... Nella lettera c'era scritto che c'era bisogno URGENTE di fare degli esami per controllare il mio stato di salute.
Sconcertata e preoccupata non persi tempo e andai a preprarmi.
Arrivai in ospedale a mezzogiorno circa e appena misi piede in esso cominciarono a farmi ogni genere di esame.
Mi diedero i risultati finali...
Mi restava 1 mese di vita.
Non potevo crederci, ma in fondo lo sapevo... non fui più di tanto sorpresa, avevo solo avuto la conferma di qualcosa che sapevo già...
I miei genitori erano a terra, parlammo un po di questa cosa nel tragitto per la casa in montagna.
Decisi come ultimo desiderio di rimanere lì fino alla fine. Li salutai per l'ultima volta e se ne andarono.
Poco dopo sentii bussare alla porta, era Leo, lo aveva chiamato mia madre e a quanto pare gli aveva detto tutto.Leo: " Lucrezia fammi entrare! "
Non risposi e me ne andai in camera.
Sentii bussare sempre più violentemente sulla porta.
Mi chiamava, stava urlando il mio nome come in preda all'agonia.
Perché continuare?
Perché continuare a creare problemi?
Perché non sparire senza lasciare nessuna traccia del mio passaggio...?
Come se non fossi mai esistita.
Volevo questo. Sparire in un oblio infinito...
Leo insisteva ma io non volevo vederlo, mi chiusi in camera e mi addormentai. Come se nulla fosse.
Preferivo lasciarlo e lasciargli il ricordo un una stronza senza cuore piuttosto che la ragazza più importante della sua vita che se ne era andata lasciandogli dei ricordi stupendi e un vuoto e dolore enorme...