Una Visita Inaspettata

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Quando Anne si sveglió, il suo primo impulso fu di alzarsi e prepararsi per andare a lavoro, ma poi si ricordó che quel giorno la pizzeria era chiusa.
La ragazza sospiró e si rotoló sul letto. Pensó a cosa avrebbe potuto dire a Vincent quando sarebbe tornata a lavoro. Sperava che lui non l'avrebbe interrotta un'altra volta; allora si sarebbe arresa del tutto.
"Senti, Vincent..." mormorò, "devi spiegarmi...no, no," scosse la testa, e continuó a fare prove finché non trovó il discorso perfetto. Una volta finito, entusiasta, chiamó Freddy.
"Pronto?"
"Hey Fred, sono io."
"Ah, Anne. Ti stai godendo il giorno di riposo?" Rise. Anne annuì.
"Oh, io sì. Tu?"
I due rimasero a chiacchierare per tutta la mattinata, lei lo aggiornó sul discorso e lui approvó. Erano diventati davvero amici; parlavano del più e del meno e ridevano alle battute.
A un certo punto, Freddy tiró di nuovo fuori l'argomento Vincent.
"Senti Anne...ma se lui non ti ascolta neanche questa volta, cosa farai?" Anne scrollò le spalle.
"Mh, immagino che mi arrenderó del tutto."
Ci fu un momento di silenzio dall'altro capo del telefono.
"Questo vuol dire che lo lascerai?"
Questa volta fu Anne a non rispondere. Quel pensiero le faceva male. Le passó davanti il primo momento in cui si erano conosciuti ed ebbe una fitta al cuore.
"Anne?" La ragazza, sentendo la voce di Freddy, cadde dalle nuvole.
"Beh, sì," mormoró. "Peró immagino che mi abbia lasciata lui già da un po'."
***
Quella sera, Anne si dedicó a stare sul divano a guardare la tv e giocare ai videogiochi, cosa che non aveva avuto occasione di fare da quando aveva trovato il lavoro. Mentre si dilettava a battere il boss dell'ultimo livello, qualcuno suonó alla porta.
"Proprio adesso?" Sospiró, "Sto arrivando!"
Mise in pausa il gioco, chiedendosi chi potesse essere la persona che le impediva di finirlo. Ma appena aprì la porta, la ragazza geló. Era Vincent.
"Hey Anne," Disse, sorridendo.
Anne rimase di stucco.
"V-Vincent..." il ragazzo entró dentro e Anne chiuse la porta e deglutì.
"C-cosa...cosa ci fai qui?"
Vincent scrolló le spalle.
"Passavo da queste parti e ho pensato di fare un salto," replicó guardandosi intorno. Notó il gioco in pausa, "Ah, stavi giocando?" Saltó sul divano e prese in mano il controller. "Ti dó una mano." Disse ricominciando a giocare. Anne era allibita. Non solo si presentava da lei come se nulla fosse, ma in più stava combattendo il boss che doveva battere lei. Era piuttosto seccata, ma non disse nulla. Pensó che fosse una buona occasione per parlargli.
"...Vincent, dobbiamo parlare." Il ragazzo continuó a giocare.
"So che quando una ragazza dice così, é il caso di preoccuparsi, ma-"
"Sono seria! Spegni quella cosa."
Vincent mise in pausa il gioco, ma non si giró.
"Okay, tu mi devi delle spiegazioni." Inizió. Questa volta non aveva nessuna intenzione di farsi interrompere. "Mi hai ignorato per giorni. Settimane. Non mi hai calcolato, nemmeno parlato o salutato. E ora ti presenti qui, come se non fosse successo niente, e ti metti a giocare alla play?" Era palesemente infuriata. Vincent non disse nulla, né si giró.
"Okay. Va bene. Continua pure a ignorarmi. Come ti pare!"
"Anne!" Si alzó di scatto e si giró verso di lei. Era il Vincent delle ultime settimane.
"Non ti posso spiegare. Non adesso." Anne lo fulminó.
"Che cosa? E perché no?"
"Io sto solo..."
"Anzi, sai cosa? Basta. Non voglio più sentire niente da te."
"Anne..."
La ragazza si giró, con le lacrime agli occhi e corse fuori di casa.

~~~~~ ~~~~~ ~~~~~
Questo capitolo é un grande nope.
Sad.
Blbl.
Spero che vi sia piaciuto, anche se mi sento una persona orribile.
*vola via a cavallo di un nope*

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