Ed eccolo. Il momento della resa dei conti. Mai Erin si sarebbe aspettata che sarebbe potuto succedere un normale pomeriggiodi fine Ottobre. La sua vita rischiava di finire.
Tutto incominciò qualche ora prima quando, come sempre, si recò da Kim e Axel per aiutarli nelle ricerche della ragazza. Aveva avuto tempo di farsi spiegare perchè Kaylin avrebbe dovuto essere fondamentale.
-Tua sorella non dovrebbe semplicemente controllare il calore, come fai tu?- chiese a Kim, durante la pausa di un allentamento.
-Non è mia sorella- disse lui. -Io sono stato adottato da piccolo. La mia famiglia era stata completamente distrutta. Tutti morti. Ma io era appena nato e quindi mi risparmiarono- Erin gli strinse la mano, capiva cosa voleva dire essere soli al mondo. Capiva il suo dolore e sapeva che non servivano stupide parole di circostanza. Bastava ascoltare.
-Il re mi adottò come figlio. Vedi, non sento troppo la mancanza della mia famiglia. Neppure la ricordo troppo bene. Erano loro la mia famiglia, capisci? Ero veramente loro figlio-
-Sei stato fortunato- disse Erin pensando a quanto desiderasse una famiglia vera. Che nelle loro vene scoresse il suo stesso sangue o meno non aveva importanza. Kim però non la sentì, lei aveva parlato a voce troppo bassa.
-Ma Kaylin ha il potere di manipolare il tempo- spiegò Kim -ecco perchè la nostra famiglia è così potente- lui la guardò nuovamente con il sorriso sulle labbra -e poi, è mia sorella. Non è abbastanza perché io la voglia ritrovare?-Quel pomeriggio però, mentre stavano pranzando nella grotta con pizza da asporto e bibite gassate (tutto ciò stupì in modo positivo i due ragazzi) sentirono un rumore.
-Sarà un animale- disse Kim con un'alzata di spalle -un cane magari-
-Vado a controllare comunque- disse Axel. Posò la fetta di pizza mangiata per metà e si avvicinò all'uscita della caverna.
Neppure un secondo dopo lo videro volare indietro. Si fermò ad una spanna dalla parete opposta, circondato da scariche elettriche.
Erin impugnò il suo pugnale e si alzò in piedi. Kim la imitò.
Un secondo dopo dall'entrata spuntò fuori Bred. Il suo volto era per metà sfigurato cosa che lo rendeva ancor più terrificante e meno umano.
Invece di saltare contro di loro si fece da parte lasciando entrare Kira.
-Pensavo sarebbe stato più difficile trovarvi- disse, poi li salutò uno per uno come vecchi amici. -Axel. Kim. Kaylin-