Harry.
Me lo aspettavo. Me lo aspettavo che Nora sarebbe andata via e non mi avrebbe ne risposto e ne più cercato nei giorni seguenti. Volevo vederla, abbracciarla e si, anche baciarla, volevo chiederle della sua giornata e farla sorridere quando c'era qualcosa che non andava. La intravedevo solo quando era in ospedale, e Gemma mi diceva che passava a salutarla ogni tanto, era ancora più bella del solito, ogni volta che mia sorella parlava di lei mi si formava un groppo in gola e non riuscivo a parlare. Le avevo esternato una parte dei miei sentimenti che provavo per lei, e lei in tutta risposta non ha detto nulla. Ma in fondo dovevo aspettarmelo, lei ora stava con Liam ed era felice, o almeno spero. A lavoro ero abbastanza distratto, capitava che sbagliavo le ordinazioni e mi ero giustificato con il mio capo che era per via di mia sorella, e lui sembrava crederci. Ero appoggiato al bancone con le braccia incrociate e avevo ormai perso il conto di quante volte avevo sbuffato, il campanello posto sotto la porta suonò nuovamente mostrando una persona familiare, Liam.
'Ciao Harry' disse con tono freddo e distaccarto, come non biasimarlo, gli avevo tirato un pugno era anche ovvio che si comportasse in questo modo con me 'volevi vedermi?'
'Liam, si. Per questo ti ho chiesto di venire qua' dissi mantenendo la mia posizione e il tono calmo
'Avanti allora, ti ascolto' disse mettendo le mani nelle tasche dei jeans
'Ascolta, mi dispiace averti tirato un pugno, insomma siamo amici e abbiamo litigato per una ragazza...' cominciai
'Già, la mia ragazza' disse in tono scocciato, iniziai a guardarlo in modo truce, sapevo che non diceva la verità in un certo senso Liam non è mai stato bravo a mentire
'A me sembra il contrario, o almeno questo mi ha detto Nora' dissi beffardo, sul viso di Liam si formò un'espressione che era mista alla rabbia e la sorpresa di quanto appena detto 'menti a qualcun altro Liam, ti conosco abbastanza bene da capire quando menti e quando dici la verità' feci il giro del bancone e presi a rassettare le varie tazzine e piattini sporche di caffè
'E quindi cosa vuoi fare? Vuoi tirarmi un altro pugno? Avanti Styles sono qui' mi disse con tono di sfida allargando le braccia, sospirai pesantemente lasciando il piattino nel lavello e l'acqua scorrerci sopra
'Ascolta Liam. Ti ho detto che mi dispiace okay? Smettila di fare il duro e di provocarmi, l'aria da spaccone non ti si addice' scossi la testa continuando a lavare le tazzine. Chiusi la fontana e recuperai uno straccio per asciugare le mani, il campanello posto sopra la porta suonò un paio di volte, e diverse persone presero posto ai tavolini del bar, Abby prese le diverse ordinazioni e mi raggiunse dietro il bancone, lessi quello che era scritto su dei fogli e iniziai a preparare i caffè e le altre cose
'Scusa Liam, vorrei davvero continuare questa amichevole conversazione ma devo lavorare'
'Sisi lo capisco, io devo proprio andare c'è Nora che mi aspetta' disse ancora con tono beffardo, lo salutai e non appena uscì dal bar iniziai ad imprecargli contro
'Harry, ascolta. Meno imprecazioni più caffè' disse Abby posando i piattini su di un vassoio, aveva ragione. Ma non riuscivo a smettere, sapevo che Nora non mi avrebbe mentito, più che altro speravo fosse davvero così.
Nora.
Ero rientrata da qualche ora da lavorare, mia madre era uscita per delle commissioni e mio padre era a lavoro, entrai in cucina e vi trovai un postit sul frigo con su scritto 'Sono uscita per delle commissioni, il pranzo è nel microonde. Ti voglio bene, mamma'
Sbuffai, non mi piaceva stare sola a casa. Era come se mi sentissi oppressa dai ricordi delle cose facevo con Ivonne, e anche se cercavo di non pensarci dopo un anno, sapevo che in un certo qual modo i ricordi erano inevitabili. Mi sedetti sul divano in salotto con un piatto di pasta al pesto tra le mani, accesi il televisore e girai i vari canali prima di trovarvi un film abbastanza interessante, mangiavo e ridevo per qualche scena divertente presente nel film, il cellulare si illumiva ogni tanto mostrandomi i messaggi che arrivavano da parte di Liam. Avevo finito di mangiare il mio piatto di pasta, mi alzai dal divano e posai il piatto nel lavello, presi dal mobile un bicchiere e vi versai all'interno dell'acqua, ritornai in salotto proprio nel momento in cui bussarono il campanello posai il bicchiere sul tavolino e andai ad aprire. Quando aprii la porta vidi la figura di Liam che mi sorrideva
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ESCAPE|Harry Styles
FanfictionEra strano come per una semplice ragazza di 19 anni la vita si fosse fermata in un ospedale, dove tutto il passato che non voleva lasciarsi alle spalle era stato trascorso lì. Aveva 18 anni, quando alla sua migliore amica le è stata strappata via da...