Capitolo 11

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HARRY.

Odiavo quel posto, e odiavo ancora di più il fatto che dovesse starci mia sorella. Secondo i medici la sua malattia non le permetteva di poter tornare a casa. Entrai nella stanza numero 35 dove si trovava mia sorella, era stesa nel letto che dormiva e con lei anche mia madre. Era stata li per la notte, le posai una mano sulla spalla e lei subito alzò la testa dal materasso, stringeva la mano di mia sorella, era una cosa che facevo sempre anche io

'Harry, tesoro' sussurrò mia madre, aveva il viso stanco e la voce roca, le occhiaie dimoatravano che non aveva dormito tutta la notte

'Ci sono io ora mamma, va pure a casa' le dissi con tono basso e dolce, mi fece un sorriso forzato, me ne faceva molti ultimante ma capivo che era stanca quindi lasciavo perdere.

'Okay' fece un sospiro e si alzò 'Ritornerò alle 6 così ti lascio libero' mise una mano sulla mia guancia accarezzandola con il pollice

'Facciamo che resto io stanotte' fece per ribattere ma dal mio sguardo capì che non avrei lasciato che vincesse, mi lasciò un bacio sulla guancia e uscì dalla stanza. Mi sedetti sulla sedia e presi il libro aprendolo dove avevo lasciato il segno.Dopo un pò mi risultò difficile riuscire a leggere, avevo troppi pensieri per testa, e lei era uno di questi. Due giorni, pensai, due giorni che non mi scrive, due giorni che non mi chiama, due giorni che continuo a pensarla, due fottuti e lunghissimi giorni.

Mia sorella era ormai sveglia e i medici vennero a farle le solite visite, uscii dalla stanza e decisi di fare un giro per schiarirmi le idee, non che ci riuscissi comunque. Decisi di prendere un caffè alle macchinette, non che fosse dei migliori, misi quanto più zucchero potevo e quando il bicchiere fu pieno del liquido marroncino lo presi e iniziai a girarlo. Vagavo ancora per i lunghi corridoi, le mura erano di un celeste sbiadito, mi ritrovai nel reparto dei bambini, ogni tanto mi capitava di passare di li e di stringere amicizia con qualche bambino, ce ne era uno che si chiamava Logan, aveva i capelli castani e ricci e gli occhi anch'essi castani, ogni volta che venivo qui passavo a fargli visita e gli portavo qualche caramella. Mi fermai vicino la stanza dove si trovava e lo vidi sul lettino che giocava con due super eroi in plastica

'Prendi questo, brutto cattivo' disse con voce piccola facendo scontrare i due giocattoli, sorrisi tra me e me

'Posso aiutarti?' disse una voce femminile alle mie spalle, mi voltai sorridendo cordialmente

'Salve, sono passato a trovare Logan' risposi e la signora mi rivolse un sorriso

'Tu dovresti essere il famoso Harry' annuii

'Come sta?' chiesi, la donna fece spallucce

'I medici dicono che sta migliorando, e io lo spero così tanto. Davvero' annuii di nuovo capendo cosa intendeva, era un anno e mezzo che mi dicevano le stesse cose 'entra pure, sarà felice di vederti' mi sorrise di nuovo e io ricambiai. Bussai leggermente alla porta facendolo voltare verso di me

'HARRY!' mi chiamo e io gli mostrai un sorriso a trentadue denti

'Ometto' mi sedetti sul lettino 'come stai?'

'Sto bene, la mamma mi ha portato questi nuovi giocattoli stamattina' mi indicò i pupazzi con cui stava giocando un attimo fa. Misi una mano nella tasca dei jeans e ne estrassi una caramella

'Ho solo questa per ora, più tardi te ne porterò molte di più' gli sorrisi 'ma non dirlo alla mamma, oppure si arrabbierà' risi lui con me coprendosi la bocca. Giocai un pò con lui fino a quando non entrarono in stanza altri bambini accompagnati da delle ragazze. Avevano il camice bianco e il naso rosso da pagliaccio, sperai con tutto me stesso che una di loro fosse Nora

ESCAPE|Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora