Capitolo 4

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Renesmee era furiosa e preoccupata allo stesso tempo, come poteva non sentirsi in colpa per tutto quello che stava accadendo? Non solo metteva a rischio la vita dei suo familiari ma anche di Jacob e del branco. Non potendo più sopportare la situazione si alzò da terra e si allontanò da sola nel bosco. Jacob la seguiva con lo sguardo, stava per alzarsi e raggiungerla quando Edward lo rimproverò di restare, doveva dargli le ultime disposizioni prima di partire.
Lei stava camminando sola nella foresta, i suoi piedi nudi schiacciavano le foglie secche e il vento le spingeva i capelli indietro, non riusciva a calmarsi, voleva essere solo ascoltata e proteggere tutti almeno per una volta. Si sentiva esausta, allora si accasciò ad un albero e scoppiò in lacrime, arrabbiata e terrorizzata all'idea che qualcuno si potesse fare del male a causa sua, continuava a piangere, era l'unico modo per riuscire a sfogarsi.

Jonathan Donald era il licantropo più indisciplinato e ribelle del branco, superficiale e consapevole del suo fascino, tutte le ragazze cadevano ai suoi piedi, non doveva nemmeno sforzarsi di conquistarle. Biondo scuro, alto, occhi verdi e un fisico da mozzare il fiato, tipico di un lupo.
Non si era mai avvicinato alla casa dei Cullen, sapeva che doveva proteggere l'imprinting di Jacob ma non aveva mai voluto avere a che fare con loro, erano pur sempre dei vampiri, per questo motivo aveva deciso di non andare all'incontro con i Cullen trovando la scusa di continuare a controllare il confine.
Si era stufato di stare fermo, aveva deciso di fare una camminata per andare a curiosare la riunione, d'altronde non aveva mai visto chi fossero questi vampiri da proteggere, era diventato un lupo da poco e non aveva avuto modo di avere alcun contatto con quei succhiasangue.
Si stava muovendo attraverso gli alberi ma si bloccò: qualcuno stava piangendo? Voltò la testa e vide una ragazza rannicchiata con le mani a nasconderle il viso, lei alzò la testa e si asciugò le lacrime con l'avambraccio, si sentiva osservata, poi si voltò verso di lui.

Renesmee si rese conto che qualcuno la stava osservando, lo vide: dall'odore aveva capito che era un lupo, ma non lo aveva mai visto attorno prima d'ora, eppure il suo olfatto sentiva anche che era parte del branco di Jacob. Quel ragazzo si stava avvicinando a lei incuriosito, camminava senza distogliere lo sguardo dal suo, le si fermò di fronte, poi si inginocchiò.
Renesmee si sentì un po' a disagio anche se era sicura che non aveva intenzione di farle del male ma forse di aiutarla, il licantropo la fissò negli occhi e pensò ad alta voce:"Hai pianto." Renesmee socchiuse le labbra ma non disse nulla, lui continuò a parlare:"Sei l'imprinting di Jacob?", lei annuì, allora lui si presentò:"Sono Jonathan, appartengo al branco di Jacob, non so perché tu abbia pianto ma sono sicuro che tutto può risolversi, quindi asciugati gli occhi", avvicinò la sua mano alla guancia di Renesmee e le fece una carezza rassicurante, poi finì con un sorrisetto "Non credo che Jacob voglia vederti stare male". Renesmee stava per ringraziarlo quando qualcosa dietro di lui attirò la sua attenzione: era Jacob. Li li stava fissando, aveva la mascella serrata, il corpo teso e le mani strette a pugno così forti da far diventare le nocche di colore bianco, era furioso. Ma quando era arrivato?  D'un tratto iniziò a camminare verso di loro, Jonathan si era alzato in piedi, aveva notato lo sguardo rabbioso e aveva alzato una mano verso di lui per poter spiegare ma Jacob l'aveva spinto così forte da farlo cadere a terra, il verso di dolore del ragazzo a terra non lo fermò, si avvicinò alla sua faccia e con un filo di voce gli disse:"Non avvicinarti più a lei".
Renesmee si alzò in piedi e prese Jacob per la spalla cercando di fermarlo ma lui non ne voleva sapere, il suo respiro si fece pesante, gli occhi più neri, stava per perdere il controllo, Renesmee aveva capito che si sarebbe trasformato e non avrebbe più risposto di sé, probabilmente avrebbe staccato la testa al ragazzo a terra. Doveva fermarlo. Presa dal panico gli urlò con le lacrime agli occhi:"Jacob smettila, mi stai facendo paura!"
A quelle parole lui si fermò di colpo, era immobile con gli occhi spalancati, lo sguardo perso, che cosa stava facendo? Era fuori controllo, aveva perfino spaventato la sua Renesmee, era così pentito e terrorizzato all'idea che lei potesse solo per un momento non fidarsi di lui, avere paura, cazzo, le aveva dato una pessima dimostrazione del suo controllo, tutto per colpa della sua stupida gelosia.
Si girò verso di lei con occhi timorosi, si avvicinò leggermente, le aveva preso il viso tra le sue grandi mani, "Perdonami ti prego," le disse, "non so cosa mi sia preso, io voglio solo proteggerti. Scusami."

Renesmee era ancora sconvolta da quella reazione, non sapeva neanche cosa pensare, non l'aveva mai visto così, poi vide che Jonathan era ancora a terra piu confuso di lei e lì la sua pazienza svanì,"Ora vattene per favore" disse allontanando quelle mani olivastre dal suo viso. Jacob aveva aperto la bocca per lo stupore, non si aspettava ovviamente una risposta del genere, lei continuò "adesso voglio stare sola". Renesmee aveva abbassato lo sguardo e poi aiutato Jonathan a rialzarsi, a quel gesto Jacob non poté sopportare più nulla e se ne andò prima di poter fare davvero del male, poi si trasformò e iniziò a correre lontano da loro.

This is me: Renesmee Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora