Capitolo 6

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"Per prima cosa, qui si lavorerà sodo tutta la mattina e tutto il pomeriggio. Vi allenerete con vari strumenti di uccisione, diversivi e altro. Vi insegnerò come brandire una pistola, e tutti i vari tipi di modello usati dai soldati" girava intorno a noi con uno sguardo attento, osservatore.

"Qualcuno di voi ha mai impugnato una pistola?" domandò con sufficienza guardandoci disprezzatamente. Una mano si alzò: apparteneva ad un ragazzo dai capelli rossi, esile e con il viso spruzzato di lentiggini.

"Tu sei?" domandò al ragazzo.

"Il mio nome è Isaac. Ho impugnato una pistola nell'ufficio di mio padre. Ne ha una collezione"

Drake lo guardò con un ghigno beffardo. "E sentiamo Isaac" lo guardò dritto negli occhi "hai mai sparato con questa pistola?"

Isaac vacillò un attimo, poi abbassò lo sguardo verso terra. "Effettivamente no" rispose.

"Se non hai mai sparato con una pistola il tuo intervento non era necessario. Allora?" domandò"Nessuno di voi ha mai sparato con una pistola?"

Nessuno alzò la mano. Infondo, eravamo ragazzi di diciassette anni, non di trenta! Il nostro paese poi era di soli contadini. Ci stava qualche famiglia ricca tipo quella di Carmen e di Isaac ma erano comunque povere rispetto ai canoni di altre cittadine.

"Bene, oggi vi insegnerò proprio questo" disse. Si diresse con passo spedito verso l'angolo "sparatoria" e tutti noi lo seguimmo incerti, i ragazzi un po' meno delle ragazze.

All'angolo destro, appese alla parete, c'erano diverse pistole. Ne prese una, ci fissò per poi sparare all'obbiettivo, che consisteva in una sagoma disegnata sul muro con segni rossi dove colpire, centrando la testa. Continuò poi con le altre nove sagome negli altri scompartimenti.

Le centrò tutte in fronte, aveva una mira micidiale, sperai che non dovesse mai spararmi perchè mi avrebbe uccisa in un nano secondo sferrando un colpo alla testa.

"Avete visto?" eccome se avevamo visto "alla fine dell'addestramento dovrete essere tutti capaci di sferrare un colpo così preciso. Dovete essere i primi a sparare, ne va della vostra stessa vita."

"Bene, ora vi dividerò in squadre di lavoro" ci scrutò. Eravamo un totale di sedici  persone: sei ragazze e dieci ragazzi.

Un gruppo di otto persone ciascuno: tre ragazze e cinque ragazzi, ci divise così.

Il mio gruppo andò alla sparatoria mentre l'altro sarebbe andato in un angolo della sala per imparare a caricare le pistole.

Purtroppo non ero finita in gruppo con Carmen ma in compenso ero finita con Rose. A dirla tutta Rose non mi sembrava così simpatica ma non la conoscevo quindi non potevo giudicarla. Drake ci lasciò alla nostra postazione difronte ai box e andò dagli altri per spiegare loro cosa avrebbero dovuto fare.

Mi presi del tempo per osservare il mio gruppo. L'altra ragazza era molto alta, molto più di me, aveva gli occhi di un colore verde brillante e i capelli neri. La sua carnagione era chiarissima, quasi bianca come il latte.

I cinque ragazzi erano alti più di noi ragazze ce ne erano due  biondissimi e con gli occhi azzurri come il mare, erano assolutamente identici. Dovevano essere gemelli. Gli altri tre ragazzi erano mori ed avevano uno sguardo duro, indifferente e arrabbiato.

Dopo pochi minuti Drake tornò. "Bene, bene. Facciamo un giro di nomi." sbuffò e fece fare il giro di nomi. La ragazza dai capelli neri si chiamava Giselle mentre i gemelli Lucas e Ivan. Gli altri tre erano Joe, Sebastian e Trenton.

Drake ci fece vedere come sparare e poi ci diede le pistole. Quando me la mise in mano fui sorpresa di constatare che era piuttosto leggera. Mi sarei aspettata di avere qualcosa di più pesante tra le mani. Mi fu dato il box numero cinque  difianco avevo Rose e Lucas, o almeno credevo fosse Lucas.

Respirai pesantemente per poi puntare la pistola contro la spalla della sagoma. Presi un respiro profondo e premetti il grilletto come Drake ci aveva mostrato. La pressione dello sparo mi spaventò e questo mi fece sbagliare mira colpendo così la sagoma sull'avambraccio.

Mi ripresi e presi dinuovo la mira puntando la spalla. Quella volta, conoscendo già ciò che mi aspettava, non mi spaventai e quindi centrai la spalla della sagoma. Non era così difficile.

Sentì un applauso dietro di me, mi voltai e vidi Drake. "Bel colpo per una principiante" disse.

Mi aveva fatto un complimento ed io ero rimasta completamente pietrificata. Non sorrise nel dire quelle parole, si limitò a osservarmi. Non sapevo che rispondere, ero l'unica che non stava sparando poichè distratta da Drake. Mi limitai ad un semplice "grazie".

"Prova ad allenarti sulla spalla, magari alterna a colpire la sinistra con la destra e spara più colpi alla volta" poi si girò e raggiunse l'altro gruppo.

Provai a fare ciò che mi era stato detto. Centrai la maggior parte dei colpi sparati e provai, come Drake mi aveva detto a sparare più colpi di fila alla spalla destra, per poi provare con la sinistra.

Dopo circa due  ore di spari Drake ci chiamò per fare cambio con l'altro gruppo. Riuscì a vedere di sfuggita Carmen. Poi arrivammo ad un bancone dove ci attendevano delle pistole e delle "cariche".

"Ora vi insegnerò come caricare una pistola"

Spazio autrice:

Ciaone,
Non ho aggiornato da un po' ma con l'inizio della scuola sono stata sommersa di compiti e solo ora ho trovato il tempo di aggiornare, mi scuso tantissimo. Baci


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