-8-La bolla magica

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Noelle

Saltammo in auto...un momento. Io non ho mai visto quest'auto.

"Harry? Ma...di chi è quest'auto?"

"Mia." Rispose con noncuranza.

"Tua? E da quando?"

"Daaa...qualche mese, perché?"

Mi sentii stupida. Ovvio. Lui poteva permettersi tutte le auto di questo mondo. E questa gli si addiceva in maniera particolare. Era sexy. Come lui.

Arrivammo davanti casa sua, parcheggiò e mi chiese di scendere.

"Dovevamo venire qui Harry? È questo il posto?"

"No. Solo...che non ci possiamo andare in macchina. Aspettami qui. Arrivo subito!"

Ma quanto è misterioso ultimamente. Le cose sono due: o a combinato qualche casino oppure ha in mente una sorpresa. Mentre mi arrovellavo la mente con quelle due opzioni sentii un rombo fortissimo provenire dal garage alle mie spalle.

Porca di quella puttana...

Rimasi completamente senza parole e sono convinta ancora oggi che la mia mascella in quell'occasione non solo toccò l'asfalto ma lo distrusse creando un buco gigante con tanto di crepe. Davanti a me avevo il ragazzo più sexy e più bello di sempre: quelle gambe muscolose e toniche fasciate dai suoi soliti jeans neri strappati sul ginocchio, sopra la maglia bianca aveva indossato una doppia camicia, una a quadretti rossi e una di jeans chiaro, in testa aveva una bandana annodata per tenere a bada Millicent. Sorrisi tra me e me perché era molto che non chiamavo i suoi capelli con quel nomignolo; lo facevamo tutti per prendere in giro la sua chioma indomabile, in realtà io amavo i suoi capelli, amavo infilarci le dita e tirarli. Diooo voglio infilarle adesso! Le sue gambe stringevano la sella della moto e per un attimo avrei veramente voluto essere al posto di quella sella, le sue braccia toniche e salde sul manubrio. Il mio sguardo salì correndo velocemente sul suo corpo troppo troppo sexy, si soffermò sul suo sorriso, capace di stendere chiunque nel raggio di dieci chilometri e poi arrivò in cima al suo viso e fu incatenato da due smeraldi brillanti. Cosa riuscivano a farmi i suoi occhi ancora dopo due anni veramente non sapevo spiegarmelo...e se fossero destinati a farmi questo per sempre? Bè. Ero pronta. Pronta a farmi portare da quegli occhi angelici dritta dritta all'inferno. Harry era un ossimoro vivente: tutto in lui sembrava angelico e allo stesso tempo infernale. Mi sorrise guardandomi mentre stringeva gli occhi a due fessure:

"Pensi di salire Zacklin?"

"Ch-che?" balbettai.

"Ehi...bambolina? Sono io...sono Harry. L'abbiamo già passata la fase in cui io sono troppo figo e tu balbetti. Ricordi?" mi schernì.

"Stupido!" gli tirai un pugno sul braccio "Non ho paura di questo mostro...solo che non sapevo ne avessi una...tutto qui."

"Ci sono ancora molte cose che non sai di me bambolina!"

Lo guardai e affondai in quegli occhi e, come ogni maledetta volta, mi peresi in quel mare verde. Era vero: c'erano ancora miliardi di sfumature che non conoscevo di lui, e in quell'istante dove i miei occhi erano incatenati ai suoi mi dissi che volevo ardentemente scoprirle tutte.

Montai in sella, serrai le gambe intorno alle cosce di Harry e strinsi le braccia intorno alla sua vita. Sentii il rombo aumentare d'intensità e prima che me ne rendessi conto i miei capelli svolazzavano liberi all'aria ancora tiepida di inizio settembre, Harry aumentò la velocità facendomi stringere ancora di più a lui; non avevo paura delle moto ma...diciamo che non ci ero più salita da quando...da quando mio papà...o meglio il mio padre adottivo, mi ci aveva portato l'ultima volta. Lui aveva una moto, un pochino meno sportiva di quella di Harry, ma per quanto ero piccola a quel tempo mi sembrava andasse veloce quanto questa. Aveva sicuramente la stessa capacità di farmi sentire libera e viva; avevo dimenticato quanto fosse bello sentire l'aria fra i capelli e sentire delle piccole lacrime prendere forma agli angoli degli occhi e scappare via in un istante. Avevo la testa appoggiata alla spalla di Harry e potevo sentire il suo profumo: bagnoschiuma e menta...fresco e così maledettamente inebriante, amavo tutto di lui. Ogni volta che facevo mente locale su un suo pregio, su una sua caratteristica mi accorgevo quanto mi piaceva, ma era quando notavo un suo difetto e mi rendevo conto di amarlo che avevo la conferma di essere totalmente, incontrollatamente, pazzamente innamorata di lui.

è tutta colpa di Styles || Harry Styles - The Styles TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora