-9- Kiss me

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Kiss me


Niall

Si alzò con stile innegabile e ancheggiò in maniera impercettibile di fronte a me. Sinuosa come un serpente, un tacco avanti all'altro.

Cristo santo. Questa donna mi ha fuso ogni metro di giudizio. Mi passai vigorosamente una mano sul volto. Credevo che con quel gesto avrei rimosso la sua immagine e invece era li, ancora di fronte a me. Alta e slanciata su quel fottuto tacco quindici, troneggiava sopra i sedili con una mano appoggiata sullo schienale al suo fianco, si voltò di poco, giusto quello che bastava per guardarmi, dritto negli occhi...scostò la tenda e scomparve. Ero trepidante sulla mia poltrona, stringevo il bracciolo, fissai fuori dal finestrino provando un'indecisione estenuante; presi il bicchiere, lo scolai d'un fiato, mi alzai appoggiandomi di forza sui braccioli e mangiai a grandi falcate lo spazio del corridoio che ci divideva, scostai la tenda trovandomi di fronte una porta nera col simbolo del libero. Strinsi i pugni e le mie nocche diventarono bianche per la mancanza di sangue, alzai lo sguardo, aprii la porta ed entrai. Lei era lì. Bellissima e arrapante, la camicetta già slacciata di qualche bottone rendeva libero ai miei occhi il reggiseno di pizzo nero, mi guardò fisso negli occhi:

"Sapevo che saresti venuto..." furono le ultime parole che mi rivolse. Da quel momento sentii solo i suoni dei miei gemiti e dei suoi che si univano.

Harry

Sono nervoso...nervoso da morire. Oggi arriva mamma. O meglio oggi arriva mamma e fin qui tutto normale, ma stasera sarò da lei a cena. Con Noelle. La prima ragazza in assoluto che mia mamma conosce ufficialmente...per quello che è...la mia ragazza appunto. Solitamente si limitava a vedere uscire le ragazze dalla porta sul retro la mattina presto che, per lei e Gemma, erano rientrate in quella categoria chiamata trombamiche. Categoria peraltro perfetta: zero complicazioni, solo divertimento, bisogna solo sapere scegliere bene "l'amica" in questione, non tutte le ragazze vanno bene. Alcune ci provano ma poi non ci riescono...vogliono di più. Pensavo sinceramente che fosse impossibile dare di più...almeno per me, ma quando ho incontrato quella bambolina in panetteria tutto il mio mondo si è capovolto. Così ora, mi trovo qui a buttare fuori dall'armadio di casa mia a Londra tutti i fottuti vestiti perché non ho la più pallida idea di cosa indossare stasera. Anche se già so che finirò per mettere i soliti jeans e la solita camicia. Inizio a pensare di aver fatto una cazzata ad accettare l'invito di mamma, ma ha insistito così tanto che non ho potuto rifiutare...Noelle non sa ancora niente, sarebbe sicuramente morta d'ansia...e per quanto ne so...basto già io con questo stato d'animo, così lei è al lavoro a Holmes Chapel e io sono qui a Londra.

Rimasi a petto nudo di fronte all'armadio provandomi la camicia blu con i cuori, mi stava bene, mi guardai un secondo e per un attimo ebbi la sensazione di affogare. Il mio segreto mi stava soffocando e non avevo ancora fatto un fottuto cazzo di niente per risolvere il problema; l'unica sera che ci avevo provato ci aveva pensato Des a rompere i coglioni e a mandare tutto a puttane. Buttai la testa all'indietro, strizzai gli occhi e sentii come se il cervello mi potesse scoppiare, stavo portando avanti la mia vita per finire al patibolo...perché tutti mi avrebbero voluto uccidere se avessero scoperto il mio terribile segreto e cosa peggiore non sarebbe bastato il distacco di Noelle...loro mi avrebbero impedito di vederla. Avevo combinato già una marea di cazzate...ma questa, questa era la regina delle cazzate, nessuno me l'avrebbe mai perdonata.

Devo risolvere il problema. Oggi.

Presi il telefono e digitai il numero, sperando che fosse ancora quello e uscii di casa.

è tutta colpa di Styles || Harry Styles - The Styles TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora