- 6 - fottuta coscienza

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Fottuta coscienza

Harry

È stata una serata speciale ieri. Sono così contento che Noelle e Tessa si siano ritrovate. Tessa mi piace...forse è un po' troppo sopra le righe...maaa...tiene molto a Noelle, quindi mi piace. Il letto è vuoto...deve essere già scesa...così mi alzo dal letto e vado in cucina pronto a vederla come sempre con addosso la mia camicia o la mia maglia, intenta a preparare la colazione...il suo pezzo forte. Butto la testa oltre lo stipite della porta e vedo qualcosa che mi paralizza ogni nervo che ho in corpo. Taylor seduta sullo sgabello che mostra dei fogli a Noelle e lei che mi guarda con il disprezzo più totale dipinto in volto.

"Harry ma che significa questo?"

"Noelle...io posso spiegarti!"

"No...non credo proprio!"

Abbandona sconsolata la tazza del caffè sul piano della cucina, si infila le scarpe e di corsa scappa dalla porta sul retro, mi fiondo dietro di lei ma non riesco a raggiungerla...mi manca l'aria, mi sento soffocare...la chiamo ma lei non risponde.

"Harry! Ehi svegliati!"

Aprii gli occhi, ansimavo e sentivo che l'aria stava per finire, finché non misi a fuoco quei caldi occhi da cerbiatta incorniciati da ciglia folte e nerissime, l'aria ricominciò a riempire i miei polmoni e mi tranquillizzai all'istante.

"Ehi...hai fatto un brutto sogno?" La sua voce di velluto distese ogni mio nervo.

"Ehi...si...credo di si..." Mentii più a me stesso che a lei...non sarei andato avanti molto...dovevo risolvere le cose al più presto.

"Vieni qui...è ancora presto...dormiamo un altro po'..."

Mi attirò a se, appoggiai la testa sul suo seno, morbido e caldo, e una sensazione di pace mi pervase all'istante. Mi baciò sulla testa e la sua mano mi lasciò piccoli grattini sul braccio che era avvolto ai suoi fianchi. Era stato solo un brutto sogno. Un terribile sogno troppo vicino alla realtà.


Noelle

Un filo di luce mi colpì il viso e mi fece socchiudere le palpebre. Harry dormiva ancora avvinghiato a me, rendendo il mio corpo bollente. Feci per scostarmi ma al primo movimento si svegliò stringendomi a se.

"Non andare...rimani qui."

"Devo andare per forza...devo aprire la botega." Sussurrai.

Non parlò più...si limitò a ipnotizzarmi con i suoi occhi smeraldini e a impadronirsi di me con le sue labbra. Fece scivolare la sua lingua sul mio labbro inferiore, fece schiudere la mia bocca e comandò con la sua lingua ogni suo angolo; si spostò sopra di me con tutto il suo peso, sentire il suo corpo mi accese immediatamente e iniziai a dimenarmi contro i suoi fianchi. Ringhiò contro la mia bocca come se potesse ribadire il concetto di possesso che aveva su di me, le sue mani scorrevano avide sulla mia pelle lasciando scie di benzina infuocata: come ogni volta risvegliava in me ogni lato primordiale, possessivo, passionale e troppo intenso per chiunque altro se non noi. Mi fissò e i suoi occhi diventarono di un verde più scuro...incontrollabilmente selvaggio. La sua mano sinistra si fermò sul mio fianco, proprio sull'osso sporgente dell'anca, l'afferrò e con uno strattone deciso mi girò a pancia in giù. Solo quel piccolo movimento mi bloccò il respiro per un attimo, incendiando ogni centimetro della mia pelle.

"Non ti lascio andare finché non ti ho preso da dietro..." Ringhiò contro il mio orecchio facendomi rabbrividire per quella vicinanza ansimante e bollente e per il suo lato sconcio che tanto mi eccita. Mi stava portando oltre il limite e sapeva benissimo come fare. Lasciò una scia di baci umidi dalla mia spalla all'orecchio, saettando con la lingua all'interno, le sue dita sprofondarono nella mia carne lasciando il segno dalle scapole lungo tutta la schiena, passando sul mio culo per finire sulla mia coscia...sentii la sua mano aprirsi sulla mia pelle facendo aderire il palmo completamente afferrando la mia gamba sinistra, aprendola di scatto. La mia eccitazione era incontenibile, non potevo più aspettare...volevo sentirlo. Provai a dimenarmi per fargli capire la mia necessità ma in risposta la mano destra di Harry mi schiacciò la testa contro il cuscino impedendomi ogni movimento e rendendo la mia voglia di lui insostenibile. Sentii due dita scorrere lentamente sulle mie labbra aprendo un varco per raggiungere il clitoride...

è tutta colpa di Styles || Harry Styles - The Styles TrilogyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora