11.

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Il giorno dopo,appena mi sveglio penso a cosa devo fare in questa vuota e buia giornata...

Non posso piangermi addosso,sono forte,dopotutto.Devo andare avanti,con tutta la mia forza e sperare che nel 15% delle probabilita' di sopravvivenza rientri anche mia madre...

Azzurra non c' e',e non so perche'...

Raggiungo la cucina con gli occhi mezzi chiusi e Deborah mi squadra da testa a piedi come fossi uno zombie.

Parlo con lei riguardo al fatto di andare a scuola per distrarmi e lei concorda con me...

Mi preparo con un semplice paio di jeans con la celebre frase: " If you can dream it,you can do it...".

Questa mi si addice particolarmente...

Arrivata mi fermo ad ammirare Klaudia con un guinzaglio nero con un labrador identico a quello di Riccardo in braccio.

Io e Klaudia non siamo mai state amiche, ma cio' nonostante stiamo bene insieme.

La guardo,le rivolgo un sorriso e lei ricambia dicendo:" Ciao,Anna,come stai?"

"Bene...perche' ?"

" No sai,ieri eri assente e pensavo..."

La interrompo dicendo " Problemi di famiglia " .

"Capito,ah ti piace il mio nuovo cane si chiama Rosie,e' una cucciola del cane di Riccardo..."

Non riesco a trattenere le lacrime che arrivano quando suona la campanella e mi giro per salutare mamma...mi rendo conto che ho alzato la mano,come d' abitudine e dagli occhi scedono lacrime salate,come il mare che ci godevamo io e mia madre,quest' estate...

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