La rinascita del terrore

7.3K 315 28
                                    

Ciao ragazze! Prima di lasciarvi al capitolo volevo spiegare una cosa che ultimamente mi avete chiesto in tante. Come avete visto in questa fanfiction c'è già stata la guerra magica, ma sia Silente che Piton, non sono morti, anche perchè personalmente non riesco a immaginare una storia dove questi due personaggi non compaiono, spero di aver chiarito ogni dubbio :)

3.Capitolo
La rinascita del terrore

La figurava saliva sempre più in alto, intorno a lei i fulmini e i tuoni continuavano a squarciare il cielo, il vento freddo e gelido iniziava a diventare sempre più forte, come se una strana forza lo stesse in qualche modo guidando.                                           Davanti a loro, la figura buia aveva smesso di muoversi, e si era fermata alla loro stessa altezza, rimanendo sospesa nell'aria, al di fuori della terrazza. Sia Hermione che Draco, conoscevano bene quella figura, ognuno di loro due per motivi diversi. Draco era cresciuto con quella donna che gli ronzava sempre attorno, quella donna che giorno dopo giorno, gli ripeteva che lui sarebbe dovuto diventare il braccio destro di Lord Voldemort, cosi da raggiungere il potere.                                                 Hermione, invece, aveva vissuto a causa di quella donna il momento peggiore della sua vita. Il terrore iniziò a nascere dentro di loro, nonostante fossero due contro uno, non sarebbero mai riusciti a sconfiggerla.
La donna che aveva ucciso Sirius, la donna che aveva ucciso Dobby, la donna che aveva torturato, senza mai risparmiarsi, persone innocenti, era davanti a loro.        
Bellatrix Lestrange, era tornata in vita.                                                 Le lacrime iniziarono a rigare il viso di Hermione non appena la vide. Aveva promesso a se stessa di essere forte, ma essere forte non significa nascondere i propri sentimenti.
E in quel momento, l'unico sentimento che provava era di terrore.
Draco, invece, non piangeva, nessuna lacrima rigava il suo viso, ma al contrario il suo corpo era immobile, come se la visione di quella donna pazza, lo avesse paralizzato.
-Tu...-riuscì a mormorare tra i denti, con la bacchetta sempre protesa verso l'alto.
-Piaciuta la sorpresa, nipotino?-sorrise malignamente Bellatrix-sai è da un po' di tempo che penso ad un modo per potere annunciare la mia, come possiamo definirla?...rinascita? Si la mia rinascita mi sembra perfetto, e poi attraverso una ragazza Corvonero, sono venuta a conoscenza di questa festa, che avreste organizzato al di fuori dalla scuola, e allora ho pensato, quale occasione migliore se non quella di prendere parte io stessa alla festa, fuori dalla portata di Silente? E allora eccomi qui nipotino mio- disse e iniziò a ridere, come se fosse divertita dalle sue stesse parole.
Draco la guardò ma non ascoltò nulla di quello che aveva appena detto, al contrario, si avvicinò sempre di più ad Hermione, e la prese per mano, come per tranquillizzarla, per farle capire che lei non era da sola e che lui l'avrebbe protetta, quel gesto, però, non passò inosservato. -Ora te la fai con le sporche, luride, mezzosangue!-gridò Bellatrix, furiosa.
In meno di dieci secondi, strani incantesimi iniziarono a volare a destra e a sinistra.
Draco fece in tempo a spostare Hermione di lato, quando uno di quegli incantesimi venne lanciato nella loro direzione, ma non fu abbastanza veloce da spostarsi e un incantesimo lo colpì alla spalla.
Bellatrix continuava a ridere come se tutto quello che stava succedendo fosse uno spettacolo divertente.
Hermione corse nella direzione di Draco, facendo attenzione a non farsi colpire.
Draco era accasciato a terra, con una mano a tenersi la spalla dolorante, quando Hermione lo vide cercò di spostargli la mano per vedere quanto grave fosse la ferita che gli aveva provocato l'incantesimo, ma lui si alzò e nello stesso momento in cui Bellatrix si stava preparando per lanciare un altro incantesimo, Draco lanciò un protego.
Una barriera circolare di un bianco pallido e quasi trasparente, iniziò a formarsi attorno a Draco e Hermione, facendo infrangere l'incantesimo di Bellatrix.
Quest'ultima iniziò a ridere, sempre più forte.
-Sai- disse tra una risata e l'altra- me lo sarei dovuta immaginare che tu fossi un traditore, sei figlio di tua madre in fondo-.
Draco la guardò, non gli piaceva quando le persone parlavano di sua madre.
-Ti voglio dare un'ultima possibilità nipotino- continuò, seria, con la bacchetta sempre alzata.- se tu stasera verrai via con me, e dimostrerai la tua fedeltà all'Oscuro Signore facendo fuori la mezzosangue io non ti ucciderò ma ti farò raggiungere il potere-.
Draco la guardò, la guardò con l'odio dipinto sul volto.
-Come hai fatto a tornare in vita?-chiese, saltando volontariamente la possibilità datagli da Bellatrix.
Non avrebbe mai accettato la sua proposta. Non avrebbe mai ucciso Hermione per dimostrare la sua fedeltà al Signore Oscuro.
Voldemort era morto, e lui non voleva servire una persona morta.
-Non ti hanno mai insegnato le buone maniere, Draco? Forse dovrei rinfrescarti la memoria-disse ridendo, e preparandosi a lanciare il prossimo incantesimo-Non si risponde a una domanda con un'altra domanda-.
Draco schivò l'incantesimo prendendo Hermione per mano e rotolando dall'altra parte del balcone.
-Rispondi alla mia domanda e dopo io risponderò alla tua-.
-Mi dispiace ma io non ho alcuna intenzione di rispondere-. Ghignò.
-E io non ho alcuna intenzione di venire via con te, né stasera né mai Bellatrix-.
-Perfetto, allora puoi dire addio alla mezzosangue-. Disse, puntando lo sguardo su Hermione.
La Grifondoro la guardò negli occhi.
In quel momento non aveva paura di lei, ma aveva paura del dolore che avrebbe potuto provocarle.
Bellatrix era spietata, non le importava quante sofferenza provocasse, quante vite distruggesse, le importava solo del suo divertimento personale, e l'unica arma che era in grado di dare vita al suo divertimento, era il desiderio di infiggere dolore per pura e semplice crudeltà.
-Stupeficium- urlò Hermione, cercando di schiantare Bellatrix, ma invano.
-Crucio- contraccambiò l'incantesimo Bellatrix, facendo uscire quelle parole dalle sue labbra come se non fosse una maledizione senza perdono, ma come se fosse un semplice incantesimo, come se fosse l'incantesimo avis.
Draco cercò di bloccare l'incantesimo, ma non ci riuscì.
Appena Bellatrix vide che stava per prendere la bacchetta, lanciò contro di lui un incarceramus.
Grosse funi iniziarono a fuoriuscire dalla punta della bacchetta, andando a legare le braccia e le gambe di Draco contro la ringhiera, mentre altre funi si creavano attorno al suo collo, lui cercò di opporre resistenza ma le funi stringevano sempre di più.
L'incantesimo crucio colpì Hermione tanto velocemente quanto era stato lanciato.
Hermione iniziò a urlare, non era la prima volta che veniva colpita da quell'incantesimo, ma ogni volta faceva sempre più male della prima.
Atroci dolori la invasero per tutto il corpo, come se mille coltelli bollenti la stessero infilzando in ogni centimetro dall'interno.
-NO!- gridò Draco, cercando di liberarsi dalle funi ma peggiorando soltanto la situazione.
Le urla aumentarono sempre di più, fin quando anche gli altri ragazzi iniziarono a sentirle all'interno della Stamberga Strillante.
I primi ad uscire fuori furono Harry e Ron, seguiti da Ginny e Blaise.
La scena che si presentò ai loro occhi, era qualcosa di terribile.
Draco si dimenava, rischiando di essere strangolato dalle funi che aumentavano sempre di più la loro stretta.
Hermione urlava, muovendosi in continuazione come per allontanare l'incantesimo.
Bellatrix rideva con il viso alzato verso il cielo buio.
Non appena Harry la vide, la rabbia iniziò ad impossessarsi del suo corpo.
Senza nemmeno rifletterci prese la bacchetta e cercò di colpirla con un sectumsempra, Bellatrix però fece in tempo a spostarsi.
Nonostante l'incantesimo di Harry non avesse avuto un buon fine, Bellatrix perse la concentrazione, la maledizione senza perdono che aveva colpito Hermione finì. Ginny e Ron corsero a soccorrere la Grifondoro che si era accasciata a terra.
Blaise andò a liberare Draco dall'incarceramus.
Harry e Bellatrix, invece, si guardarono negli occhi per minuti interminabili, tra di loro era come se ci fosse una strana energia, una strana forza che si scontrasse.
Altri ragazzi continuarono ad uscire fuori.
Forse fu proprio questo, o la paura che Silente potesse arrivare da un momento all'altro che fece si che Bellatrix se ne andasse.
Prima di scomparire in una nube di fumo nero, le sue ultime parole furono-ci rivedremo presto, promesso-.
Non appena Bellatrix scomparì, i fulmini e i tuoni finirono, anche se era notte fonda il cielo sembrò schiarirsi.
I ragazzi iniziarono a preoccuparsi, a correre e a gridare, nel giro di pochi minuti centinaia di scope si alzarono in cielo in direzione del castello.
-Come sta?-cercò di chiedere Draco indicando Hermione con la testa.
Harry e Ron lo guardarono senza rispondere, chiedendosi cosa le ne potesse importare a lui di Hermione.
Fu Ginny a rispondere- E' svenuta, non si sveglia-.
-Andiamocene, sia Draco che Hermione devono andare in infermeria-. Disse Blaise, andando a prendere le scope.
Ron e Ginny presero il volo per primi, cosi da andare ad avvertire Madama Chips, Harry cercò di prendere Hermione in braccio, ma venne fermato da Draco.
-Lei viene con me-.
-Malfoy, non la lascerò venire con te-.
-Ripeto: lei viene con me.-
-Ho già detto...- iniziò Harry, ma venne interrotto da Blaise.
-Ragazzi, ragazzi non so se ve ne rendete conto ma una pazza è appena tornata in vita, e voi state qui a discutere su chi deve portare Hermione.-
-Blaise, l'ho accompagnata io qui, mentre i suoi "amici" se ne erano andati, e io la riporterò a scuola.-
-Noi non ce ne eravamo andati, pensavamo che Hermione non sarebbe venuta-.
-Be' vi sbagliavate-.
-Dra hai una spalle ferita, pur volendo non riusciresti a portare Hermione-.
-E' per questo che lei verrà con me...- affermò Harry, ma Blaise si avvicinò e gli tolse Hermione dalle braccia, poggiandola delicatamente sulla propria scopa.
-E' per questo che lei verrà con me- ripeté le stesse parole di Harry, Blaise, e insieme ad Hermione prese il volo.
Dopo essersi lanciati un'ultima occhiata anche Harry e Draco salirono sulle loro scope e iniziarono ad allontanarsi dalla Stamberga Strillante.
Quando questi ultimi arrivarono al Castello, lanciarono le scope nella Torre di Astronomia, e corsero in infermeria.
Hermione, era sdraiata sul letto, priva di sensi, accanto a lei Ginny le teneva un panno sopra la fronte, Ron la guardava, seduto vicino a letto e Blaise, continuava a camminare, come se facendo ciò si tranquillizzasse.
-Signor Malfoy, mi mostri la spalla- chiese Madama Chips, uscendo dal suo studio.
-Come sta la Granger?-richiese Draco, senza fare ciò che Madama Chips gli aveva chiesto.
Tutti nella stanza si girarono a guardarlo, chiedendosi se Bellatrix non avesse colpito Il Serpeverde alla testa invece che alla spalla, in effetti, anche Draco stesso non smetteva di chiedersi come mai gli importava di Hermione.

Ogni scommessa, ha le sue conseguenzeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora