Capitolo 16

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«Qui parla la segreteria del liceo Century di Borås, posso esserle d'aiuto?» disse una voce mielosa all'altro capo del telefono. Keira, il telefono che le tremava in mano, non rispose e lanciò un occhiata a Josh che era in piedi di fianco a lei. Lui ricambiò con uno sguardo minaccioso che le diede la forza di ricominciare a parlare.
«S-sì ecco, io vorrei parlare con la preside» disse Keira.
«Con la preside? Uhm, sì, attenda un attimo che la metto in attesa» rispose la signorina.
Durante la breve attesa Keira non potè fare a meno di camminare avanti e indietro nella sua stanza, e ogni tanto guardare Josh, che si era seduto sul letto e aveva la faccia di uno a cui non ne importava nulla: questo rendeva tutto più snervante.
Inoltre ora la ragazza si sentiva davvero male, le sue gambe la reggevano a malapena in piedi, e le girava la testa.
«Pronto?» disse all'improvviso una voce secca nel telefono. Keira riconobbe subito il tono sicuro della preside.
«Buongiorno io volevo parlarle di un alunna della vostra scuola, Keira Northworty della 4A-»
«Lei è la madre?» la interruppe la preside, sempre secca.
La ragazza guardò il ragazzo sul suo letto, che annuì con la testa.
«Sì, sono la madre.»
«Bene signora, cosa voleva dirmi?»
«Volevo informarla che mia figlia non frequenterà più la scuola ma prenderà lezioni private a casa per tempo indeterminato.» quando pronunciò quella frase Keira sentì il peso sul suo stomaco diminuire leggermente.
«Ah, quindi devo ritirare l'iscrizione? Questo mi dispaice molto, la nostra è una buona scuola, se c'erano problemi bastava informarmi-» replicò la preside, adesso il suo tono era molto più dolce.
«Il problema non è la scuola e sì, ritiro l'iscrizione. Salve.» e detto questo Keira terminò la chiamata.
Di una cosa la ragazza poteva dirsi brava: era un ottima attrice, quando doveva.
Si sedette sul letto, Josh era ancora sdraiato a guardare il soffitto.
«E ora cosa farò?» chise Keira con una nota di disperazione nella voce.
«Te ne starai qui buona buona, in camera e non farai assolutamente nulla» rispose lui con noncuranza tirandosi su.
«Sul serio? Sul serio tu ti aspetti che io resti qui rinchiusa a prendere lezioni private senza sapere cosa ho e cosa succederà? Mai.» ribattè lei.
«Oh, sul serio hai creduto alla storia delle lezioni? Non ci sarà nessuna lezione.» rise Josh avvicinandosi a lei.
Ma la ragazza era seria.
«O tu mi racconti tutto quello che sta succedendo o io non ascolterò più una tua parola.» disse.
«Mi sa che non ho scelta vero?» le chiese lui guardandola negli occhi, il tono ora diventato calmo.
«Esatto» rispose Keira.

*****

«Okay allora penso che per capirci qualcosa io ti debba prima raccontare un po' di storia di noi, dei lupi.» disse Josh guardando Keira sdraiata di fianco a lei.
Erano sul suo letto  e lei era piuttosto agitata ma incuriosita, lui invece pareva tranquillissimo.
Dopo qualche secondo di silenzio Josh riprese a parlare: «Un tempo si dice che esistesse un unico grande branco di lupi mannari, il primo branco, unito e forte. Il capo era il migliore, stimato da tutti e molto rispettato, nessuno osava contraddirlo e le sue scelte erano sempre astute e sagge.
Ma dopo parecchi anni, in cui il branco si allargò, iniziarono a crearsi dei litigi tra il capo e alcuni membri del branco. Essi dicevano che lui non era più in grado di reggere il suo ruolo perchè ormai troppo vecchio. Questi dissapori continuarono finchè i traditori non cercarono persino di uccidere il capo per prenderne il posto. Non riuscirono ad ucciderlo, ma da quel giorno il branco si divise. Ora finalmente sembrava che andasse tutto bene, ognuno aveva seguito il capo che riteneva più bravo e giusto, e non c'erano più problemi. Ma non fu così: tra i due branchi, anche se erano lontani, c'erano problemi di territorio e di rivalità sul chi era il più forte e su chi avesse dominio sull'altro.
Nessuno dei due riusciva a darsi pace e finire la guerra. Allora subentrò uno stregone che propose una gara. Esso creò un anima, l'anima della gloria, e la  nascose nel mondo. Decise che il primo primo dei capi dei due branchi che l'avrebbe trovata, sarebbe stato pieno di gloria infinita e vincitore indiscusso.» il ragazzo fece una pausa e guardò Keira per vedere se stava seguendo; lei era attentissima.

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