Era mercoledì mattina e Keira era seduta su una panchina del parco comunale in centro a Borås che ammirava il paesaggio davanti a se, annoiata. Tutti i suoi amici erano a scuola, e lei per non restare in casa, aveva deciso di andare a fare una passeggiata. Le uniche altre forme di vita che occupavano il parco a quell'ora erano degli uccellini che cercavano cibo sotto la neve e un cane randagio che correva annusando in giro. Poteva sembrare rilassante stare lì in pace senza il problema della scuola, ma Keira avrebbe preferito poterci andare. É come quando si fanno tante vacanze, che all'inizio sono bellissime, poi però ci si inizia ad annoiare e stranamente si sente la voglia di tornare alla routine quotidiana. Samantha le aveva detto che a scuola tantissime persone chiedevano di lei e del perché non venisse più, e l'amica aveva risposto semplicemente che si era ritirata a tempo indeterminato. Sembrava che dispiacesse a molti compagni non vederla più tutte le mattine, ma poi erano stati in pochissimi ad averla chiamata per sentirla. Per quanto riguardava Josh, dopo quella sera non l'aveva più rivisto, ed erano passati tre giorni, ma non si preoccupava: ora lo capiva. Capiva che lui aveva una vita diversa dalla sua e che, nonostante tutto ciò che stava accadendo, non poteva proibirgli di viverla. Inoltre, la loro amicizia doveva rimanere nascosta agli occhi del suo capobranco, quindi il ragazzo non poteva fare assenze troppo prolungate. Mentre rifletteva guardando il cielo, il cellulare le vibrò in tasca, annunciandole l'arrivo di un nuovo messaggio. Lo prese fuori e vide che era stato Pete a scriverle: -Io e te, a mangiare qualcosa adesso, ci stai?-
Un sorriso involontario le rasserenò il viso mentre rispondeva al messaggio: -Come fai a sapere che non sono a scuola?-
-Ho i miei informatori, sai?-
-Va bene, ci sto. Sono nel parco in centro, vicino alle scuole, tu dove sei?-
Senza rispondere alla sua domanda il ragazzo scrisse:-10 minuti e ti raggiungo-Pochi minuti dopo, i due amici erano seduti insieme sulla panchina dove prima Keira era sola e ridevano per una stupida battuta. Pete era arrivato di corsa nel parco, i capelli dorati tutti spettinati, e una sigaretta tra le dita pronta per essere accesa.
«Da quando fumi?»gli aveva chiesto la ragazza avvicinandosi a lui con un sorriso malizioso sulle labbra.
«Mmh, non saprei» aveva risposto il ragazzo salutandola con un abbraccio. Keira aveva ricambiato e poi con un movimento veloce della mano aveva rubato la sigaretta all'amico.
«Questa la prendo io!»aveva esclamato lei per poi iniziare a correre per il parco scappando da Pete.
«Tu sei pazza!»le aveva urlato lui in rimando, ma poi si era messo ad inseguirla ridendo. Alla fine lei si era fermata davanti ad un bidone della spazzatura e poi ci aveva gettato la sigaretta proprio mentre l'amico la stava raggiungendo.
Fissando la ragazza Pete aveva borbottato:«Non fa niente, tanto non mi importava granchè»
«Esatto» aveva replicato Keira per poi aggiungere:«Tu volevi fumare solo per fare il figo» e dopo avevano ripreso a rincorrersi e a frasi il solletico.Adesso erano insieme su una panchina e lei aveva il fiatone per la corsa. Restavano seduti in silenzio ad osservare davanti a loro, anche se ad un certo punto lui la prese per la vita e la attirò a se e lei appoggiò la testa sulla sua spalla. Pete aveva un buon profumo.
«Non dovevamo mangiare qualcosa?» chiese infine Keira rompendo il silenzio e alzando la testa per guardare l'amico in faccia.
«Hai ragione» disse semplicemente Pete sorridendole.
Così si alzarono e si diressero lentamente verso la via della città dove c'erano in assoluto più posti dove mangiare. E quando ad un certo punto il ragazzo prese Keira per mano, lei non obiettò e intrecciò le dita alle sue.*****
«Cosa hai da ridere?»chiese Keira a Pete per la seconda volta mentre lui non riusciva a formulare bene una frase:diceva una parola e poi scoppiava a ridere di nuovo.
«Tu hai della panna sul naso!»riuscì finalmente ad esclamare il ragazzo indicandole il viso e sghignazzando divertito.
«Ah-ah molto divertente»borbottò Keira che prese un tovagliolo e si pulì. I due amici erano in un bar, il preferito della ragazza, e stavano bevendo una cioccolata calda con panna. La piccola sala dove si trovavano era poco affollata, forse per l'orario, dato che molte persone erano a scuola o al lavoro. Le pareti erano dipinte di un giallo ocra che davano alla stanza un aspetto singolare e c'erano tantissime finestre che davano luce. Era un posto molto accogliente.
Dopo che entrambi ebbero finito la cioccolata, la cameriera arrivò subito al loro tavolo:«Desiderate qualcos'altro?» chiese loro facendo un grande sorriso.
«No grazie, adesso andiamo via» rispose Keira gentilmente dato che Pete sembrava non avere l'intenzione di parlare.
Dopo che il ragazzo pagò le cioccolate i due amici uscirono dal bar e decisero di fare una passeggiata per le vie del centro di Borås. Era stupendo vedere tutti i negozi addobbati con le luci di natale e la neve per strada: l'atmosfera era proprio di vacanza.
Pete e Keira camminavano lentamente uno di fianco all'altro, ma la ragazza notò subito che il suo amico sembrava si stesse comportando in modo strano.
«Tutto bene?» gli chiese Keira facendolo fermare in mezzo ad una stradina vuota particolarmente colma di neve.
Lui si voltò e la guardò intensamente negli occhi per poi avvicinarsi pericolosamente al suo viso e sussurrarle:«Uhm...sì.» e guardandole le labbra aggiunse:«Posso fare una cosa?» poi senza aspettare una risposta da Keira, Pete si allungò per baciarla cogliendola alla sprovvista.
Nonostante l'intensità del momento e la grande emozione che la ragazza sentiva di provare dentro di se, non poteva fare a meno di pensare a Josh, solamente a Josh.
Istintivamente Keira allungò un braccio e lo appoggiò contro il petto dell'amico, e lo spinse delicatamente via, impedendogli di baciarla. Vedendo che Pete, che era indietreggiato, aveva un espressione ferita in viso si sentì in dovere di giustificarsi ma non riuscì a pronunciare nemmeno la prima parola che vide un ombra nera passare velocemente dietro di lei.La ragazza si voltò di scattò e le si fermò il respiro quando vide davanti a lei la figura di Josh che la guardava. Era proprio lì, con la sua immancabile maglietta a maniche corte e i capelli neri lucenti sporchi di neve. Anche Pete aveva l'aria sorpresa, probabilmente non riusciva a capire come avesse fatto quel ragazzo a comparire dal nulla.
«Cosa ci fai tu qui?»balbettò Keira dopo alcuni minuti al nuovo arrivato.
Naturalmente Josh non rispose alla domanda della ragazza ma le si avvicinò e le disse con una certa impazienza:«Dobbiamo assolutamente andare via di qui, devi venire con me» e poi le prese il braccio cercando di convincerla.
Lei era già pronta a seguire il ragazzo ma Pete, di cui lei si era completamente dimenticata, si mise tra di loro ed esclamò, guardando Josh dritto negli occhi:«Keira era con me e tu non puoi arrivare e portarla via senza nemmeno chiederle se vuole venire o...»ma la ragazza lo interruppe sorridendogli e dicendo:«Tranquillo Pete lui è un mio amico, è tutto a posto, però ora devo andare...»
Josh che non disse nulla sembrava sempre più spazientito. A quel punto Keira salutò Pete con un bacio sulla guancia, sentendosi un po' in colpa nei suoi confronti, e poi fece un cenno con il capo all'altro ragazzo facendogli capire che potevano andare. Lui senza farselo ripetere due volte cominciò a camminare a passo svelto tornando all'inizio della via e lei lo seguì, guardando per un ultima volta Pete che era rimasto fermo nella neve.
Dopo che i due ragazzi ebbero camminato per alcuni minuti in silenzio per le strade del centro, Keira decise di chiedere spiegazioni a Josh, che intanto guardava davanti a se con uno sguardo duro.
«Mi puoi spiegare cosa è tutto questo?» gli chiese agitando le braccia e cercando di attirare la sua attenzione. Trovava fastidioso che lui si comportasse in questo modo con lei dopo quello che era successo tra loro.
«In poche parole, il mio capobranco sta girando per le vie della città e credo che abbia avvertito la tua presenza, cioè quella dell'anima della gloria e si trova molto vicino a dove ci troviamo noi in questo momento. Quindi mi sembrava fosse il caso di allontanarci il più possibile da lui, non credi?»rispose Josh con tono sarcastico, quasi fosse ovvio quello che stava dicendo.
Keira invece ne rimase molto sorpresa e riprese subito a parlare:«Davvero? Mmh, Josh, se ci trovasse cosa credi che succederebbe?»
A quel punto lui si voltò finalmente a guardarla e disse:«Non lo so, ma non credo che finirebbe bene»
C'era tanta gente in torno a loro in quel momento, poiché stavano camminando in una via affollata quindi era difficile distinguere i volti delle varie persone, ma proprio in quel momento l'attenzione della ragazza fu catturata dalla figura di un uomo vestito di nero con un cappuccio in testa che si distingueva bene tra le altre persone. Veniva nella loro direzione ma Josh non sembrava averlo notato. L'uomo dal volto nascosto si avvicinò velocemente con pochi passi ai due ragazzi e a quel punto Keira notò una cosa spaventosa che la fece rabbrividire: sotto il cappuccio si notava il bagliore di due occhi, solamente che non erano normali. Erano gialli, di un giallo luminoso e terrificante. Ma la cosa che più di tutte la spaventava era che avrebbero potuto fissare qualsiasi cosa in quell'istante, ma stavano fissando lei.
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WOLF Il segreto
WerewolfPRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA. «O mio dio» ripeté lei. Sembrava che in quel momento non riuscisse a dire nient'altro. «Visto? Bel disastro» si limitò ad esclamare lui. A quel punto Keira si alzò in piedi e lui un attimo dopo fece altrettanto. Le...