Arrivati alla pizzeria, capisco che avrei dovuto fare molta attenzione a mio fratello. Infatti, questo posto é molto grande, e potrei perderlo facilmente. Una volta entrati, Brian va subito a giocare con gli altri bambini lì presenti; sì, perché questo posto é pieno di bambini come poche altre cose al mondo, e sembra che si stiano divertendo un sacco. La stanza principale é molto grande: ci sono due palchi, uno al centro della sala, quello più grande, e uno molto più piccolo, chiuso da delle tende, poi ci sono molti tavoli per la pizza e tante altre stanze, che peró sono chiuse. Dalla parte opposta del palco, ci sono due corridoi, che probabilmente portano ad un'altra stanza più in fondo. Mi appoggio al muro vicino al corridoio sinistro e guardo Brian giocare. Per adesso, é tutto sotto controllo. Sul palco ci sono dei ragazzi che intrattengono i bambini con barzellette e canzoncine. Devo dire che questo posto é molto allegro, non mi sorprende che i bambini insistano per venire qui. Magari anche io potrei approfittare per assaggiare la pizza che fanno...
Ad un tratto, peró, comincio a sentire un odore strano, che penso provenga dalla fine del corridoio. Sembra odore di pane tostato o qualcosa del genere, ma non ne sono proprio sicura. Dó una rapida occhiata a mio fratello e decido di andare un attimo a controllare. Mi incammino per il corridoio, arrivando vicino alla porta aperta di un ufficio. Proprio come pensavo, era odore di toast e proveniva da lì. C'é una finestra, ma non riesco a vedere nessuno dentro, perció decido di affacciarmi direttamente alla porta. Vedo un tizio vestito di viola inginocchiato sotto la scrivania della stanza; sopra la scrivania invece ci sono due tostapane, di cui uno ha già i toast pronti, mentre l'altro deve essere ancora attaccato alla presa. Penso che il tizio viola stia facendo proprio questo.
?: Perfetto! Attaccato, e ora non mi resta che godermi i miei toast.
Si rialza in piedi, sorridendo, anche se per poco. Infatti, si gira e mi vede, cosa che fa cambiare la sua espressione. Noto che ha i capelli e gli occhi dello stesso colore dei suoi vestiti. Rimaniamo qualche secondo a fissarci, poi lui, spiazzato, mi rivolge la parola.
?: Uh...chi sei tu? Non puoi stare qui.
Vedo che ha una specie di spilla sulla camicia. Dev'essere uno che lavora qui. Mi fa girare e mi spinge fuori dall'ufficio.
?: Questo é l'ufficio della guardia, che sono io, perció-
Io: Oh, quindi lavori qui? Sarebbe un peccato se la gente sapesse che mangi pane tostato al posto di lavorare.
Rimane in silenzio, e io mi rigiro verso di lui. Dopo un po', mi sorride
?: Sei simpatica. Va bene, entra.
Faccio come mi dice ed entro nell'ufficio. Lui prende i toast pronti e me ne offre uno.
?: Vuoi?
Accetto gentilmente l'offerta e comincio a mangiucchiarlo.
?: Mi chiamo Vincent, lavoro qui come guardia diurna.
Io: Bel lavoro, direi.
Lancio uno sguardo ai due tostapane sulla scrivania. Vincent si mette a ridere.
Vincent: Ma dimmi un po', come mai mi stavi spiando?
Io: Non ti stavo spiando. Ho sentito odore di toast e sono venuta a vedere.
Continuo a mangiare il mio pezzo di pane, rendendomi conto che é proprio buono.
Vincent: Non mi hai ancora detto il tuo nome.
Io: Oh, scusa. Sono _____.
Vincent: _____, eh? Beh, puoi considerarti fortunata. Di solito non divido i miei toast con nessuno.
Io: Quindi io sono speciale?
Finisco il mio toast in un sol boccone, e lui mi guarda sorridendo.
Vincent: Oh, sì, sei speciale. Sei così tanto speciale...
Si avvicina a me, continuando a sorridere.
Vincent: ....che mi aiuterai a organizzare il Toast Party!
Rimango un attimo basita, e lo guardo confusa.
Io: Il...il toast che...?
Vincent: Il Toast Party!!
Sto zitta un secondo, e poi scoppio a ridere. Ora tocca a lui guardarmi stranito.
Vincent: Perché ridi...? É una cosa seria!
Una cosa seria? Non posso fare altro che ridere ancora di più.
Io: Tu sei matto!
Vedo che Vincent mette il broncio e cerco di calmarmi un po'. Una volta fatto ció, decido di assecondarlo e aiutarlo a fare il suo "Toast Party".
In pratica consiste nel fare più toast possibili con i due tostapane, farci delle costruzioni e infine mangiarli.
Passiamo tutta la sera a fare questa roba. Vincent guarda l'orologio.
Vincent: É quasi ora di chiudere.
Mi ricordo improvvisamente di avere un fratello.
Io: Oh, devo andare. Ho lasciato mio fratello da solo.
Vincent: Mi stavo divertendo.
Io: Già...anche io.
Vincent: Mi piace stare con te, devi tornare.
Arrossisco, ma cerco di non farlo vedere.
Io: Non penso che torneró molto spesso...
Lui si avvicina e mi guarda negli occhi.
Vincent: Non é una richiesta, _____.
Adesso ha un tono molto più autoritario, e sentirgli pronunciare il mio nome mi fa arrossire ancora di più.
Mi afferra il mento con due dita e mi bacia; dura a lungo e quando ci stacchiamo, é per riprendere fiato.
Vincent: Mh, sai di toast.