Dopo mezz'ora fummo, come al solito, alla spiaggia. Mentre entravamo non potei fare a meno che il mio cuore battesse all'impazzata. Era stupido sperare di trovarlo ancora lì, e nemmeno io ci credevo, eppure avevo il cuore in gola. Quando arrivammo davanti auna cabina che poteva essere la sua mi accorsi che era aperta. Il mio cuore prese a battere più forte. Quando vi passai davanti notai con la coda dell'occhio che dentro c'era una donna, da sola. Non era lui. Forse non era quella la sua cabina, o forse ero solo una illusa e lui se ne era già andato. Decisi che era più plausibile la seconda opzione, e raggiunsi sconsolata il nostro ombrellone, insieme alle mie amiche. Mi sedetti e infilai le cuffie, passandone una ad Anna, che voleva ascoltare un pó di musica. Nina riprese a leggere il suo libro e Arianna chiuse gli occhi respirando l'aria del mare. Dopo circa un'oretta mi stufai, e decisi di andare a immergere i piedi nell'acqua. Rimasi in piedi in riva al mare per una decina di minuti, dopodiché salii verso la spiaggia per andare a sciacquare i piedi alla fontanella. Ripassai davanti alle cabine fingendo la più totale indifferenza e raggiunsi la fontanella. Quando ebbi finito la richiusi e tornai verso l'ombrellone, ripassando davanti alla fila di cabine. Da una di esse vidi uscire un ragazzo, ma avevo perso ogni speranza, così passai oltre. Sentii un:"Ehi!" E mi girai, perché quella voce mi era familiare, o forse speravo mi fosse familiare. E invece era veramente una voce conosciuta. Osservai il ragazzo, alto, con i capelli neri, gli stessi occhiali a specchio del giorno prima, indossava un paio di pantaloncini neri che gli scoprivano le ginocchia e una maglietta bianca a maniche corte. ".....oh..." dissi arrossendo. Era lui, Marco. Si ricordava di me? Ma come era possibile? "Sei la ragazza di ieri" "Ehm sì. Ciao" risposi arrossendo di nuovo. "Ciao" mi disse sorridendo. Ecco, un altro di quei sorrisi insostenibili. Non sapevo cosa dire, cosa fare, ero immobile a guardarlo. "Ehm, ti andrebbe di fare una passeggiata in riva al mare?", gli domandai. Ma cosa mi era preso? Proprio io, che ero così timida con i ragazzi, avevo appena chiesto a Marco Mengoni di venire a fare una passeggiata con me? Dovevo essere impazzita, peró sono fatta così, quando sono in imbarazzo inizio a dire cose assurde... Sorrise di nuovo, probabilmente provó pena per me, e rispose:"Volentieri" "Oh. Ok!" . Così mi precedette, e gliene fui molto grata perché in quel momento non sapevo nemmeno come muovermi, e ci dirigemmo in riva al mare.