capitolo 12

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Mi lasciai cullare dalla sua voce per un pó, dopodiché telefonai ad Anna e Arianna, con una chiamata a tre, e raccontai loro ogni cosa. Ne furono entusiaste quasi quanto me. Quella sera fui io a telefonare a Marco. Gli chiesi se voleva che cenassimo insieme e lui accettó, sembrava contento. Verso le 18:00 mia mamma tornó a casa e le raccontai tutto ció che era successo, dal primo all'ultimo dettaglio, dall'inizio della vacanza ad oggi. Durante il racconto sul suo viso si dipinsero varie espressioni, stupore, gioia, meraviglia, ancora stupore e di nuovo gioia. Infine un misto tra le due cose. Le dissi anche che quella sera sarei uscita con lui. Avevo passato tutto il pomeriggio a scegliere cosa mettermi, e mi imbarazzava indossare vestiti, non mi ci vedevo proprio, ma lo feci perché sapevo che dovevo fare una buona impressione e che lui sarebbe stato elegante. Infatti non mi sbagliavo, e quando arrivò a prendermi sfoggió tutto il suo splendore; lo baciai e mi prese per mano. "Come mai a piedi?" "É qua vicino" rispose. Mi portó in un ristorante molto carino, e nonostante non fosse molto lontano da dove abitavo io non ci ero mai stata. Era un ristorante troppo chic e caro per noi. Era molto bello, ben arredato, piccolo e intimo. Nonostante questo Marco fu subito assalito da un gruppetto di giornalisti, non appena entrammo. Così non fecimo in tempo a sederci, Marco mi prese per mano e mi portó via da quel posto, uscimmo quasi correndo; dopo non molto ci sedemmo su una panchina. "Scusami, non dovevo portarti lì, é che volevo farti una bella impressione" si scusó. "Non fa niente, ma non c'é bisogno di quello per farmi una buona impressione, a me va bene anche un panino e una birra insieme a te!" "Davvero?" Chiese sorridendo,-"seguimi allora!". Di nuovo mi prese per mano e ci mettemmo a correre. Quando arrivammo stavamo entrambi ridendo. Si fermó davanti a un chiosco e ordinó due panini e due birre. "Come lo vuoi il panino?" "Tu come lo prendi?" "Pollo impanato, maionese e insalata" "Va bene quello" dissi sorridendo. Il proprietario del chiosco appena lo vide gli disse:"Ehi Marco!" "Ciao Paolo! Come va?" "Tutto bene, cosa ti faccio?" "Il solito per due" rispose Marco. "Chi é lei?" Dmandó l'uomo gardandomi. "La mia ragazza",sorrise. "Salve!"gli dissi. "Buonasera signorina" mi rispose.

Ricordati che ti amoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora