capitolo 8

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Mi sdraiai sul lettino e ripensai alla passeggiata. Due cose non mi tornavano. Numero uno: il giorno prima mi aveva implorato di non dire a nessuno della sua presenza lì e poi il giorno successivo ci torna. Strano. Numero due: perché aveva reagito così stranamente sapendo la mia età? Sembrava ancora più strano. Forse aveva capito che sarebbe stato inutile andarsene perché lo avrebbero comunque scoperto, quindi era inutile nascondersi. Ma riguado alla mia età... non riuscii a farmene una ragione. Forse era interessato a me. Ecco, cosa stavo pensando? Perché mai avrebbe dovuto? Il sole dava alla testa, che cosa assurda. Valutai altre ipotesi, ma non me ne venne in mente nessuna. Anche a pranzo continuai a pensare all'accaduto, e non dovevo essere di grande compagnia per le mie amiche, così decisi di piantarla e di non pensarci più. Ci avrei pensato una volta sola. Dopo il pranzo decisi di andare a fare un bagno con Anna e Arianna. Volevo distrarmi e stabilii che il pensiero di stare in acqua, che odiavo, mi avrebbe distratta dal resto. Non ci fu verso di convincere Nina a venire con noi, così lei se ne andó a fare una passeggiata, con le cuffie nelle orecchie. Quando uscimmo dall'acqua Nina tornó accompagnata da un ragazzo. Ci disse che lo aveva conosciuto giocando a biliardino nella spiaggia e ce lo presentó. Si chiamava Chris, era alto e aveva i capelli di un biondo scuro quasi dorato, e due begli occhi verdi. Era carino. Nina aveva fatto colpo, ero così contenta per lei. Quella sera in camera ne parlammo e lei cercó di convincermi che lui era solo un amico, ma quando ne parlava diventava rossa , ed io avevo imparato a conoscerla, anche se a distanza. Perció non le avrei mai creduto. Si era innamorata. La mattina dopo in spiaggia passai come al solito davanti alle cabine con il cuore in gola, ma di lui nessuna traccia. Ci dirigemmo al nostro ombrellone e ci sedemmo. Dopo circa un'oretta mi sentii chiamare:"Caterina". Aprii gli occhi, che sotto alle lenti degli occhiali da sole erano chiusi, e osservai chi fosse. Non ci credevo, era Marco. Ora lo sapevo, senza dubbio il mio nome pronunciato da lui suonava bene, molto bene. Lo guardai perplessa e gli dissi:"Ciao...". A quel punto intervenne Arianna e disse, rivolta alle mie amiche:"Beh ragazze, noi andiamo a fare una passeggiata?". Ma come faceva a mantenere così tanta calma di fronte a lui? Ok, non era sua fan, ma era comunque Marco Mengoni, accidenti! Ad ogni modo se ne andarono e mi lasciarono sola con lui. Non sapevo se essere loro grata o odiarle. Stavolta fui io a rompere il silenzio:"Ieri non mi hai detto perché sei qui tu, l'hai solo chiesto a me" "Mi prendo una pausa dal lavoro per la seconda parte dell'album" "Capisco. Sei qui da solo?" "Sì, intanto sono passato a trovare i miei genitori che vivono qua vicino. Anche questo lo sai, vero?" "Si", risposi sorridendo. Mi feci coraggio e gli chiesi:"Posso farti una domanda?" "Certo". Mi schiarii la voce e gli chiesi:"Mi chiedevo perché ieri hai reagito in quel modo strano quando ti ho detto la mia età. Sembravi infastidito o amareggiato..." "No.. ti sbagli" "Scusa se insisto ma... anche se non ti conosco bene di persona sei comunque il mio idolo e ho imparato a capirti un pó..." "Non ti posso nascondere nulla, eh?" "Mh... puó darsi di no". Me la stavo cavando,quasi non mi tremavano le mani e riuscivo bene a sostenere la conversazione. "Mh... non lo so. É che con te mi sento bene, hai un qualcosa di strano, strano bello intendo. Non sembri nemmeno a disagio con me, il che é un bene, solo é strano". Ero troppo concentrata sulla prima parte della sua risposta per pensare che era assurdo credere che non mi sentissi a disagio accanto a lui. 'Con te mi sento bene'. Wow. "Ma non hai risposto alla mia domanda.. perché hai reagito così?" "É che mi aspettavo fossi più grande, lo speravo." "Lo speravi?" chiesi paralizzata. "Sì...te l'ho detto, con te sto bene" "Scusa ma non capisco, perché la mia età dovrebbe essere un problema?" "Forse sono un pó grande per te...". Un pó grande PER ME? Rimasi a bocca aperta a fissarlo. Continuó:"Sì, cioé, intendo che tu hai il diritto di stare con uno della tua età". Stava dicendo che voleva stare con me? Non riuscii a dire nulla. "Scusami, non dovevo, non so cosa mi é preso" disse. Elaborai qualcosa da dire "Cosa? Io ti..." non proseguii. Rimasi zitta per qualche interminabile secondo, ero paralizzata da ció che mi aveva appena detto. Iniziai a parlare balbettando:"Ma io non voglio uno della mia età, io voglio TE!". Ommiodio. Lo avevo detto davvero. Non avevo mai pensato a Marco in quel senso, come... 'ragazzo'. Ovviamente sarebbe stato irrealizzabile, non ci conoscevamo, era il mio idolo e.. no, punto. E invece dicendogli quelle parole mi ero resa conto che erano vere. Dannazione, era vero che volevo stare con lui! Il mio cuore era giunto alla verità prima del mio cervello, e me ne resi conto solo in quel momento. Era chiaro che lo volessi, ero persa di lui, da sempre. Sorrise di nuovo in quel modo così perfetto, poi si fece serio. Lentamente si avvicinó a me, mentre il mio cuore iniziava a raggiungere i dieci battiti al secondo. Avrei voluto deglutire, come a cercare di rimandarlo giù, come se mi fosse salito in gola. Ma non lo feci, non ne ero in grado. Non mi mossi, o forse lo feci e non me ne accorsi, si avvicinó solo lui. Quando le sue labbra toccarono le mie mi fecero venire la pelle d'oca. Non volevo uscire da quel bacio, ma duró poco. Quando si allontanó da me, per l'entusiasmo, in quel momento avrei potuto sradicare l'ombrellone dalla sabbia e correre con quello sotto al braccio per tutta la spiaggia, ma misi a freno la mia gioia. Mi limitai a stare in silenzio e osservarlo. Mi persi nei suoi occhioni color cioccolato, quanto erano belli. Non li avevo mai visti così da vicino. Stavo per formulare una frase adatta da dire in quel momento ma non ne trovai nessuna. Probabilmente nemmeno lui trovava nulla da dire, o forse non voleva dire nulla. Così restammo in silenzio a guardarci negli occhi, senza rovinare quel momento così perfetto, che peró fu interrotto dall'arrivo delle mie amiche. Nina teneva la mano a Chris, Amici, pensai. Marco le vide arrivare e si alzó in piedi. Le salutó e per la prima volta mi sembró di vederlo arrossire.

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