After fire.

[Capitolo 1]

Sono già passati diversi minuti da quando Effy Stonem è seduta sul sedile posteriore dell'auto della polizia.
La ragazza, ormai donna, scosta lentamente la testa, quel poco che basta per poter assistere allo spettacolo tremendamente malinconico che le si presenta davanti. Una Londra cupa, buia, fitta, proprio come il suo cuore in quel momento.
Quegli occhi così profondi e quei capelli scuri, perfettamente lisci, forse sono l'unica cosa che, ormai, rimane di quella ragazza così ribelle e col cuore spezzato di Bristol.
Effy Stonem è semplicemente cresciuta troppo in fretta. Troppe persone sbagliate hanno fatto parte della sua vita, e forse era in parte colpa sua.
Effy aveva questo potere, attirava a sé le persone. Faceva quest'effetto sulla gente. Diverse persone malvagie, però, sono entrate nella sua vita, e lei sin troppo ingenuamente le ha accolte. Però l'unica di cui aveva bisogno le era stata portata via.
L'auto proseguiva sulla strada asfaltata, quando ormai, troppe lacrime rigavano il suo viso pallido.
Sfilò delicatamente il guanto di pelle dalla mano destra, fredda e molto magra, e fece per infilarla nella tasca posteriore della giacca a vento. La foto del ragazzo bruno era sempre lì, nonostante fossero già passati diversi anni. Effy non ha smesso un secondo di pensare a lui, neanche quando il suo corpo e quello di Jake erano così tremendamente vicini, su quel letto tiepido.
Sfila la foto da quella tasca e la stringe con entrambe le mani.
Freddie McClair l'aveva resa debole.
Freddie McClair era stato il grande amore della sua vita e lei sapeva che non sarebbe riuscita ad amare nessun altro al mondo in quel modo, e questo pensiero le lacerava il cuore, quello stesso cuore che per tanto tempo fingeva di non possedere, quello stesso cuore che era convinta che nessuno mai sarebbe riuscito a spezzare. Tranne Freddie, lui ci era tremendamente riuscito, l'aveva amata così intensamente da riuscire a romperlo, per questo l'aveva resa debole. Il loro era un amore talmente profondo che sembrava che niente potesse placarlo, neanche la morte. La morte, quella belva così crudele e spietata che non guarda in faccia nel momento in cui decide di arrivare.
L'auto si ferma e gli agenti della polizia, tenendole stretti i polsi, la dirigono verso il tribunale.