[Capitolo 8]

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Effy è già seduta nell'aereo da diversi minuti.
Il cielo è meno grigio quella mattina.
Allaccia saldamente la cintura e inizia a leggere una rivista trovata sullo schienale del sedile. Pensa che dovrebbe comprare dei libri, vorrebbe iniziare a leggere.
L'aereo inizia a decollare e l'aria frizza in modo quasi piacevole. Vede Londra farsi sempre più piccola sotto i suoi occhi. Si ripete che ritornerà. Soltanto, adesso vuole stare un po con sé stessa.
Durante il viaggio pensa a Tony, l'aveva visto circa tre estati prima, per l'ultima volta. Passava da Londra e allora si sono incontrati. Pensa a quello come un ricordo tenero. Si volevano davvero tanto bene, e dopo l'incidente pensare a lui le faceva quasi troppo male, iniziava a urlare e i fantasmi ritornavano a impadronirsi della sua mente. Ma ora ce la stava facendo, stava superando anche questo.
L'aereo inizia ad atterrare,erano le 14:00. Prima di uscire dall'aeroporto, però, passa dal bagno, decidendo di cambiarsi, vuole ritornare ad essere Effy Stonem, la ragazza di Bristol, quella vera. Sfila la foto del ragazzo bruno dalla giacca a vento e la ripone nella tasca sinistra del suo eskimo verde. Era di suo padre, l'unica cosa che gli rimaneva di lui da quando era scappato, lasciando una figlia adolescente innamorata di un padre che purtroppo l'aveva delusa, andandosene via. Lui, a differenza di Freddie, aveva scelto di andarsene.
Dopo averla piegata, mette la giacca a vento in valigia e indossa l'eskimo. Cambia anche le scarpe, sostituendo i tacchi con un paio di vans color blu notte. Mette lo zaino in spalla, e trascinando la valigia con sé, esce dall'aeroporto. L'idea di prendere il taxi non la sfiora minimamente. Decide di raggiungere Tony con l'autobus.

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