Se mi avessero chiesto come mi sentivo la mattina seguente non sarei stata nemmeno in grado di rispondere.
E non solamente per il mal di testa.
Ero seduta sulla panchina nel cortile della scuola.
L'ombra degli alberi creava strane forme sul terreno di ghiaia e l'acqua della fontana rifletteva la flebile luce del sole.
Il mio intento quella mattina era ripassare per il compito ma ogni mio tentativo di concentrarmi era vano.
Se solo sapessi prendere le cose meno sul serio. Sai quante ragazze baciavano qualcuno da ubriache? Tante, ma io non ero fra quelle. Purtroppo aggiungerei.
Ma non era il caso di pensarci troppo o avrei peggiorato di gran lunga la confusione che mi appannava la vista ormai da giorni.
Non riuscivo a vedere e capire le cose con chiarezza nemmeno da bambina ma crescendo questo difetto, talmente piccolo da passare inosservato, si era rivelato la causa di ogni mio problema.
Alzai lo sguardo e incontrai quello di Danielle che mi sorrideva correndo verso di me.
《Ma dov'eri finita? Ti ho cercata ovunque ieri sera!》
Non sapevo se raccontarle tutto o meno.
Feci la vaga, dandole mezze risposte alle sue innumerevoli domande che mi spazientivano ogni minuto di più.
Mi stavo innervosendo. Insomma si vedeva che non ne volevo parlare, quindi, perché insistere?
《Basta! Lasciami respirare un secondo》le urlai contro mentre mi alzavo per entrare a scuola.
《Calmati Abby. A me puoi dire tutto sai?》
《Non ora, ti prego》dissi sbattendo lo sportello di acciaio per chiudere il mio armadietto.Camminavo verso la classe di scienze, perfettamente consapevole del fatto che avrei incontrato Logan. Che avrei parlato con Logan. Ovviamente, solo ed esclusivamente del progetto, avevo deciso di fare finta di niente.
Entrai in classe salutando il professore, che mi passò un foglio da compilare per l'iscrizione al concorso.
Erano già tutti seduti e intenti a scrivere sul questionario con il proprio compagno di squadra. Così mi avviai verso il banco di Logan.
《Allora di cosa si tratta?》dissi tutto d'un fiato indicando il foglio che tenevo in mano.
《Niente, solo cartacce da compilare》disse Logan alzando lo sguardo verso di me.
Per un solo secondo lo guardai negli occhi. Ma la vergogna era troppa
per mantenere il contatto visivo.
Mi sedetti di fianco a lui e in silenzio compilammo con pazienza il nostro foglio.《Allora》disse d'un tratto 《lo sai che dobbiamo parlare su cosa presentare alla fiera?》
《 Sì, che ne dici se ci vediamo più tardi in un bar e ne discutiamo?》risposi con più naturalezza possibile.
Per un secondo mi sembrò di vedere i suoi occhi sgranati, quasi avesse paura di quel pomeriggio. Ma poi rispose alla mia domanda con una serenità che non mi aspettavo. Era un semplice, banalissimo "okay".~
È un capitolo un po' di passaggio e molto tranquillo ma spero vi sia piaciuto comunque♡
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Look forward || Logan Lerman
Short StoryUna storia semplice che insegna che l'amore che si aspetta da una vita non è dove sempre ci aspettiamo. Lo troviamo nelle persone più impensabili che ci travolgono subito lasciandoci interdetti. Abilene capirà subito a chi appartiene il suo cuore o...