Oggi è il mio compleanno. Di nuovo.
Eh, già, una volta all'anno tocca a tutti. Io prevedo di passare questo merviglioso giorno celebrativo magistralmente stravaccata sul divano a ingozzarmi di pop-corn davanti alla televisione. Purtroppo, proprio quando sto per darci sotto con i carboidraiti, mia madre entra in sala ed esclama «Ma cosa ci fai ancora qui? Non ti prepari per la festa?». Piccola nota su mia madre: spesso e volentieri organizza simpatici eventi in cui è necessaria la mia presenza senza che io lo venga a sapere se non 5-10 minuti prima dell'evento stesso. «Quale festa?» le chiedo spegnendo la televisione. «Come "quale festa"? Tesoro, è il tuo compleanno! Ho invitato tutti i tuoi amici.» mi risponde lei con naturalezza. La mia prima reazione è «Ma quali amici?», ma decido per un più diplomatico «Ah, sì? Per esempio, chi?». «La figlia del mio collega, quella della tua età... com'è che si chiama? Va be', penso tu abbia capito di chi parlo...». Ovverosia, una delle ragazze "popolari" della mia scuola, giusto un tantino arrogante e spocchiosa. Poi mia madre, come se se ne fosse ricordata adesso, agguinge «E, ovviamente, Wooyoung.». «Wooyoung?!» esclamo io. L'istinto è più forte della ragione, corro a chiudermi in camera mia. Piccola nota su Wooyoung: alle elementari eravamo pappa e ciccia, poi è cresciuto tutto in un'estate e da allora le ragazze hanno iniziato a ronzargli attorno come mosche sul miele e non ci siamo più parlati quasi per niente. "Non verrà nessuno e, dato che quella *censored* lo sa, non potrò mettere piede a scuola" è il pensiero che mi occupa la testa in questo momento. «Tesoro, ti ho lasciato i vestiti sul letto. Fatti la doccia e preparati, gli invitati staranno per arrivare!» mi grida mia madre dal corridoio. Non voglio discutere con lei, nonostante sappia già come andranno a finire le cosa, perciò mi preparo. Dopo un quarto d'ora, sono seduta sul dondolo nella veranda a spingermi piano con le gambe. Dopo un altro quarto d'ora, sono seduta sul dondolo nella veranda a spingermi piano con le gambe con una coperta. Dopo ancora un altro quarto d'ora, entro in casa e dico a mia madre «Visto?», dopodiché mi chiudo in camera e metto un po' di musica.
Se c'è una caratteristica che ho ereditato da mia madre, è la cocciutaggine. Mi viene sete e vado a procurarmi un bicchiere d'acqua. Entro in cucina, la stessa cucina in cui mia madre sta parlando al telefono, prendo un bicchiere e una bottiglia, tolgo il tappo alla bottiglia e urlo «Mamma, cosa diavolo stai facendo?!». Mia madre, signore e signori, era al telefono con Wooyoung e lo stava pregando di venire in nome della nostra buona amicizia di vecchia data sotto al mio naso. Conosco bene Wooyoung, so che è un bravo ragazzo e verrà per non far dispiacere mia madre, ma... sono quasi cinque anni che non parliamo. Chissà quante cose ci siamo persi l'uno dell'altra...
-15 minuti dopo-
«Benvenuto, Wooyoung! Come sei cresciuto!» esclama mia madre, annunciando l'arrivo del nostro tanto atteso ospite.
-45 minuti dopo-
Wooyoung non è cambiato tanto quanto credevo: siamo riusciti a parlare di cartoni animati per quasi mezz'ora, proprio come facevamo ai bei vecchi tempi. «Senti, ma perché noi due non ci frequentiamo più? Ti ho fatto qualcosa?» mi chiede a un tratto. «No, scherzi? Solo che adesso hai sempre tutte quelle galline che ti sbavano dietro manco fossero lumaconi nella stagione degli amori... Quindi io mi sono fatta da parte.» rispondo giocherellando con la collanina che ho al collo, ma guardandolo negli occhi. «Ah, ma se è per questo... a proposito delle galline, non è che ti va di darmi una mano a mandarle via?» mi domanda sorridendo. «Piano malefico? Conta pure su di me.» rispondo ascoltandolo con molto, molto interesse.
-ritorno a scuola-
Mi sento potente. Mi sento bene. Mi sento... di aver ritrovato il mio vecchio amico. Mentre camminiamo per il corridoio principale tenendoci per mano riesco a leggere l'invidia sui volti delle galline. Wooyoung e io ci sorridiamo compiaciuti quando vediamo una ragazza rimanere a bocca spalancata e far cadere i libri che aveva in mano. «Allora, a pranzo mangiamo insieme, amore?» mi chiede scherzosamente quando raggiungiamo la porta della mia classe. «Certo, amore.» gli rispondo sorridendo. Mi abbraccia e mi da un bacio sulla fronte, poi si accosta al mio orecchio e sussurra «Mi potrei anche abituare a chiamarti così.». Gli faccio una linguaccia ed entro nella mia aula. All'intervallo, quando esco per andare alle macchinette, Wooyoung è già lì ad aspettarmi con in mano una cioccolata. «So che la adori.» dice piazzandomela in mano. «Grazie.» ribatto iniziando a sorseggiare quel nettare divino altamente calorico. Wooyoung mi mette un braccio attorno alle spalle e mi sussurra nell'orecchio «Non ti girare subito, ma c'è qualcuno che ci sta osservando.». In effetti mi era sembrato di scorgere con la coda dell'occhio una spocchiosa, arrogante, tinta di biondo e gelosa gallina in un angolino. Sorrido a Wooyoung e mi metto in punta di piedi per sussurrargli nell'orecchio, ma in quel momento passa la prof di ginnastica che dice in modo buffissimo «Non si amoreggia nei corridoi della scuola.». «Scusi, prof!» esclamiamo io e il mio amico in coro. L'insegnante, però, ci sorride e ci strizza un occhio, prima di allontanarsi.
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BANG! K-Pop One-Shots
ФанфикRaccolta di One-Shot sul K-Pop. Si accettano suggerimenti e critiche costruttive. Si possono richiedere: -genere (smut, romantico, yuri, bias&you..); -gruppo/membro (specificare in caso di omonimi); -titolo (si scrive un titolo e io svilupperò una...