Wonho [Monsta X] - A domani

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«Sono stanchissima.» mormorai sedeuta sul letto di Wonho. Era stata una giornata pesante, tra scuola e commissioni non avevo avuto un attimo di tregua. Il ragazzo chiuse la porta e rimase in piedi di fronte a me, guardandomi negli occhi. «Che c'è?» chiesi sfregandomi un occhio. Wonho mi si avvicinò lentamente e, chinandosi su di me, mise due dita sotto il mio mento, sollevandolo. Roteai gli occhi e lo spinsi via mettendo una mano sul suo petto, ma lui mi prese la mano e la fermò dietro alla mia schiena. «Dai, bunny, sono stanca...» mi lamentai, ma lui mi spinse delicatamente facendomi sdraiare e mi si mise sopra a cavalcioni. «Guarda che tra poco devo tornare a casa.» dissi provando a liberarmi senza troppa convinzione. Il suo sguardo serio si trasformò in un sorriso malizioso mentre scuoteva la testa lentamente. Risi piano, ma lui non cambiò espressione e avvicinò il proprio viso al mio. Sentivo l'aria carica di elettricità e mi venne la pelle d'oca, ma - per quanto mi sarebbe molto piaciuto rimanere con lui - dovevo davvero tornare a casa, si stava facendo tardi. Restammo in quella posizione per una manciata di secondi, le nostre labbra che si sfioravano, ma poi decisi di liberarmi. Improvvisamente, gli diedi uno, due veloci baci. Tre, quattro, cinque, sei, ero una mitragliatrice di baci. Wonho, preso alla sprovvista, si ritrasse. Mettendomi a sedere, presi il suo viso tra le mani e gli diedi un ultimo bacio, più lungo. «Adesso devo proprio andare.» dissi alzandomi e recuperando la mia borsa, abbandonata in un angolo quando ero arrivata. Wonho mi abbracciò e mi diede un bacio sulla guancia, sbuffando un flebile: «Uffa.». «Dai, ci vediamo domani.» sussurrai baciandolo ancora. «Davvero non puoi rimanere ancora un po'?». In quella frase era uscito tutto il suo inconsapevole aegyo. «No, oggi no.» risposi sistemandogli il colletto della maglietta. Il suo lieve broncio mi strappò un sorriso, perciò aggiunsi: «Ma che ne dici se domani pomeriggio vieni a casa mia a tenermi compagnia? Sono da sola...». Sul viso di Wonho tornò lo sguardo sensuale di poco prima e sussurrò: «Allora vattene subito, così vado prima a letto e domani arriva più in fretta.». «Vedi di andare a letto da solo, però.» ribattei alzandomi in punta di piedi e dando un bacio alla punta del naso di Wonho. Per un attimo nei suoi occhi balenò della confusione, ma quando capì cosa intendevo ridacchiò. Prendendo la felpa che aveva lasciato su una sedia quando eravamo arrivati e infilandola, uscii dalla porta e mi diressi all'uscita della casa. «A domani.» mi salutò per l'ultima volta Wonho, dandomi un bacio sulla fronte. «A domani.» risposi avviandomi per il pianerottolo.

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