3 capitolo

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Mi sveglio a causa della pioggia e dei tuoni. Oggi non mi va proprio di andare a scuola, così continuo a dormire ignorando la voce di mia madre che mi chiama. Sento una puzza, apro gli occhi sono i calzini di Giuseppe blah. Lo sveglio a cuscinate, per 10 minuti facciamo la battaglia con i cuscini, mi prende per i fianchi e mi alza, poi mi mette per terra e mi guarda diritto negli occhi. Solo ora faccio caso ai suoi occhi blu profondo, ha delle sfumature di verde chiaro.
"Sofi sei bellissima!", arrosisco e lo abbraccio "ti voglio bene fratellone".
"Anch'io peste" mi abbraccia e io mi sciolgo, "Staccati ora, babbuino!"
"Sempre delicata"
"Ahahaha coglione sei"
"Ho preso da te peste"
"Pfff zitto". Intanto vado in cucina a fare colazione, sono le 10:00, e fa un freddo cane.
"Che stai a fa?" Mi domanda Nunzia, "No, tu che stai a fa quá, perché non sei andata a scuola?"
"Ho fatto filone con Harry, e tu?"
"Non mi andava". Vado a lavarmi e a vestirmi, prendo un felpone nero con scritto sopra PARADISE, un jeans strappato chiaro e stretto proprio come piace a me. Mi infilo le convers rosse, prendo il cellulare e vado a farmi un giro. Apro la porta ma vengo fermata da Nunzia, "Aspetta, vengo anch'io con te"
"Muoviti"
"Eccomi". Usciamo di casa, e ci mettiamo a parlare del più e del meno, non parlavo così tanto con mia sorella da molto tempo. Guardo l'orario, è già l'una, il tempo passa in fretta. Nunzia intanto va a casa e io mi siedo in una panchina a perdere tempo. All'improvviso qualcuno mi mette le mani davanti agli occhi, "indovina chi sono?"
"Sto cazzo ahahaha, non lo so"
"Ahaha sono il principe azzurro" e io arrosisco anche se non sapevo chi fosse. "Dai uffa, se mi togli il trucco è meglio che ti trovi vicino ad un ospedale"
"Okkay comincio ad aver paura, sono Juan" ohh merda, mo che cazzo faccio, non lo so perché ma sto bene quando parlo con lui. "Hey"
"Che fai tutta sola?"
"Penso"
"A che cosa vampiretta?"
"A l'effetto strano che mi fai" guardo per terra. Lui mi sorride, mi alza il viso e mi da un bacio sulla guancia. Io arrosisco, le mani mi sudano e non so cosa fare e dire. "Io vado, ci sentiamo vampiretta"
"C-ciao". Vado a casa e questo maledetto sorriso non se ne va a fanculo. "Hey bella, perché sorridi così?" Mi domanda Giuseppe, "vieni di sopra che ti racconto". Nunzia mi guarda con un'aria sospetta ma io la ignoro. "Allora? "
"Mi sa che Juan mi piace"
"Cosa?"
"Si"
"Me ne ero accorto, ti fa star bene e sei sempre di buon umore da quando vi siete conosciuti"
"Ahhh si? Non ci avevo fatto caso"
"Sono contento, vieni quì, fatti abbracciare peste" mi abbraccia più forte del solito, nella sua voce sentivo un filo di tristezza, ma non capivo cosa non andava. Gli do un bacio sulla guancia e poi per farlo sorridere comincio a fargli il solletico. "Ahahahahhaha basta basta" continua a ripetere. "Sofia, Giuseppe" ci chiama mamma da sotto, è ora di pranzo e ho una fame da lupi. Scendiamo di sotto, c'è Juan, rimango immobile come una statua. "Sai Sofi, Nunzia ha invitato a pranzo il vostro amico Juan", la fulmino con uno sguardo e lei ride con atteggiamento di sfida. Juan mi si avvicina e mi saluta, noto che Giuseppe lo guarda male. Ma penso che sia una forma di protezione nei miei confronti così non ci do peso. Finalmente il pranzo finisce e dopo le 14:40 Juan se ne va, lo accompagno alla porta e mi fa l'occhiolino io arrosisco e sorrido.

Stronza ma dolceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora