Promesse

9 2 0
                                    

Inutile dire, che la notte la passai ad ammirare il soffitto, in realtà al posto del bel lampadario di cristallo, vedevo i suoi occhi quei due pozzi così profondi, da caderci dentro.
Finalmente spuntò il sole, e passai l'intera mattinata a torturarmi, aspettando il pomeriggio.
Verso le tre presi il mio libro, il "Conte di Montecristo" e andai in giardino, dopo poco sentii dei passi e un inaspettato sorriso nacque sulle mie labbra.
-Pssss

Mi girai e con molto piacere vidi che Blaise stava cercando di superare la siepe del giardino in modo piuttosto goffo.

-e tu non ridere!- continuò tra l'imbarazzo e il divertito

-Sei tornato - dissi tornando seria improvvisamente

-Certo, io sono uno che mantiene le promesse- mi rispose quasi offeso

-Oggi che si fa?- mi chiese tornando sorridente

-Come che si fa? - chiesi stupita

-Si cosa facciamo!- ripeté lui

-Oh beh non lo so- risposi ridacchiando

-Cosa fai di solito? -domandò lui, con l'aria di qualcuno che non vedeva l'ora di farsi i fatti miei.

-Io...leggo - sentenzia alla fine

-Tutto il giorno?

-Si tutto il giorno -sbuffai

-scusami ma oltre ad essere mortalmente noioso non è umanamente possibile -continuò lui alzando gli occhi al cielo-non fai altro?

Certo, mi piaceva molto dipingere e suonare il pianoforte ma erano cose così private che decisi di non parlarne con lui.

-No non faccio altro- dissi arrabbiata

-Scusa non volevo farti arrabbiare, beh allora oggi potremmo uscire, no? -Mi domandó speranzoso

Stavo per accettare, quando come un fulmine a ciel sereno, mi colpì il pensiero dei miei attacchi di panico, se mi avessero colpito mentre ero con lui, sarebbe stato orribile.

-No!- risposi mentre gli occhi mi si riempivano le lacrime

-Che succede ? - mi domandò lui accogliendomi tra le sue braccia.

Ed in quel momento non mi sarei voluta trovare in nessun altro posto.

-Niente- balbettai mentre con il dorso della mano mi asciugavo le lacrime

-Lascia faccio io-disse mentre in modo premuroso mi asciugava le lacrime con il pollice.

-Stardust guardami- aggiunse

Io non mi girai e con l'indice della sua mano mi obbligò a guardarlo

-Se non mi dici che hai non posso aiutarti

- Lo so ma è una cosa lunga strana e dolorosa, in più non ti conosco nemmeno.

Sembrò ferito dalle mie parole, glielo si leggeva negli occhi.

-Lo so, Stardust ma io tornerò domani, dopodomani e dopodomani ancora e non posso far finta che questi tuoi pianti, questo tuo dolore non esista.

Aveva ragione, maledettamente ragione ed avevo il sospetto che avrebbe avuto ragione per molte altre volte.

-Te lo dirò, presto -dissi più per convincere me stessa che lui.

-Ve bene, vorrei poter aspettare di saperlo quando la tua ferita, sarà rimarginata, ma ho come il sospetto che tu non riesca a rimarginarla da sola.

Aveva maledettamente ragione anche questa volta

-Te lo prometto te lo dirò presto, forse domani,promesso.

Mi coccoló ancora per parecchio tempo e poi al tramonto mi salutò con la promesso che sarebbe tornato l'indomani.

Sogno di mezzanotteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora