Il mondo ormai è pieno di emozioni perdute, di abbracci mancati, e di parole taciute.
Giulio mi aprii e io entrai.
Mi disse che era sul tetto, presi coraggio e ci andaii.
C'era una specie di botola che si apriva.
Quando uscii da li Michele si girò.
M'accorsi come le sue pupille fossero rosse di pianto, non mi parlò ma mi ammazzò con uno sguardo, quasi volesse dirmi "tu mi hai ridotta così."
Aveva una chitarra in mano.
Erano queste le prove.
Michele amava la musica.
Perché sei qui? Disse.
Per dirti perché l'ho fatto.
L'ho fatto perché pensavo che se tutto sarebbe finito, tu avresti ricominciato a vivere metre io sarei rimasta tutta sola di nuovo. Ma poi mi resi conto che se due persone si amano perché dovrebbe finire?
Io ho bisogno di te.
Per tutte quelle volte che ho sofferto,che sono stata rimpiazzata, che sono stata l'amica o la ragazza di scorta, o di scarto con te questo non c'era.
Michele io ti amo perché certe volte io non riuscivo a essere forte, volevo solo scivolarti tra le braccia e sentirti dire tutto passa, pure se non era vero, tutto passa, certo, tutto passa tranne noi.
Lui mi guardò.
Io chinai la testa, tirai su col naso, e sentii le lacrime scendere.
Poi disse : Vieni qua cretina, vieni qua. Sei una deficente, ti dovrei ammazzare. Ma abbracciami, mi sei mancata da morire.
E fu allora che mi buttai tra le sue braccia, stringendo più che potevo. Io di quelle braccia avevo bisogno.
Avevo bisogno di Michele.
E lui di me.
Erano le 19 quando gli dissi :
Ma da quanto? Indicando la chitarra.
Da sempre, la musica mi fa sentire me stesso, come tu mi fai sentire felice.
E allora suonami qualcosa!
Ed eccoci lì.
A guardare io tramonto.
Quel tramonto che io amavo.
Abbracciati l'uno all'altra.
Io mi chiedo, se il destino è già scritto o ce lo creiamo noi.
Se era destino che io incontrassi Michele.
O è stata una casualità.
Ero sempre stata una ragazza semplice, che si nascondeva dietro ai libri e alle canzoni.
Ero sempre stata una ragazza che per essere amica veniva scartata dalle altre.
Ero sempre stata la ragazza scartata dagli altri ragazzi perché "bella ma seria".
Ero sempre stata sola, avendo costruito quelle poche ma vere amicizie in un anno.
Ero sempre stata sola, prendendo il coraggio di parlare ad un ragazzo, ma illudendomi che potesse andare bene.
Ero sempre stata sola, con nessuno che mi abbracciasse, o tenesse per mano.
Ero sempre stata io.
Io ma sola.
Poi arrivò lui.
Con il suo sorriso.
E la capacità di farmi stare bene.
E allora li diventai una me stessa più felice.
Felice grazie a lui.
Io mi innamorai di quei occhi e non perché erano verdi.
Ma perché erano i suoi.
Ci completavamo a vicenda.
Ed eccoci lì.
Due ragazzi.
Che per il mondo non eravamo nessuno.
Ma per noi si.
Ed eccoci lì.
Lui con la sua chitarra che suonava.
E io con la testa appoggiata sull' l'incavo del suo collo.
Quell'odore di ciliegia.
Ricordo il nostro primo bacio.
Il suo odore di ciliegia.
Me lo porterò dentro per sempre.
Guardando quel tramonto di dicembre.
Le nostre mani intrecciate.
Io e lui.
È poco, direte voi.
Ma per me è tanto.
Perché il mondo fa meno paura,
se hai qualcuno che ti stringe la mano.Grazie, grazie di tutto per avermi supportato in questa fanfiction.
Grazie mille per tutte le visual, i commenti e i voti.
Grazie mille.
Grazie di cuore.
Ritornerò.
È presto!
Grazie ancora.
- Rose.