Nathan's pov
Mi stavo dirigendo verso l'ingresso, lasciando Shawn e Chloe alle mie spalle. Stavo chiacchierando con Luca della Orfeo, quando qualcuno mi tirò la camicia.
"Ehi, Nat, noi dobbiamo allenarci, ricordi?"fece una vocina. Abbassai lo sguardo, e vidi Lassie, che m'implorava con i suoi occhioni verdi smeraldo.
"Certo, Lassie, andiamo! Scusa, Luca, posso?"chiesi al ragazzo. Lui annuì.
"Allora andiamo? Voglio allenarmi!"
"Se vuoi un allenamento, te lo darò.""Uuuh, dove siamo?"chiese Lassie, ridendo.
"Siamo al campo al fiume, mi alleno qui."le risposi. Quella bambina era così tenera e dolce...in fondo, non era nemmeno così piccola, aveva cinque anni in meno di me, solo che aveva avuto una vita difficile e, nonostante avesse già nove anni, non aveva saputo cogliere le cose belle della vita.
Non avevo visto prima d'ora una bambina così energica e con la voglia di vivere, nonostante avesse un passato doloroso.
"Nathan, a che pensi?"mi domandò lei, sorridendo. Quel sorriso...
"A niente, tranquilla. Vuoi migliorare in velocità?"le chiesi. Lei annuì velocemente.
"Bene, tieni. Devi essere una cosa sola con il pallone."le dissi, tirandole la palla. Lei la bloccò prontamente.
"Perfetto! Ora, la sai guidare? Devi saperla controllare. Vedi quei birilli? Devi fare lo slalom il più velocemente possibile."le feci. Lei si rimboccò le maniche. Superò un birillo, con la palla al piede, ma sbagliò il movimento del piede e cadde.
"Ti sei fatta male?"le chiesi, preoccupato.
Lei si mise a ridere, divertita:"Non ero mai caduta! Ci si fa un po' male, ma poi si è più determinati a vincere!"
Che bambina meravigliosa! Mi misi a ridere divertito, incoraggiandola a rialzarsi tutte le volte che cadeva. Passammo tutto il pomeriggio tra risate, battute e cadute.
"Eccoti Nathan!" Era la voce di Ann. Lassie si distrasse per qualche secondo, perdendo il possesso della palla. Si avvicinò ad Ann.
"Tu giochi a calcio! Voglio giocare con te!"fece, sorridendole.
"E che lotta sia!"Lassie's pov
Poter giocare a una vera partita di calcio con qualcuno era il mio più grande sogno. Da quando ero piccola, la mia famiglia mi aveva severamente proibito di toccare un pallone. Ma grazie a Nathan ero migliorata notevolmente ed ero in grado di disputare una partita seria.
Mi disposi al centro del campo, con la palla trai piedi.
"Non andarci troppo pesante, Ann!"gridò Nathan. Lei gli sorrise:"Tranquillo, Nathan, so quel faccio!"
Mi diressi verso la porta, ma in meno di mezzo secondo Ann sfrecciò di fronte a me e mi soffiò la palla dai piedi. Non la vidi nemmeno. Ecco cosa intendevo per "veloce"!
Ann tirò svariate volte, non riuscivo proprio a tirare in porta. Quando, sentí qualcosa dentro di me. Qualcosa di nero, oscuro, un'ombra. Gli occhi mi si scurirono improvissamente, come se non avessi anima. Gli altri lo notarono.
"Ann, prendile la palla!"urlò Nathan. La ragazza mi venne addosso come un razzo, ma la dribblai perfettamente...Non ero in grado di fare certi passaggi, ma li avevo appena eseguiti. Mi diressi in porta. Tutto divenne buio, buio come la mia anima e il mio passato. Triste, grigio, scuro. "Fenice oscura!"Nathan's pov
Oh, no! Non era possibile! Quello...era il tiro che avevo realizzato quando ero sotto il potere dell'assistente del signor Schiller! (Non mi ricordo come si chiama ^-^)
Infatti, l'atmosfera s'incupì. Non poteva realizzarla da sola, quella era una tecnica adatta per tre giocatori.
Ma, tirò il pallone e mi sentì male: un fitto dolore alla testa, mi piegai in due. Socchiusi gli occhi, riuscendo ad intravedere Ann che s'inginocchiava dal dolore. Sentí il pallone sfrecciare nell'aria, facendomi fischiare le orecchie. Sentì uno strappo, molto probabilmente la rete che si rompeva. Poi non vidi più niente. Caddi a terra in avanti e chiusi gli occhi."Nathan..." Aprì gli occhi. Era Lassie, che sorrideva. Il sole stava tramontando e il cielo era dipinto di sfumature rosse, arancioni e rosa. Non sapevo perchè, ma ero al campo al fiume, con Ann e Lassie che mi sorridevano.
"Che...che è successo?"mormorai, confuso. Non ricordavo niente.
"Sei svenuto mentre io e Lassie ci passavamo la palla."sorrise Ann.
"Ah...ho un forte mal di testa."dissi, mettendomi una mano in fronte.
"Tranquillo, comunque grazie tante Nathan, per avermi allenato."fece Lassie, avvicinandosi a me e baciandomi la guancia. Arrossì violentemente. Che carina, quella bambina. Mentre si avvicinò, notai un pendolo che teneva al collo, formato da un teschio e una pietra allungata color violaceo. Rabbrividì a vederla...Mi ricordava qualcosa...Qualcosa che temevo. Non ci feci troppo caso.
"P-prego"balbettai. La bimba mi sorrise. Era un sorriso dolce e caldo, ma dentro sentivo che portava ancora il freddo e la tristezza della perdita dei suoi genitori e del suo adorato zio Ray Dark, l'uomo che ammirava per le sue doti calcistiche.
"Mi accompagni alla Raimon?"
"Ma certo! Ci andiamo assieme, vieni anche tu Ann?"
"Io ho una faccenda da sbrigare, vi raggiungo dopo!"
"Okay!"Alla Raimon
"Allora ragazzi...Ah, eccovi Nathan e Lassie!"fece Mark, sorridendo.
"Vi volevo dire che Lassie non ha una stanza..."iniziò il capitano, ma venne interrotto da Lassie.
"Io voglio stare con Nathan!"fece, stringendomi la manica della divisa. Divenni rosso come un peperone.
"Pensavo con una ragazza...una manager...Ma con Nathan va bene!"concluse Mark, senza chiedere cosa ne pensassi. Sospirai.
"Dov'è Ann?"mi sussurrò Axel. Alzai le spalle.
"Aveva detto che aveva una faccenda da sbrigare."spiegai. Axel annuì, preoccupato. E aveva ragione, erano già le otto di sera, l'ora di cena.
"Forza,tutti a tavola!"Ann's pov
Corsi per il vialetto stretto, fino a ritrovarmi in un vicolo cieco. Un'ombra si avvicinava a me...Era sempre più vicina... Tremai, impaurita.
"Ann Kane, giusto?"fece una voce maschile.
"S-sì."feci, singhiozzando."Cosa vuoi da me?"
"Ah, io? Niente...voglio te e lei."
"Lei chi?"chiesi. Disse un nome, che non riuscì a sentire bene. Si avvicinò a me, era a due centimetri dal mio viso. Chiusi gli occhi. Il mio cuore batteva fortissimo, ero preoccupata a cosa mi avrebbe fatto.
Si avvicinò ancora un po', mi prese il viso tra le sue mani, accarezzandomi. Tremai. Ero semplicemente terrorizzata.
Poi, mi toccò la fronte con un dito, vidi tutto nero.Angolo autrice
Eh, qui la situazione è più complicata di quanto sembri ^^
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!! Salutoni ❤
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Il Cuore Ghiacciato ~Shawn Frost, Inazuma Eleven~
FanficQuesta storia parla di un grande calciatore, grande ragazzo, Shawn Frost, con grandi problemi. Problemi più grandi di lui, come il fratello Aiden morto insieme ai suoi genitori a causa di una valanga, che ogni tanto si risveglia nella sua mente. Eh...