1- Quattro mesi

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Le dita si intrecciano le une alle altre con facilità. È un movimento naturale e automatico per mantenere il contatto.

Si alzano in piedi nello stesso istante, senza produrre il minimo suono.

-Cosa vedi?-

-Nulla di particolare.-

Di nuovo quel rumore. Dalla cadenza si direbbero passi, ma il suono è quello di pietra che sfrega altra pietra. Poi si interrompono, sostituiti dal fruscio di una grande massa d'aria spostata con forza.

-Ora lo vedo.-

-Cos'è?-

-Non ne ho idea. Non un umano, è troppo freddo. Ha delle ali e... un angelo. Credo sia un angelo.-

Il silenzio dura a lungo prima che un nuovo rumore lo interrompa. È uno scricchiolio leggero.

Il corpo dell'illuminatrice comincia a brillare fiocamente. È così pallida che sembra un fantasma.

La porta della cella nel seminterrato sta diventando di pietra. Quando ormai è un blocco unico, comincia a creparsi per poi andare in pezzi.

Fano entrambi un passo indietro fino a premere le spalle contro il muro mentre massi di piccole e grandi dimensioni rotolano sul pavimento, ma continuano a guardare avanti.

Sulla soglia vuota si staglia la sagoma di un angelo alato di marmo.

-Gabriel- esclama l'occultatore avanzando immediatamente -Gabriel Flame!-

-Felice di rivederti Dæmon- ricambia l'angelo con voce profonda ma chiara -Angie- aggiunge sorridendo all'illuminatrice. -Ora seguitemi, dobbiamo sbrigarci.-

Dæmon gli va immediatamente dietro. Angie esita.

Possiamo fidarci?, gli chiede con lo sguardo.

Lui annuisce, una sola volta e con decisione, ed escono dalla cella.

Il corridoio è stretto e con il soffitto basso. Le celle si aprono tutte sullo stesso lato.

Angie sente le auree degli altri prigionieri. -Chi altro c'è qui?- chiede.

-Nessuno che possiamo aiutare in questo momento- le assicura Gabriel imboccando una scala di pietra anche più stretta del corridoio.

Sbucano in una piccola stanza quadrata in cui ci sono tre Cacciatori pietrificati.

Angie percepisce le loro auree, congelate nel momento in cui Gabriel le ha toccate. Rabbrividisce.

-Spero che conoscete un varco che sia nei paraggi.-

Dæmon annuisce. -È in un locale che non dovrebbe essere lontano. L'Echo.-

Gabriel appare sollevato. -Lo conosco, ci lavorava Scarlet, ma dovremmo arrivarci volando.-

-Bene.-

Le loro mani si lasciano.

Il corpo di Dæmon si fa scuro e sempre più fluido fino a diventare quello di un'Ombra. Leggero e informe, scivola via dai vestiti, si aggrappa alla schiena dell'angelo e vi rimane incollato.

Gabriel guarda Angie in attesa. Le tende una mano.

Lei esita di nuovo. Potrebbe seguirli. Potrebbe persino anticiparli viaggiando alla velocità della luce. Poi però ricorda da quanto non vede la luce del sole e quanto debole sia in questo momento.

Con un sospiro chiude gli occhi e raccoglie le energie che le rimangono. Il suo corpo si illumina di nuovo, dall'interno, mentre una sensazione di calore si diffonde dal petto. Perde la propria forma umanoide fino a divenire una piccola e fioca Luce quasi inconsistente che si va a depositare sulla mano di Gabriel. Al contatto non succede nulla e lei si rilassa.

Futuro - Ordine e CaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora