9- Eclissi forzata

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Il passaggio che da Malia porta a Victoria non è altro che un corridoio che affianca la sala in cui l'Ordine si è riunito.

Al momento Irvan e Mirta sono gli unici a percorrerlo.

-Tu ne sei sicuro Irvan?- ripete lei per l'allieva della Morte per l'ennesima volta.

-Le parole di Irina sono state chiare.- Ormai le ricorda a memoria. -"L'ombra è sinonimo di morte e di nascondiglio e di inganno, la luce è vita. L'ultima parte l'ho capita solo ora che ho trovato questo libro, che ho sentito l'anima che gli ho dato tanto tempo fa ancora accesa dentro di lui e ho deciso di affidargli questo messaggio." Parla dell'ultima parte della profezia, Mirta.-

-Il passato l'ombra voleva infangare, il futuro la luce dovrà rischiarare.- recita la sorella senza particolare convinzione.

-La luce è sinonimo di vita. La vita che svela parte del futuro. Un libro vivo che svela parte del futuro.-

-E se l'ombra è la morte può riferirsi a Martina?- ingrana Mirta -Al fatto che le Custodi volevano tenere segreta la sua esistenza?-

-Io credo di sì.- conferma Irvan.

-Meno male che le parole di Irina sono state chiare.- ribatte.

-"Non è facile giocare con le parole, specialmente quando bisogna trovarle a partire da immagini che già non sono chiare."- recita ancora Irvan, ad occhi chiusi, quasi avesse ancora davanti la pagina -Pensaci, le visioni di Irina e Marvin sono appunto visioni, immagini di qualcosa che deve ancora avvenire, non profezie. Non possono aver semplicemente formulato frasi che c'entravano con il futuro mentre morivano ti pare?-

Mirta si ferma. -Stai dicendo che se le erano preparate? Che la profezia è completamente opera loro?-

-Forse solo di Irina, ma sì. Hanno scelto loro di partecipare a quella battaglia. Sapevano che era una trappola e sapevano come sarebbe andata a finire. Io credo che si siano preparati le proprie ultime parole. Criptiche e in rima.-

-Non potremmo più semplicemente chiederlo a loro? E se hai ragione perché non ce l'hanno detto?-

-Ma ce l'hanno detto.- osserva Irvan -Irina me lo ha detto.-

-Sul libro.- Mirta è decisamente scettica.

-Sì.-

-Secondo te non ce l'hanno detto perché sapevano che avremmo ricevuto il messaggio del libro?-

-È possibile.-

Prima che Mirta possa replicare, il corridoio intero trema, come per una scossa di terremoto.

-Cos'era?- esclama Irvan.

La scossa si ripete.

Il corridoio sembra dilatarsi. Il punto di arrivo comincia a farsi sfocato, così come la strada che hanno appena percorso.

-Corri!- urla Mirta aiutando il fratello a tirarsi su con uno strattone e poi sfrecciando a tutta velocità verso la fine del varco.

Ricorda uno di quel sogni terribili in cui per quanto ci si possa sforzare, il traguardo continua ad allontanarsi.

Mirta riduce gli occhi a due fessure, cercando di mettere a fuoco l'immagine dell'ambiente davanti a sé. Sente il suo corpo illuminarsi mentre irradia la propria energia e raggiunge una velocità disumana.

Fuoriesce dal varco come se l'avessero sparata fuori, rotola dolorosamente sul pavimento e poi rimana stesa a terra immobile, il respiro spezzato.

Un peso ulteriore le piomba addosso soffocandola, poi rotola via. Era Irvan.

Futuro - Ordine e CaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora