10- La città a strati

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Entrare nell'anomalia di Martina fa uno strano effetto, è difficile credere che sia dovuto solo a suggestione. Al familiare risucchio si aggiunge la sensazione di precipitare nel vuoto per metri e metri.

L'impatto dell'atterraggio è potente, ma non doloroso, riecheggia dentro di loro come il ritmo martellante di bassi sparato a tutto volume da uno stereo e la consistenza dell'asfalto su cui si ritrovano per qualche momento non è quella giusta.

Ci vogliono diversi momenti perché tutti e quattro si riprendano dallo spaesamento.

-Ma dove siamo?- chiede Derek per primo, con un tono strano, come la sua domanda avesse un significato più profondo di quello letterale.

-Sembra una città abbandonata.- commenta Astrid sollevandosi sui gomiti.

Marvin si mette in ginocchio. -Ma di certo non Kalia.-

Drake grugnisce.

Rimangono tutti e quattro in qualche modo seduti a terra in una specie di circolo dandosi le spalle a vicenda per potersi guardare meglio intorno. Si trovano in mezzo alla strada di una città apparentemente normale, non fosse per il silenzio quasi assoluto e l'assenza totale di persone. L'assenza totale di ogni essere vivente, ad uno sguardo più attento. Non ci sono piante spontanee nelle crepe dell'asfalto né alberi lungo il marciapiede né vasi con fiori nei balconi, così come non ci sono gatti randagi in giro o uccelli o insetti.

Il cielo è coperto da uno strato uniforme di nuvole grige da cui trapela una luce fredda e uniforme, metallica, che quasi non genera ombre, propria di nessuna ora precisa del giorno.

-Non mi piace per niente.- decreta Derek -E non percepisco nessun attaccamento alla Terra, è come se non ci trovassimo in nessun luogo esistente.-

-Infatti.- conferma Astrid -Siamo dentro una runa di Martina.-

-Allora non è poi così male!- Marvin si alza in piedi per primo. -Avrebbe potuto essere un deserto freddo e desolato in cui girare a vuoto per sempre vedendo miraggi, questa città invece non è nemmeno distrutta. Scommetto però che non funziona niente. Peccato, magari accendendo una televisione scopriamo che trasmettono quello che vede Martina in diretta e se cambi canale i suoi ricordi passati. E quelli futuri! E magari usando un cellulare parli con lei, sussurrandole nell'orecchio come un fantasma.-

Astrid non riesce a trattenere un sorriso ma Drake scuote la testa esasperato. -Questa non è la rappresentazione grafica della sua mente, ma uno scenario che ha creato consciamente a protezione di Kalia.-

-Qualunque cosa sia- interviene Derek -vorrei uscirne il prima possibile.-

Gli altri tre annuiscono.

-Da qualche parte deve esserci un passaggio da qui a Kalia, o magari è ovunque, ma dobbiamo comunque riuscire a trovare un modo per attraversare questo...- Astrid si interrompe in cerca della parola giusta -strato.-

-Potrebbe essere un'altra anomali nascosta qui dentro?- suggerisce Drake -Come delle scatole cinesi.-

-Potrebbe.-

Marvin si lancia un'occhiata intorno come se fosse già stanco di cercare. -Questo è il momento in cui qualcuno dice "separiamoci" oppure "sarà meglio dividersi".-

-Odio quel momento.- replica Derek.

-Ben detto.- Marvin gli dà una forte pacca sulla schiena. -Allora tu vieni con me.-

Astrid e Drake si scambiano un rapido sguardo di intesa e annuiscono.

[...]

-Questo è lo stesso posto di prima.- afferma Derek senza smettere di camminare -Ne sono sicuro. Lì è dove siamo atterrati.- Indica il marciapiede poco più avanti.

Futuro - Ordine e CaosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora