La mia canzone preferita é la tua voce.

1.9K 115 92
                                    

"Maka...."

Gli occhi dell'albino si posarono stancamente sulla figura della meister, seduta di fianco a lui.

"Mh?"

Le iridi verde smeraldo della biondina si sollevarono dal libro che era intenta a leggere, distendendo i suoi lineamenti in un'espressione interrogativa.

"Senti ma..."

Esitò un attimo, grattandosi la tempia e tramutando il suo fare indifferente in un atteggiamento vagamente curioso.

"...Come si dice Soul in giapponese?"

"Soul, eh?"

Quegli occhioni giganteschi e luminosi si posizionarono verso il soffitto, mentre il volto pallidino si faceva riflessivo. Seguì un minuto di silenzio tombale, prima che la meister pronunciasse a labbra piene.

"Souru...Credo."

Cosa.
Un attimo.
Com'è che...Com'è che si diceva? Il corpo dell'albino venne invaso totalmente dai brividi. Un caldo tepore prese ad animargli improvvisamente il petto, facendo scalpitare con maggior forza il suo organo cardiaco. Il labbro inferiore leggermente dischiuso cominciò a tremare con insistenza, mentre gli occhi cremisi languidi si persero nel vuoto. Tutto senza un motivo apparente. Che faccia da pesce lesso che doveva aver assunto.
Souru.
E quindi, che c'era di strano?
Eppure continuava a rimbombargli nelle orecchie.
La voce cristallina della meister e quel movimento delle sue labbra sottili, quell'acento melodioso e acuto, diverso dal solito che usava Maka per parlare.
Qualcosa di insolito, magnetico, potente fece scattare in lui quel nome.
La sua pronuncia.
La sua voce.
Il modo in cui aveva mosso le labbra per dirlo.
Che accidenti...Che accidenti era?!

"Sooooul?! Eeeehi?!"

La mano pallidina della giovane passò davanti a quel viso imbambolato diverse volte. L'espressione attonita e perplessa di Maka, i quali occhi erano posati sul suo partner, chiedeva tacitamente una spiegazione per quel comportamento insolito.

"Chicosacome. ....Eh?"

Riuscì unicamente a dire la falce, scuotendo energicamente la testa per riprendersi.

"Stai bene? Sembrava avessi visto un fantasma."

"No, é che..."

Tentó di giustificarsi, ma non trovò nulla di valido da proferire. Si morse il labbro, lasciandoci volontariamente sopra il segno dei suoi denti appuntiti. Doveva dire qualcosa, non era per niente fico! Peccato che l'unica cosa che gli passò per la testa in quel momento, fu la seguente frase:

"...Non é che...Non é che potresti dirlo di nuovo?"

Quell'insolita richiesta lasciò Maka letteralmente spiazzata, al punto da spingerla a serrare il manoscritto che aveva tra le mani con uno scatto.

"Oh...Non l'hai capito?"

Domandó la meister dando voce ai suoi pensieri, mentre il suo partner si prendeva ripetutamente a schiaffi la fronte. In effetti il fatto che non avesse compreso la pronuncia avrebbe spiegato il suo comportamento strano, adottato così all'improvviso. Lui intanto aveva preso a darsi mentalmente del rincitrullito. Ma che gli era preso?! Si era rammollito per un dannatissimo e stupidissimo...

"Souru."

......Meraviglioso bellissimo stupendo nome.

"Capito ora?"

"N-no i-io...Dillo più lentamente"

"....Souru."

Ripeté la bionda come se niente fosse, sviluppando la convinzione che l'albino fosse duro di comprendonio.

"Souru."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora