20•Come dei dannati

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Rihanna's pov

Era mattina, mi ritrovai a terra, i miei occhi che si aprivano a stento, Giulio rideva, gli lanciai la sveglia addosso e gli diedi un colpetto sul braccio, ritornai sul letto e misi la faccia sul cuscino.

"Ma tu non ti svegliavi e devo portarti ora in quel posto o si farà tardi" si giustificò "preparati"

Uscì dalla stanza e mi diede modo di prepararmi, indossai un paio di pantaloncini e una canotta bianca, misi le scarpe e non mi truccai, quando uscii di lì Giulio arrivò con un cestino ed era così buffo che mi venne da ridere.

"Che te ridi?"

"Non sembri il tipo da picknick"

"Per una volta posso fare un eccezione"

Era ancora presto, non mi aspettavo di incontrare qualcuno sveglio quindi cercai di fare meno rumore, uscimmo di casa e vedemmo Chico e Valerio tutti sballati, li salutammo anche se non erano sobri e entrammo in macchina.

"Posso accendere la radio?" chiesi euforica

"No"

"Ma vaffanculo"

"Vieni con me"

"Ca t port ind a nu post assaj chiu bell vre" canticchiai facendolo ridere

"Uaglio uaglio" fece eco lui

"Ma che cazz?"

"Dovremmo andare ad Amici e fare come Mattia, a quel punto vinceremo io e te" ridacchiò

"Se ce l'ha fatto Moreno ce la possiamo fare anche noi" dissi seria "No ma davvero fanno? Sono ridicoli, Moreno non sfiora neanche vagamente l'arte del rap"

"Sono tutti dei buffoni"

"Lo sono anche quelle tizie che si scannano per dire che sei loro e che ti tromberebbero, parliamo anche di ragazzine di dodici anni....."

"Tutti mi scoperebbero"

"Tutti mi scoperebbero" feci il verso

"Che fai mi copi?"

"Che fai mi copi?"

"Anche io ti scoperei" provò a farmi ripetere

"Io no" feci la linguaccia

"Tu sei troppo furba"

Scosse la testa e alla fine accese la radio, appoggiai la testa al finestrino mentre guardavo Giulio con le mani sul volante che fissava la strada, era così tranquillo che non sembrava quel LowLow scazzato dei suoi testi, ritornai con lo sguardo fuori e vidi un lago, sgranai gli occhi ma non mi feci prendere dal panico, non sapevo nuotare ma non era detto che ci saremmo buttati in acqua.

"Siamo arrivati" affermò

Scendemmo dall'auto e ci dirigemmo col cestino al molo, c'era un uomo anziano seduto su una sedia con una pipa in bocca, appena vide Giulio saltò su e gli strinse la mano in modo amichevole, si girò a guardarmi e mi sorrise.

"Giulio, lei è la tua ragazza?" chiese

"In verità no, è la sorella di J"

"La sorella di Luca?" chiese entusiasto "benvenuta dolcezza, piacere sono Carlos un vecchio amico di famiglia di Giulio e conosco anche tuo fratello"

"Piacere mio, signore"

"Ma dammi del tu"

"Carlos è pronta la barca?" chiese Giulio

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