11•Nuovi inizi e nuovi addii

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[Avverto che questo probabilmente sarà l'ultimo Luca's pov dato che i due staranno più a contatto. Inoltre alcuni capitoli saranno più descrittivi dato che abbiamo passato la fase messaggiata.]

Luca's pov

"A me non la racconta giusta" disse Giulio "era troppo strana"

"Non lo so perché ma c'è qualcos'altro in questa storia"

Ero preoccupato per Rihanna, aveva detto che doveva occuparsi della madre e non c'era traccia di umorismo nella sua voce quindi doveva esserci qualcos'altro che non mi aveva detto.

"Ah Luca te ripigli? Tocca a te tra poco" mi disse Valerio

Ero ad una discoteca a Roma per l'esibizione che avevamo in programma da tempo, c'era tanta gente ma neanche un volto familiare, salii sul palco e capii che dopo sarei dovuto uscire per l'uscita d'emergenza se non volevo morire soffocato dalle fans.

"Siete fantastici" ringraziai tutti e tornai dietro alle quinte dove c'erano gli altri

Quando fu l'ora di andarcene uscimmo per l'uscita d'emergenza come pensai, vidi una donna bionda che si manteneva al muro, farfugliava parole incomprensibili, ne capii pochissime, barcollava, rideva, sbuffava, tornava indietro, si accasciava a terra e ricominciava a camminare accanto al muro.

"Quella brutta troia, chissà dove si è cacciata" farfugliò

Vidi una macchina sfrecciarle d'avanti e accostare, scese una ragazza dall'auto e quando fummo abbastanza vicini notai chi fosse e mi sentii male sia perché mi aveva mentito, sia per lei.

"Sei una zoccola e niente più. Una buona a nulla" urlò la signora

"Allora ti lascio qua se vuoi" rispose lei acida

"No e che diamine portami a casa, ti ho cresciuta inutilmente avrei dovuto abortire, sei come tuo padre: inutile"

"Ma che cazzo ho fatto di male io per meritarmi questo? Sai una cosa, vaffanculo ti lascio qua" disse Rihanna per poi dare un pugno al finestrino dell'auto che si frantumò in piccole schegge

Mi nascosi, dissi agli altri di fare lo stesso, se sarebbe servito sarei intervenuto, non volevo che si imbarazzasse, le avrei dato tempo per capire che su di me poteva contare ma intervenendo l'avrei solo spaventata e non volevo.

"Finiscila e aprimi lo sportello" ringhiò la madre "e portami da Giacomo che non abbiamo più una casa"

"Che stai dicendo?" urlò esasperata

"Hai sentito bene fai le valige e sparisci, ho venduto la casa"

"Hai venduto la mia casa? Mi spieghi che diamine ti è saltato in mente?"

"Sono stufa di te semplicemente"

"Tu sei stufa di me?" rise amaramente "sono io quella a farti da madre quando dovrebbe essere il contrario e tu sei stufa di me? Ma vai al diavolo"

Ricevette uno schiaffo e girò la testa di lato, scattai in avanti ma Giulio mi affermò facendomi segno di stare calmo, lei spintonò via la madre e salì in macchina lasciando quella donna spregevole da sola, ero così sovrappensiero che non mi accorsi che stesse arrivando verso di me, si sporse dal finestrino rotto e sorrise.

"Non c'è bisogno che vi nascondiate e perfavore non provate compassione per me" disse "è stata una liberazione"

"Senti Rih posso venire con te?" chiese spontaneamente "ti prego"

Venne probabilmente colta alla sprovvista da quell'affermazione, si grattò il capo e annuì leggermente "se è questo che vuoi"

"Beh Luca allora noi andiamo" dissero gli altri

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