10•Dove sono?

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Pov's Rihanna

Mi ritrovai in una stanza a me sconosciuta, la stanza era un salotto enorme e mi veniva da chiedere quanto guadagnassero le persone che ci abitavano, i miei pensieri vennero interrotti da delle urla, era una discussione accesa e non capivo cosa o chi riguardasse, la prima cosa che feci fu prendere una lampada dal comò accanto e girovagare per la stanza, aprii una porta che mi diede accesso alla cucina e presi la prima pentola più forte che c'era e così lasciai la lampada sul ripiano cottura, mi avvicinai alle voci e vidi un'ombra.

"Valla a svegliare porco dio"

Era una voce familiare ma ero presa dal panico e quindi appena entrò uno di loro in cucina gli diedi la padella in testa, cadde a terra imprecando e potetti vedere Luca.

"Ah sei tu" dissi

E continuai a picchiarlo sotto lo sguardo allibito di Giulio e Giorgio.

"Ma che cazzo fai?" chiese scioccato

"Tu sei un bastardo ma ti sembrano modi di fare i tuoi?"

"Perché i tuoi modi di fare sono migliori mi sembra ovvio"

"Vaffanculo"

"Con piacere"

Alzai gli occhi al cielo e gli diedi la possibilità di alzarsi, se prima era una delle persone che più stimavo in vita mia ora era solo un cretino, o anche un pungiball, in qualunque caso poteva servirmi per sfogare la mia rabbia.

"Meni forte eh" constatò Giulio ricevendo un occhiataccia da Luca

"Vuoi provare?" chiesi

"Proverei qualcos'altro" rispose con aria maliziosa

Lo guardai con un viso tra lo scioccato e fiero, Luca che intanto si era ripreso gli diede uno schiaffo forte dietro la testa e iniziarono a lanciarsi e pararsi i colpi.

"Ci vorrà un po' prima che finiscano, ti va qualcosa da mangiare?" chiese Giorgio

"Okay"

E li lasciammo al loro putrido destino, quando finirono di colpirsi io e Giorgio stavamo mangiando un toast con la nutella, Luca si fregò il mio e io mi lanciai contro di lui per prenderlo, alla fine vinsi.

"Avevo fame" ammise

"Arrangiate"

"Senti brah ma stasera come facciamo con lei?" chiese Giulio

"Tanto ora me ne vado" dissi

"Perché? Non vuoi restare?" chiese Luca

"Non voglio dare fastidio e poi devo controllare mia madre"

Squillò il telefono in quel momento e Dario mi disse che mia madre era passata al ristorante per chiedere di me e ovviamente era fatta, quando attaccai sbuffai sommessamente e Luca mi guardò interrogativo.

"Ma stai bene?" chiese preoccupato

"Si, la puntura mi ha scioccato ma sto bene"

"Non intendevo dire quello.. volevo dire, in famiglia stai bene?"

Il punto debole di me erano queste domande, entrai nel panico, nessuno mi aveva fatto certe domande prima di allora, solo Dario sapeva la mia situazione, neanche le mie compagne di classe.

"Certo che sto bene, perché non dovrei? Ora devo andare mi stanno cercando a lavoro"

Annuì poco convinto insieme agli altri due, poi disse "Ti do un passaggio?"

"Non preoccuparti"

"Le analisi comunque tra un po' di giorni sono pronte" sorrise

Uscii di casa dopo aver salutato anche gli altri e andai alla ricerca di mia madre, non mi preoccupai molto di capire dove fossi perché poteva essere ovunque, decisi di andare a prendere la macchina e ricominciai le ricerche.

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