erano ormai passate quattro ore e la voglia di rimanere seduta a quel banco con lui affianco era sempre meno.
non riuscivo stare attenta alle lezioni e uno che mi tortura la mano con la biro non si rende utile.
al cambio d'ora dopo la lezione di fisica per la prima volta in tutta la giornata mi rivolse la parola
si girò di scatto con uno sguardo assassino di chi sa cosa vuole,ormai lo conoscevo bene allora sbuffando mi girai dall'altro lato e cercai di alzarmi dalla sedia,ma una mano mi toccò la spalla facendomi ricadere sulla sedia
"non ti voglio fare nulla,solo parlare"non ci feci molto caso e senza badare alla sua voce stranamente cordiale mi alzai di scatto e uscì dalla classe con l'intenzione di andarmi a fare un giro per la scuola e magari di prendermi qualcosa da bere.
erano passati ormai dieci minuti da quando uscii e sembrava esserci troppo silenzio per i miei gusti in quel corridoio,di solito ci sono almeno sette o otto persone che girano.non feci in tempo a formulare un'altro pensiero che la campanella anti incendio si mise a suonare e una scia di fumo uscii dall'aula video seguita da una scia di fuoco.dopo soli trenta secondi mi misi a correre per fiondarmi giù dalle scale di servizio e raggiungere il punto di raccolta in caso di pericolo.ma in quel corridoio ero sola ed il caldo provocato dal fumo iniziava a farsi sentire pesantemente,ormai non c'era più nessuno lì dentro e l'unica via d'uscita era bloccata.ero nel panico.non ci vollero molti minuti quando stesa a terra sentii le sirene dei vigili del fuoco e delle ambulanze avvicinarsi sempre più alla scuola,ero ormai quasi priva di sensi,stesa sul pavimento con la faccia ormai nera dal fumo sopra un pavimento ormai bollente.mi davo per spacciata.forse questo non sarebbe successo se fossi rimasta in classe.
stavo per chiudere gli occhi quando vidi una torcia tenuta da un'uomo in tuta rossa avvicinarsi a me e con un getto veloce cercò di spegnere il fuoco che ormai si era circondato intorno a me e nel resto del corridoio seguito da altri sette uomini sentì una voce fin troppo familiare,era Denis,cosa ci faceva lì?
era pericoloso.i sette uomini gli diedero una torcia e iniziò a cercarmi nel buio del fuoco.con un filo di voce e con ancora un poco di speranza iniziai a dire "sono qua,aiuto" per molte volte quando ad un tratto chiusi gli occhi e iniziai a non sentir più nulla.dopo 4 ore
aprii leggermente gli occhi per evitare di restare accecata dalla luce del sole che entrava dalla finestra di quella stanza d'ospedale,non mi ricordavo bene cosa fosse successo,gli unici momenti che ho ancora impressi nella testa sono del vigile del fuoco con la torcia.
ancora stordita cercai di alzare leggermente la testa,ma invano perché al mio minimo movimento cominciavo a diventare balorda.
avevo un mal di testa atroce e dopo qualche minuto entrarono tre medici con Aurora e alcuni professori.
non fui sorpresa di non vedere i miei genitori,perché erano partiti questa mattina.
aurora senza aspettare la via libera dal dottore mi corse incontro e mi abbracciò.subito dopo vennero verso di me i prof,che evidentemente scossi dall'accaduto fissavano il pavimento senza guardarmi in faccia.quando arrivarono a pochi centimetri da me alzarono la testa contemporaneamente e prese parola la prof di lettere
"quando la tua classe è arrivata al punto di raccolta si è accorta che mancavi tu,il fumo usciva dalle finestre,ti davamo per spacciata,e nessuno poteva entrare a cercarti,dopo qualche minuto però arrivarono i vigili del fuoco che iniziarono a spegnere il fuoco,ma ovviamente Mcgarrett non ci diede ascolto e senza rimpianti entrò,adesso sta bene è nella stanza affianco per vari controlli,è grazie a lui che sei qua,quando ti sentirai meglio vai a trovarlo"finì il discorso e dopo qualche accertamento anche dagli altri uscirono dalla stanza
l'unica domanda che mi torturava ormai da ore era "perché l'ha fatto?perché ha rischiato la vita per me?"....ciao a tutte/i ragazze/i,visto questa è la prima storia che scrivo,spero che vi piaccia,grazie a tutti/e
baci,Giulia
STAI LEGGENDO
beside you
Romanceerano due persone strane,ma belle allo stesso tempo. erano strani,non per aspetto esteriore o per il loro modo di vestire. erano strani per i loro modi di volersi bene che per quanto continuassero a negare loro si amavano il problema è che ne era...