Capitolo II

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La professoressa Kendall era una donna tanto buona quanto noiosa; non penso che esista uno studente che sia riuscito a sopportarla per più di mezz'ora. Parla e parla di biologia, non la smette più, e intanto mentre le nostre teste annuiscono per la disperazione, i pensieri sono altrove.
D'altronde, di lì a poco ci sarebbe stato il solito ballo autunnale, e chi se ne dimentica! L'intera scuola è tappezzata di foto che ricordano lo svolgimento della festa.
Questo stupido ballo lo evito ormai da quattro anni, e ce ne sarà ovviamente una quinta.
È sempre la stessa storia: i ragazzi che si fanno avanti e invitano le ragazze, le ragazze entusiasmate che urlano per i corridoi pensando a cosa indossare, a quale acconciatura farsi, di quale colore tingersi le unghie, di che tonalità sarebbe stato il loro rossetto.. Ognuno pensa esclusivamente a farsi notare. Le vere qualità sono ormai antiquate, nessuno più le valorizza.

Come sempre, passerò la serata con la mia cara amica Michelle a guardare un film strappalacrime, pieno di menzogne e finzioni.
Sono sempre stata una ragazza realista: io non credo all'amore a prima vista. Non credo alle anime gemelle. Non credo proprio all'amore un generale. Di questi tempi, dove lo trovi un ragazzo figo che di colpo si innamora di una sfigata?! Da nessuna parte! Nessuno verrà mai a salvarci, a noi povere ragazze veritiere e poco appariscenti.

Appena la campanella suonò, uscii di corsa dall'aula per fare un rapido cambio di libri per poi precipitarmi nella classe di inglese per fare il compito di letteratura.
<Hey Soph> disse una voce acuta e dolce da dietro lo sportello del mio armadietto.
<Michelle devo correre, ho il compito di inglese> risposi liquidandola.
<Oh.. Ok.. Allora parliamo dopo..> disse amareggiata.
<Dobbiamo parlare? Di cosa?> chiesi stupita.
<Tranquilla, nulla di importante, una cosa riguardante il ballo>
<Ok. Allora ne parliamo dopo> e la salutai con la mano.

Ovviamente i posti dietro erano tutti occupati e non mi restava altro che il primo banco. Ora posso solo contare su me stessa.

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