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Non era più andata a scuola ad allenarsi con Nathan dopo quello che era successo l'ultima volta. Lo aveva visto un paio di volte durante gli allenamenti mattutini, ma né uno né l'altra avevano tentato di avvicinarsi per parlare. Non poteva dire la stessa cosa di Cameron. Con lui aveva provato a parlare, ma era inutile. Era così arrabbiato che, quando gli avevano chiesto di allenarsi con lei il primo giorno che avevano deciso di fargli usare le spade, aveva finto di stare poco bene ed era scomparso per circa mezzora. Lei aveva dovuto combattere con Kristal che, perlomeno, le rivolgeva la parola.
- Vedrai che gli passa! - le aveva detto. Come se lei potesse conoscerlo quanto Cassie.
Quella mattina era pronta ad affrontare la sua sorte. Si era alzata presto, aveva fatto una doccia, fatto colazione con sua madre e l'aveva abbracciata prima di andare via. Se quello fosse stato l'ultimo giorno in cui l'aveva vista, almeno aveva lasciato sua madre con il sorriso anche se era consapevole del fatto che era preoccupata per lei.
- Stai attenta Cassandra, ti prego!
- Non preoccuparti mamma, andrà tutto bene! - Le sorrise e l'abbracciò - Ti voglio bene mamma e grazie per tutto!
- Su via non fare così! Ti voglio bene anche io tesoro.
L'unica cosa che non le dava pace era la situazione con Cameron, ma almeno, se fosse stata scoperta e portata via, sapeva che ci aveva provato.
Per tutti era una semplice giornata di allenamento, ma lei sapeva che non era così. Entrò per prima nella grande sala in cui si allenavano e vide tutte le Famiglie disposte nelle grande poltrone infondo alla sala. Nessuno si accorso di lei, nessuno tranne Morgan. Era seduto accanto a un uomo anziano con dei grandi occhi grigi che in un certo senso sembravano assomigliare a quelli di Morgan. Aveva anche una lunga tunica nera, come tutti i capostipite delle Famiglie e una W rossa dipinta sul petto. Anche Morgan aveva lo stesso simbolo nella tenuta di battaglia. Quello era George Winkler, non c'erano dubbi.

Quando entrò nella grande sala, Cameron non poteva credere che le Famiglie fossero la per loro. Sapeva che l'allenamento sarebbe andato avanti ancora per un po' ma non capiva perché loro fossero la per guardarli. Era ancora arrabbiato con Cassie, ma allo stesso tempo sperava con tutto il cuore che non le succedesse niente e che quel giorno filasse tutto liscio. La vide, in piedi sul primo ring con la tenuta da combattimento. In quel momento lei si girò e gli sorrise. Cam abbassò lo sguardo e si voltò dall'altra parte.
- Devo parlarti - Posò una mano sulla sua spalla e lo trascinò fuori senza che lui potesse opporsi.
- Che cosa vuoi?
- Cameron! Smettila va bene? Sei arrabbiato con lei, lo capisco. Ma almeno sai perché l'ha fatto? Sai perché ti ha mentito?
Cam non riusciva a capire perché Nathan gli stesse dicendo queste cose - Qualunque cosa sia successa, qualunque sia il motivo che l'ha spinta a mentirmi, non c'era bisogno! Io avrei capito, l'avrei aiutata!
- E come? Non puoi aiutarla Cameron! Nessuno può... Oggi sta andando incontro a un grave pericolo. La sua famiglia è qua a vederla e non sanno neanche che è una di loro. Dovrà stare attenta, misurare la sua forza, cercare di mantenere la calma... ti sembra una cosa facile?
Nate aveva ragione. Perché non c'era arrivato da solo? - E adesso che si fa? Con chi si batte lei? Ha messo al tappeto anche me... Ed io sono bravo nella lotta!
- Si batterà con me o almeno così si spera. Robert ci metterà una buona parola e abbiamo buone possibilità che la cosa possa andare a buon fine.
Cameron annuì e, silenziosamente, si allontanò da Nathan. Andò a posizionarsi insieme a tutti i suoi compagni e cercò Cassie tra la folla. Era poco più avanti di lui e non riusciva a vedere il suo sguardo anche se, conoscendola, doveva sembrare impassibile. Si era comportato da stupido e si sarebbe preso a schiffi per questo. L'unica cosa che poteva fare in quel momento era solo affidarsi alla speranza che tutto sarebbe andato come previsto.

Una volta fatte le squadre, Robert White spiegò alle famiglie che lei avrebbe combattuto con Nathan in quanto erano dispari e quasi tutte le Famiglie erano d'accordo.
- Ma Nathan è di livello superiore - Cassie si voltò e capì che a parlare era stato l'uomo che fino a un momento prima parlava con Morgan.
- Signore, è l'unico a disposizione - Spiegò l'uomo con una punta di disperazione che Cassie non si sarebbe mai immaginata di sentire nella sua voce. Sembrava un uomo tutto d'un pezzo eppure, in quel momento, sembrava davvero preoccupato.
- Non è vero, mio nipote potrebbe anche combattere con lei - Poi si voltò verso Cassie la guardò negli occhi con sfrontatezza - Niente rancore fiorellino, ma ho come l'impressione che Nathan ti metterebbe KO dopo trenta secondi mentre mio nipote è un vero gentiluomo!
Robert guardò prima Nathan che, nonostante cercasse di non far trapelare nessuna emozione, era impallidito, e poi Cassie che rimase impassibile. Sapeva che quell'uomo la stava sfidando e che se lei si fosse rifiutata probabilmente si sarebbe presa gioco di lei - Per me va bene - disse ricambiando il suo sguardo -Un avversario vale l'altro.
L'uomo sorrise e fece cenno a Morgan di avvicinarsi a lei - Vai figliolo, e rendi onore ai Winkler!
Allora non si era sbagliata! Quello era veramente suo fratello, non era solo una sua sensazione. Mentre il ragazzo si avvicinava, lei guardò un'ultima volta davanti a sè. Robert stava cercando di mantenere un aria calma e tranquilla, ma il sudore alle tempie faceva capire che era piuttosto nervoso mentre Nathan adesso era impassibile, come se la cosa non lo toccasse minimamente.
Qualcuno le passo accanto e le mise una mano sulla spalla - Buona fortuna!
Si voltò e quando vide Cam che le sorrideva, le venne voglia di abbracciarlo, ma non lo fece. Non poteva mostrarsi debole, non in quel momento. Prese un gran respiro e si mise in posizione. Era tempo di far vedere di cosa era capace.

La cacciatrice ibridaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora