Capitolo 3:Ritorno al passato

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Caro diario; 17 Settembre

Sto aspettando Cami davanti casa sua prima di andare a scuola, così approfitto di aggiornarti su alcune novità. In questi giorni ho avuto modo di parlare con Michael, per lo meno, ci ho provato, ma le sue risposte si trasformava o in domande, fino a quando mi blocca facendomi una domanda, lasciandomi senza parole.  "La domanda non è come ho fatto a salvarmi dall'incendio, ma come tu sei riuscita a salvarti. Te lo sei mai chiesta?"
Sono sempre stata convinta di com'è andato l'accaduto, ma in quel momento dubbi ed incertezze si fanno avanti.
Ho deciso di fare delle ricerche a riguardo...

Alzo lo sguardo e vedo Cami salutare sua madre, chiudo il mio diario e lo ripongo in borsa.
<<Buongiorno Evelyn.>>
<<Buongiorno a te Cami, tutto bene stamattina?>> chiedo mentre accendo la macchina ed iniziamo ad avviarci verso la scuola.
<<Molto bene. Sai, stamattina ho letto sul giornale che hanno trovato altre due persone uccise nel bosco, stavolta una coppia di due ragazzi tra i 15 ed i 16 anni.>>
<<Che belle notizie che ricevo stamattina! Mah.. chi può essere tanto violento e così spregevole? Così crudele, santo cielo!!! Non sembra un'animale ma qualche pazzo omicida che si diverte a lasciare una lunga serie di vittime.>> mi innervosisco ogni volta che sento parlare di questi omicidi.
Una volta arrivate a scuola, appena entrata in parcheggio, vengo circondata da un gruppetto di ragazzi che non vedevo da tempo.
All'età di 14 anni dopo aver subito l'incidente, mia zia ha deciso di portarmi nella città dei miei genitori, per vederli e per frequentare la scuola, ma senza aver successo. I miei genitori non volevano più vedermi senza dirmi il motivo.
Per un periodo ho provato a frequentare la scuola, ma con il trauma dell'incidente e con il rifiuto dei miei genitori, mia zia ha deciso di ritornare a casa, pagando un'insegnante per darmi lezioni private. Dopo parecchio tempo ho deciso di ritornare a scuola con i miei vecchi compagni ed amici.
In lontananza, io e Cami notiamo una ragazza bionda, così magra che sembra una modella di qualche rivista importante. Ci passa a fianco e mi saluta freddamente avvicinandosi a Cami, quella ragazza è proprio Karen.
<<Karen ti vedo in forma.>>
<<Grazie Cami. Ho visto che ti sei tinta i capelli di biondo.Ti sanno davvero bene.>> risponde entusiasta per qualche secondo prima di voltarsi dalla mia parte.
<<Oh ciao Evelyn>>mi squadrata dal basso verso l'alto, con un'aria superficiale ed altezzosa, lanciandomi un sorriso beffardo.
<<Sempre così simoatica... Non sei cambiata per niente, ma proprio per niente!>> la lincio con lo sguardo, ma sembra che a lei non interessi.
Prendo  bruscamente Cami per il braccio avviandoci verso l'entrata della scuola. Sentiamo un rombo in lontananza, molto potente. Tutti i ragazzi ancora fuori, si voltano verso la provenienza del rumore. Karen si avvicina a me è Cami.
<<Guarda che macchina!>>
<<È una Poesche>> la corrego.
Una bellissima macchina nera attraversa silenziosa il parcheggio della scuola cercando un posto. Quando l'auto si ferma, tutti gli sguardi sono fissi sul guidatore.
<<Non ci posso credere..ma che diavolo ci fa qui?>> sussurro attirando l'attenzione di Cami che mi guarda sorpresa.
<<Cosa succede?>>
<<Quello è Michael!>> continuo a sussurrare.
<<Ma cosa ci fa qui? Lui ha finito la scuola 4 anni fa.>>
<<Cami...e tu come fai a saperlo?>> la guardo con sguardo interrogatorio.
Cosa mi nasconde?
Perdiamo Michael di vista tra la folla, ancora confuse del suo arrivo.
<<Ma che bello quel tipo, Cami vedi quella giacca nera in pelle? Quella viene dall'italia>> dice agitata Karen mentre cerca anche lei "il famoso ragazzo dalla bellissima auto".
In lontananza un ragazzo si fa strada tra la folla dirigendosi proprio verso di noi con nonchalance.
<<Evelyn..Evelyn.. Sta arrivando Michael.>> mi sussurra senza far sentire nulla a Karen che continua ancora a cercarlo.
Lui si fa sempre più vicino, per non farmi vedere da Karen mi avvicino anch'io verso la sua direzione.
<<Ti stavo cercando Evelyn.>> rimango immobile davanti alla sua figura slanciata.
<<Doppiamo andare in un posto, possibilmente lontano da tutte queste oche che non fanno altro che guardarmi e spogliarmi con gli occhi. >>
<<Se non ti sei reso conto questo è il mio primo giorno di scuola.>> rispondo facendolo sbuffare.
<<Non vorrai mica che io ti prenda con la forza spero. Allora andiamo?>> ripete lui mentre mi lincia con gli occhi.
<<Non puoi aspettare almeno la seconda ora? Aspettami qui e poi possiamo andare dove vuoi.>>
<<E secondo te ha senso stare due ore a scuola? È appena il primo giorno e poi se non ricordo male voi ragazzi starete solo in palestra ad ascoltare le noiose prediche ed avvertimenti del preside. Quindi? Evelyn non ho tempo da perdere.>>
<<Non ti facevo così insistente. Ok fammi avvisare Cami ed arrivo.>> Lui non me lo permette, mi prende per un braccio e mi trascina in auto.
<<Il tragitto è lungo quindi stai calma e riposati se vuoi.>>
<<Ma che modi! Dove stiamo andando scusa?>> chiedo curiosa mentre prendo il cellulare per avvisare mia zia.
<<Devi aiutarmi con una cosa, o per lo meno aiuterà entrambi.>>
<<Di che cosa stai parlando? Spiegati meglio.>> aggrotto le fronte.
<<Stiamo ritornando nel luogo dell'incendio di tanto tempo fa, dove tutto ebbe inizio.>> il suo sguardo è dritto sulla strada.
Vuole ritornare li? Ma per quale motivo vuole ritornare lì dopo tanto tempo?
Non sono ancora pronta, quel giorno non me lo dimenticherò mai. In quell'istante tutto era ricoperto da fiamme, un fuoco ardente, la probabilità di uscire in lesa da quel posto erano minime,ma pensandoci bene... Come ho fatto a salvarmi?

La schiava delle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora