Capitolo 9: Disperazione

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Sento la sveglia suonare.
Mi sveglio con fatica, cercando di tenere gli occhi aperti ed a malincuore cerco di alzarmi dal letto. Dopo aver subito le solite lamentele di mia zia, mi siedo comodamente sul divano a guardare uno dei miei programmi preferiti, accompagnata da un pacco di biscotti ed un bicchiere di latte.
Intorno le nove e venti, sento mia zia salire al piano di sopra.
Dopo aver passato più di un'ora a guardare la televisione non ne ho ancora abbastanza, era da molto tempo che non mi rilassavo un po, ad ingozzarmi di cibo ed a guardare altre serie televisive o film di diversi generi.
Subito dopo aver sentito mia zia entrere in camere, sento suonare il campanello. Con calma mi accingo alla porta, e davanti a me, mi ritrovo Mark.
<<Buongiorno Evelyn.>> mi accoglie con un sorriso raggiante ed un leggero sorriso malizioso.
<<Oh, buongiorno. Come mai qui?>>
<<Stavo tornando a casa ed ho pensato di venirti a trovare. Disturbo?>>
<<No accomodati; spero che non ti diano fastidio i film d'avventura ma allo stesso tempo un po romantici.>> lo invito a seguirmi lungo il corridoio che porta fino al salotto.
<<Non ti facevo una ragazza che guarda questo genere di film. Pensavo ad un qualcosa di più forte...thriller/horror. Come...>> lo interrompo con una risata.
<<Come i film di Hitchcock o Proyas?
Bhe si...mi piacciono quei generi, ma per televisione non c'è altro>> ho una risata isterica mentre ci sediamo entrambi sul divano.
Rimaniamo entrambi in silenzio a guardare il film mentre si sentono i passi di mia zia farsi da una stanza all'altra.
Sento il telefono squillare. Lo prendo e leggo un messaggio da un numero che non conosco.

"Ci vediamo oggi pomeriggio alle cinque davanti il ponte Wekkey."

Mentre leggo il messaggio inizio a fare delle smorfie con la faccia, e sento la risata acuta di Mark propagarsi per la stanza.
<<Qualcosa con va? Perché quelle smorfie Evelyn?>>
<<Ho letto un messaggio, ma non capisco chi me lo ha mandato.>> continuo a fissare il display del telefono.
<<Prova a scorrere il messaggio. Di solito si firmano alla fine>> ridacchia per poi sistemarsi ancora più comodamente sul divano.
Provo a seguire le sue indicazioni.
Inizio a scorrere il messaggio e verso la fine vedo scritto il suo nome; Michael.
<<Allora?>> sento sussurrare all'orecchio.
Mi volto verso di lui pronta per dirli di chi è il messaggio, ma vengo bloccata dal telefono che inizia a squillare.
Mentre rispondono al telefono vedo Mark alzarsi dal divano ed andare in cucina.
Dopo qualche minuto rimasta a parlare al telefono, Mark ritorna con una tazzina di caffè e me la offre.
<<Ti ringrazio>> rispondo prima di dare il primo sorso al caffè.
<<Quindi? di chi è quel messaggio misterioso?>> incuriosito si mette seduto sul divano sorseggiando del caffè.
<< Mi ha scritto tuo fratello. Mi ha chiesto di incontrarci davanti il ponte Wekkey.>> 
<<Beh...quindi?>> la sua voce sembra seccata.
<<Sinceramente non lo so! Dopo le sue ultime parole ed i suoi comportamenti preferisco stare a casa in relax a guardare la TV, a mangiare schifezze ed a bere tanto tè, possibilmente in compagnia.>>  f
<<Woow, che dire...è insolita come proposta...>> la mia risata si fa sempre più forte.
<<Quindi?>> insisto.
<<Si va bene>> mi strofina la sua mano tra i miei capelli facendoli diventare tutti disordinati.
Prendo di nuovo il telefono per rispondere il messaggio di Michael.

"Scusami tanto ma ho già un impegno. Buona giornata"

Dopo una mattinata a poltrire sul divano, mi alzo pigramente dal divano grattandomi i capelli per dirigermi verso il frigorifero. Mark si avvicina a me.
<<Uff...non c'è nulla in frigo.>> sospiro.
Mark si avvicina sempre di più mettendosi al mio fianco, si inchina per vedere meglio cosa c'era in frigo, sento sul mio braccio il suo respiro caldo e piacevole. Per un primo momento non ho realizzato quanto lui fosse vicino, cosi mi allontano lasciandogli spazio per controllare bene cosa ci fosse in frigo. La reazione era automatica. Mark se ne accorge e con un ghigno malizioso si volta verso di me.
<<Lo sapevi che.. un ragazzo quando viene invitato a casa di una ragazza, e si rende conto che sono soli, gli possono venire certe idee?>>
Io lo guardo sbigottita.
<<Mark smettila di scherzare!>> la mia voce è sottile. Mark inizia a ridere. 
<<Non ti facevo così divertente.>> 
Lui non dice nulla e mi sorride mentre tira fuori della carne dal frigorifero.
<<Preparerò io qualcosa da mangiare. Tu stai tranquilla, e se vuoi, intanto potresti preparare la tavola.>> 
Non ci peso due volte ed inizio a tirare fuori tutto l'occorrente per preparare la tavola.

"Ultima ora: Sono stati ritrovati due ragazzi privi di coscienza all'inizio del bosco vicino al ponte Wekkey. I ragazzi sono in gravi condizioni. Sono stati portati immediatamente all'ospedale d'urgenza....

Spengo immediatamente la televisione e mi metto a sedere sul divano. Mark si avvicina a me, sedendosi al mio fianco portando la sua mano destra intorno le mie spalle dandomi quel senso di conforto che in quel momento, ne avevo bisogno. Rimaniamo in silenzio per qualche minuto... 
<<Evelyn tutto bene? Vuoi un bicchiere d'acqua?>> sussurra Mark mentre mi stringe forte a se.
<<Si per favore>> sussurro.
Mark si alza senza dire nulla, forse aveva capito come mi sentivo in quel momento. Ripensare alle famiglie di tutte le persone aggredite non vederli più tornare a casa, dev'essere proprio angosciante. 

La schiava delle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora