Capitolo 6: Pericolo

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Sono le nove e mezza di sera e sto ritornando a casa in auto dopo aver passato le ultime ore in palestra ad allenarmi.
I miei pensieri si fanno liberi principalmente su zona Michael e suo fratello.
Come dice spesso Cami, c'è un qualcosa di seducente in Michael e Mark, ma anche un qualcosa di oscuro e tenebroso.
A metà strada, inizia a piovere ed a crescere una fitta nebbia.
Avverto un leggero giramento di testa, così decido di andare ancora più piano per evitare qualche sgradito incidente.
Percepisco un qualcosa di strano che non riesco a spiegare, il mio sesto senso mi mette in allerta.
Arrivata ad un incrocio, mi fermo dando la precedenza, ma non essendoci nessuno riparto.
Davanti a me intravedo una sagoma nera ferma in mezzo la strada. Ho iniziato a urlare mentre cerco il freno.
D'impulso sterzo a sinistra portandomi al di fuori della strada finendo contro un albero.
Mentre cerco la calma, ingrano la marcia, e guardando nello specchietto retrovisore vedo la stessa persona dirigersi verso di me, tutto vestito di nero, tanto da fondersi con la notte.
Dalla paura, accendo di nuovo la macchina e parto in retromarcia schivandolo ancora.
I nostri sguardi si incrociano, e, per un istante, mi sembra di vedere nei suoi occhi una tale malignità da farmi raddrizzare i peli del mio corpo procurandomi dei brividi.
Ingrano la prima,e, spinta dall'adrenalina inizio a correre il più lontano possibile.
Mentre sfreccio lungo il mio quartiere, inchiodo immediatamente davanti casa per poi entrare.
C

hiudo la porta bruscamente, mi appoggio per un brave istante a prendere dei respiri profondi cercando di calmarmi.
<<Evelyn sei tu?>> sento la voce di mia zia provenire dalla cucina.
Inizio a correre per il breve corridoio fino a fermarmi davanti a lei con il fiatone.
<<Evelyn cosa succede?>> domanda mia zia mentre mi viene in contro appoggiando una mano sulla mia spalla accompagnandomi a sedere.
<<Io...lui...all'improvviso era lì...>>
<<Calma bambina mia. Non riesco a capire quello che stai dicendo>> afferma mia zia guardandomi preoccupata.
Stavo animando a bocca aperta.
Stranamente sento dei rumori. Mi giro verso la porta della cucina che si collega con il salotto e vedo una figura farsi avanti; Michael.
<<Oh Michael presto vieni!>> mia zia in ansia, lo invita a venire vicino mentre io lo guardo senza capirci più nulla.
<<Tranquilla. Lui è venuto qui perché voleva parlare con te. Ma ora per cortesia Evelyn raccontaci cosa è successo.>>
<<Mi è comparso davanti. All'improvviso.>>
<<Chi Evelyn!>> insiste mia zia.
<<Per strada, mentre guidavo, una persona era in mezzo alla strada. Era tutto buio e lui è comparso all'improvviso. Ho sterzato ed incrociato il suo sguardo. Non era normale...>> spiego cercando di farmi capire il più possibile.

Michael mi guarda con fare sospetto.
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<E poi?>>
<<Poi niente.. Sono scappata via, ma lui era fermo lì. Si stava avvicinando a me. Ho messo subito la retromarcia e sono scappata via. Ho avuto tanta paura.>> singhiozzo cerca domi di coprirmi il viso.

Mentre sento la voce di mia zia che cerca di consolarmi, osservo Michael appoggiato al muro vicino la porta con le braccia incrociate e lo sguardo rivolto verso il basso.
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<Evelyn sarà meglio che tu vada a riposare, non dimenticarti che domani hai scuola.>>
Le rispondo con un cenno.
Mi alzo dalla sedia asciugandomi le ultime lacrime che mi sono rimaste e mi avvio verso la mia stanza.
La mattina seguente, Cami mi viene a prendere a casa verso le sette e un quarto.
A bordo della sua Neon, raggiungiamo il bar di Ray per una breve colazione prima di andare a scuola.
<<Non voltarti>> dice Cami.
<<Mh?>>
<<Tu non voltarti e basta>> ripete di nuovo Cami decisa.
<<Puoi almeno dirmi perché non posso girarmi?>>
<<Ci sono tre ragazzi che ci stanno fissando. Non sono male. Il tipo con i capelli lunghi e castani sembra un tipo normale, mentre gli altri due entrambi con i capelli lunghi e neri hanno l'aria dell'incorreggibile ragazzo cattivo. Sembrano i figli di Dracula.>> continua Cami facendomi ridere.
<<Sembra voler dire "Lasciatemi stare".>> rispondo mentre continuo a ridere.
In quel momento mi alzo e prendo la borsa per poi dirigermi verso il banco per pagare,ma prima di farlo, mi volto ed inizio a fissarli.
Entrambi hanno un viso delicato e molto bello. I due ragazzi con i capelli neri hanno gli occhi color cromo mentre l'altro ragazzo occhi azzurri. Entrambi senza barba ed indossavano una giacca di pelle nera sopra alle loro maglie e un paio di jeans firmati.
Noto che un ragazzo dal capelli neri mi sta fissando...dio che figuraccia! Mi sono fatta beccare mentre li guardavo.
<<Hai pagato?>> sento la voce di Cami provenire da dietro le mie spalle.
<<Dai muoviti>> insiste.
Mentre estraggo il portafoglio dalla borsa pronta per pagare, Cami mi ferma e si avvicina a me.
<<Un ragazzo dal capelli neri si sta avvicinando verso di noi. Ma devo ammettere che il suo corpo conosce molto bene la palestra e sta decisamente venendo verso di noi>> mi sussurra.
<<È con questo? Cosa ci posso fare?>>
<<Non hai capito che sei tu la sua preda?>>
<<E Smettila! Ora lasciami pagare.>> rispondo nervosa.
Dopo aver salutato Ray, io e Cami ci dirigiamo verso la porta,ma, in quel momento vengo placcata.
<<Ciao.>> mi volto verso la persona che sta proprio dietro di me.
È proprio lui...
<<Ciao a te.>> risponde Cami euforica mentre, di nascosto, mi pizzica il sedere per mandarmi un "segnale".
<<Il mio nome è Luka.>> mi sorride.
<<Piacere Luka. Io sono Cami e lei è la mia amica Evelyn.>>
<<Evelyn, proprio un bel nome.>> afferma lui.
<<Ti ringrazio Luka. Davvero gentile.>> rispondo con un lieve sorriso.
Questo affascinante ragazzo non mi convince. A guardarlo bene sembra il tipico ragazzo sicuro di sé, con il tipico carattere da "ragazzo prepotente".
<<Sei di queste parti?>> mi domanda.
<<È tu? Sei nuovo qui?>> gli riformulo a lui la stessa domanda senza darli troppe informazioni su di me e Cami.
<<Tsk...Si esatto. Sono appena arrivato dalla Spagna insieme a mio fratello ed a un nostro amico. Siamo venuti qui per una breve vacanza ma principalmente per riunire la famiglia.>> spiega.
<<Scusami, che maleducato, andavate di fretta o sbaglio?>>
<<Si. Dobbiamo proprio andare.>> rispondo fredda.
Luka si volta verso i due ragazzi seduti ad un tavolo non poco distante da noi. Li fa un cenno con la testa e i due si alzano e si dirigono verso di noi.
<<Vi possiamo accompagnare se volete. Non possiamo lasciar andare due ragazze in un posto del genere>> il suo ghigno di vede benissimo.
Non sono molto convinta di accettare la sua proposta, anche se, vedendo Cami capisco che se non rispondo entro pochi secondi risponderà lei al mio posto.
<<No grazie!Siamo venute in macchina. Sicuramente avrete i vostri impegni...>> rispondo.
<<Suvvia. Non è un disturbo per noi, anzi...e bello parlare con due bellissime ragazze. E poi la prudenza non è mai troppa...>> sorride divertito.
<<Se lei non vuole venire lasciala stare.>> risponde una voce a me famigliare.
Tutto il gruppo si volta verso la porta.
Davanti a me, Michael.
<<Volevo solo essere gentile con loro>> risponde Luka altezzoso mentre i due ragazzi iniziano a ridere.
<<Evelyn andiamo via. Ti accompagnero io alla macchina.>>mi sussurra.
<<C'è qualche problema?>> avanza un ragazzo con lo sguardo di sfida.
Michael si volta ancora una volta verso la loro direzione senza dire nulla, ma dal suo sguardo si può già intuire tutto.
I ragazzi indietreggiare e rimangono in silenzio.
Ci fa cenno di andare, io e Cami lo seguiamo a ruota.
<<Mi spiegate costa stavate facendo?>> ringhia.
<<Michael non.. >>
<<Sei la solita inprudente!!>> urla con lo sguardo dritto verso di me. I suoi occhi sembrano neri, cupi.
Arrivati alla macchina, prima di entrare, Michael mi afferra per un polso per fermarmi.
<<Dammi il tuo telefono>>
<<Che cosa?>>sbotto.
<<Non ho voglia di insistere o di usare le magnere forti.>>
<<E cosa vorresti fare? Prendermi e portarmi via come il primo giorno di scuola solo per un cellulare?>> sbotto ancora.
Lui continua a fissarmi con estrema calma fino a quando...
<<Bene! Lo hai voluto tu!>>
Io lo guardo confusa, cercando di capire le sue intenzioni. Lui mi si avvicina ancora di più fino a prendermi ed a caricarmi sulle spalle.
<<Lo sapevo! Mollani accidenti.>> urlo mentre cerco di liberarmi dalla sua presa.
<<Uff...sei davvero così stancante. Una volta ascoltavi qualsiasi cosa io e mio fratello di chiedevamo.>>
<<Forse perché lo facevi con gentilezza?>>
<<Scusami ma se mi davi il cellulare non venivano fuori questi problemi.
Hai visto? Per i tuoi capricci ho dovuto prenderti di forza e portarti via. La gentilezza non basta con una ragazzina capricciosa come te.>> continua.
Mi lascio andare. La sua stretta e troppo forte e lui sembra determinato a non mollare.
<<Ma come puoi dire certe cose!>> urlo.
<<Verrai con me!>>
<<E dove scusa? Io dovrei andare a scuola.>> rispondo infuriata.
Il suo fondo schiena sarà gradevole da vedere ma, ci sono modi e modi.
<<Devi sapere alcune cose. E per prima cosa, andremo dove è successo l'incidente di ieri sera.>>
Cami ci stava guardando perplessa.
Michael gli spiega qualcosa velocemente e gli fa un cenno come per andare.
Cami mi fa le spallucce, entra in macchina e mi saluta.
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SCUSATEMI PER LA LUNGA ATTESA, VI ASSICURO CHE PUBBLICHERÒ IL PRIMA POSSIBILE I PROSSIMI CAPITOLI.
VI AUGURO BUONE FESTE ❤

La schiava delle tenebreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora