Dear Diary

Capitolo 4

Harry passò la serata messaggiando con i suoi amici, avevano appena creato un gruppo su whatsapp "The fucker Squad",il nome lo aveva dato Michael.

THE FUCKER SQUAD

< come mai questo gruppo?>

ASH<Così possiamo dirci tuttoooo>

MIKEY< YAAAASSSS che fate?>

CAL< io guardo un coso su Mtv che c'è questa tipa incinta e il tipo l'ha appena mollata.>

MIKEY< Amico davvero? Stai guardando Teen Mum?>

CAL<Oh giudica quello che guarda i pokemon.>

MIKEY< non criticare i pokemon ok?>

ASH< Sto malee hahahaahahah>

< hahah ma anch'io guardo teen mum.>

MIKEY< ecco appunto rido.>

CAL< Harry evita.>

< non ho detto niente di male!>

LUKEY< PORCA PUTTANA COSA SONO TUTTI QUESTI MESSAGGI?>

ASH< abbiamo un gruppooo>

LUKEY< me ne ero accorto.>

< scusa Luke>

MIKEY< scusa un cazzo non caga mai i messaggi>

LUKEY< i tuoi 26 messaggi li ho visti ma stavo ripassando matematica>

< che caro... Michael non trattarlo male!>

LUKE< Grazie Haz>

CAL< ok io shippo Luke e Harry hahahahahah>

La mattina dopo Harry aveva due occhiaie degne di un film di Tim Burton, era andato a letto tardissimo per via di quel gruppo.

La prima ora aveva biologia e il laboratorio era all'ultimo piano, dovette percorrere cinque rampe di scale e la cartella iniziava a pesare.

Entrò e si sedette al penultimo banco, questo era il primo anno che faceva biologia ma non era poi così preoccupato andava bene nelle materie con i numeri.

Il professore Reisen che era anche il dirigente scolastico o così Harry aveva capito, iniziò a spiegare la mitosi.

Harry stava prendendo appunti quando qualcuno bussò freneticamente alla porta.

Reisen aprì la porta scocciato.

< Oh buon giorno signorino Tomlinson, comincia bene a quanto vedo>

< Mi dispiace è che... che non trovavo l'aula>

Questo "Tomlinson" aveva una voce famigliare, sembrava fare una gran fatica a scusarsi per il ritardo.

< Per questa volta può entrare ma che non accada più>

Quando Reisen si spostò Harry lo vide. Ecco perchè la voce sembrava famigliare, era il ragazzo con il quale si era scontrato il giorno prima.

E si stava dirigendo da lui, i posti erano a coppie e Harry era l'unico seduto da solo.

< Ciao, posso?>

<Si cioè è libero>

< Sono Louis> disse sedendosi, odorava di aria fredda e fumo di sigaretta

Harry aveva il cervello in tilt, quel ragazzo che aveva tanto voluto conoscere era lì accanto a lui e gli stava sorridendo e... e si aspettava una risposta.

<Harry è il mio nome cioè si mi chiamo Harry.>

Louis rise ed Harry pensò che niente era più bello di quel sorriso <ok, Harry mi daresti appunti?>

Harry gli passò il foglio senza guardarlo ancora, se lo avesse fatto sarebbe arrossito cosa che forse era già successa. Si sentiva le guance in fiamme.