5. Frank e Nelson

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Quando Nelson raggiunse il distretto 19 grazie alla nave di salvataggio, era solo un piccolo bambino di appena qualche mese. Non aveva più i genitori, non aveva nessuno. Venne portato in un istituto per orfani, dove incontrò molti altri bambini dai 2 mesi ai 12 anni nella sua stessa situazione. Tutti quei bambini hanno perso il padre in guerra, mentre le loro madri hanno tentato il suicidio. E ci sono riuscite. Troppo peso psicologico.
Nelson fu allevato da giovani istruttrici, che praticavano questo lavoro anche prima dello scoppio della guerra. Gli anni della sua infanzia passarono in fretta e lui ancora non aveva capito quello che era successo ai suoi genitori. Nessuno voleva dirgli quale sorte toccò alla sua mamma e al suo papà, almeno fino a quando non sarebbe cresciuto abbastanza nella testa per poter sopportare il colpo psicologico della rivelazione. Capelli biondi e occhi azzurri. Labbra fini, naso proporzionato e mento poco marcato. Così appariva Nelson agli altri bambini e alle istruttrici.
A 13 anni e a due mesi dal suo compleanno, nuovi bambini arrivarono nell'istituto da un altro istituto. Arrivarono in quello di Nelson perchè nel loro non c'era più spazio. Quanti padri sono morti per non trovare più spazio? Quante madri?
Durante l'accoglienza dei nuovi bambini, le istruttrici cercano di favorire la comunicazione tra i ragazzini per far nascere qualche amicizia magari, per normalizzare le loro vite. Ma a Nelson non piaceva l'idea. Era solitario come 13enne, non aveva mai voglia di relazionarsi con qualcuno. Si sedette in sala giochi in un angolo, mentre tutti gli altri bambini parlavano e ridevano tra loro. Qualche minuto dopo, un ragazzino della sua stessa età lo raggiunse, probabilmente perché vedendo Nelson tutto solo aveva pensato che fosse triste.
"Ciao!"
Nessuna risposta.
"Ehi ciao!"
Nelson non rispondeva ancora.
"Perchè non mi rispondi?", disse il ragazzino.
"Va bene ciao, sono Nelson" rispose Foster.
"Io sono Frank, piacere di conoscerti!", disse allegramente il bambino.
Nelson non poteva più tirarsi indietro, aveva appena iniziato un discorso con Frank. Poteva benissimo cacciarlo via, ma non se la sentiva. Dopotutto, Frank era stato molto cordiale con lui.
"Tu perchè sei qui?" chiese Nelson per iniziare a dire qualcosa.
"Mio papà è morto mentre faceva la guerra contro i cattivi, e la mia mamma è diventata pazza", rispose tristemente Frank.
Sua mamma aveva subìto un crollo emotivo a causa della morte del marito, subito dopo non riusciva più a ragionare e a pensare, e impazzì. Venne allontanata dal ragazzo per evitare che quest'ultimo potesse avere ripercussioni, dopodiché la madre venne affidata a dei medici psicologi.
"Tu, Nelson?"
"Io non lo so. Sono qui da sempre. Non so chi sono i miei genitori e non li ho mai conosciuti", disse il ragazzo. Non era triste; non poteva di certo esserlo per qualcuno che non si ricordava. Anche se stava per dire a Frank che rammentava di un rumore assordante, ma se lo tenne dentro.
I due ragazzini continuarono a parlare spostandosi da un argomento all'altro; si trattava di giocattoli, cibi, preferenze e ragazzine. Scoprirono di avere molto in comune e lo dimostrò la sintonia che acquistarono da subito.
Nelson il solitario pian piano iniziò ad aprirsi a Frank con il passare dei giorni, e altrettanto fece Frank, bisognoso di qualcuno accanto a lui.
Nel giro di pochi mesi, verso settembre 2057 diventarono grandi amici. Si divertivano un mondo, avevano sempre qualcosa da dirsi. Andavano a scuola insieme e condividevano tutto, anche lo spazzolino (alla faccia dell'AIDS). Non si separavano più l'uno dall'altro.
Avevano ancora 4 anni per poter vivere gioiosamente come ragazzini innocenti, perchè poi per loro il mondo adulto avrebbe riservato fuoco e acciaio.

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