6. 5 luglio 2061

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Negli ultimi 4 anni, i due ragazzi sostituirono progressivamente il pensiero del divertimento e dell'adolescenza. Più si avvicinava il fatidico anno 2061, più i due ragazzi perdevano il sorriso. Erano al corrente di quello che stava succedendo nel mondo ed erano coscienti che presto ne avrebbero preso parte. È una guerra che si trascina da anni e anni; mai un conflitto fu così cruento, feroce e rabbioso. Mai si è visto un fervore così grande per sopprimere il nemico. Frank e Nelson negli ultimi 4 anni fecero più addestramento che scuola.

Ecco arrivato il momento; i due giovanissimi vengono chiamati dall'esercito e vengono confermati come soldati d'assalto. D'altronde, fu quello il loro addestramento.
"Nels" dice Frank, "in giro si dice che nei vari fronti ci sia una carenza di uomini perchè vengono trucidati in massa dagli Imperialisti. Per questo siamo soldati d'assalto", finì di dire con voce tremolante il ragazzo. Nelson inizialmente non rispose, ma incrociò lo sguardo del suo amico come per confermare, con preoccupazione, quel problema.
"Fatti coraggio Frank. Ricordi quello che abbiamo detto ieri sera? Insieme partiamo e insieme torniamo. Demoliremo i nostri nemici". Ma Nelson non parlò con molta convinzione. Sotto sotto, nel suo cuore vi era scetticismo.
I due uomini, uomini perchè non erano più ragazzini, si presentarono in divisa alla pista delle reclute del distretto 19, dove vari aerei da guerra li aspettavano. Non c'è tempo per discorsi incoraggianti, la situazione al fronte è allarmante e bisogna partire subito. Frank e Nelson sono stupiti dal numero immenso di persone della loro stessa età marciare dentro gli aerei da guerra. Quante vite giovani.
Toccò al loro plotone. Nono aereo, squadra Thunder. Entrano, si siedono, si allacciano la cintura di sicurezza, il pilota accende i motori e a Nelson quel rumore assordante gli fa venire in mente qualcos'altro che sentì molto tempo prima. Non disse nulla.
E l'aereo decollò. Destinazione: Indonesia. Terra selvaggia e insidiosa, luogo di resistenza dei Democratici. Quest'ultimi avevano perso le Filippine e non riuscirono a contrastare l'ulteriore avanzata nemica sul suolo indonesiano. Jakarta, capitale di quel paese un tempo chiamata Indonesia e prima totalmente sotto il controllo dei Democratici, è ora per quasi tre quarti in possesso degli Imperialisti. Il plotone Thunder, insieme a tutti gli altri plotoni partiti quel giorno avevano il compito di riprendersi quella strategica città. I loro compagni laggiù erano riusciti ad arrestare l'avanzata nemica, ma ora servivano rinforzi per mantenere la linea difensiva e passare poi all'offensiva.
A Frank e Nelson già mancava la loro vita. Non era chissà cosa, ma era certo meglio di una vita caratterizzata da esplosioni e morti. Si strinsero la mano.
Il viaggio fino alla meta fila liscio; nessuna turbolenza o nessun attacco, stranamente. Il cielo sembrava essere con loro. Limpido, quasi a incitare gli aerei a volare più veloci. E finalmente, la visione della propria destinazione. Gli aerei non potevano certo atterrare a Jakarta; se solo si fossero avvicinati, sarebbero stati abbattuti sicuramente. Pertanto gli aerei si diressero a 30 chilometri a sud della capitale, in una delle basi dei Democratici. Ma ecco una sopresa: i caccia Imperialisti avevano previsto un invio di rinforzi in quella zona e pertanto si erano preparati a sbucare fuori all'ultimo. È battaglia. Era una trappola, era strano che il cielo fosse così tranquillo. Quasi tutti gli aerei vengono colpiti, e tra i colpi degli Imperialisti e le risposte dei Democratici, i vari plotoni vennero obbligati a paracadutarsi, altrimenti sarebbero esplosi assieme ai velivoli.
"Quei pezzi di merda degli Imperialisti ci hanno teso una trappola, se volete salvarvi il culo paracadutatevi e raggiungete la fottuta base, chiaro?! Ora via, via via VIA VIA VIA!", gridò a squarciagola il tenente Hammer.
"Figli di.. Frank, ci vediamo laggiù, non mancare la terraferma, coglione!" urlò Nelson per poi sorridere, prima di lanciarsi in caduta libera. E poi giù anche Spencer, e dietro di sè altre decine di soldati, e poi giù anche l'aereo in mille pezzi. Il corpo è impossessato dalla paura e dall'adrenalina ed è schiaffeggiato dall'aria che fischia fortissima.
La visione dello scenario durante la caduta sconvolge tutti gli uomini. Fumi, spari, motori in azione. E la vegetazione non era più verde. Era diventata rossa. Chissà perchè.
C'è a chi il paracadute viene bucato e a chi il proprio corpo viene trivellato, e si parla di proiettili. C'è chi viene ferito e chi per grazia divina non si fa nulla.

Mancano 800 metri alla base, e i caccia dei Democratici decollano per supportare gli aerei e difendere i propri paracadutisti.

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MESSAGGIO DELL'AUTORE

Ciao ragazzi, scusate per il periodo d'assenza, ma sono di nuovo qui per portare avanti questa storia. Io spero che questo "libro" possa prendervi anche solo un poco, magari facendomelo sapere con una stellina o un commento. Sarebbe un supporto gratificante! :)
A presto!

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