Capitolo 4

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-UNA SETTIMANA DOPO

Sono fuori dall'aula di chirurgia, oggi devo fare l'esame per la terza parte di Chirurgia Generale.

Sono molto agitata e sto freneticamente sfogliando il libro per ripassare tutto.

Ho l'ansia alle stelle e sto aspettando che uno dei professori mi chiami per questo benedetto esame.

"Leonardi Anna" dicono al microfono.

Mi hanno chiamato.

Cavolo.

Mi hanno chiamato!

Mi alzo di scatto come farebbe una psicopatica e lascio il libro sulla sedia portandomi dietro solo la tracolla da cui poi dovrò prendere il libretto degli esami.

Sto morendo, giuro!

A passo spedito mi dirigo verso l'enorme cattedra dove mi aspetta il professore che mi esaminerà.

Appena mi avvicino tanto quanto basta vedo che mi ha chiamato il solito professore antipatico, Cataudella.

Sicuramente non mi sento tranquilla a ripetere al professore più puntiglioso dell'università,  con una sfera magica al posto della testa e un pallone da basket dentro la pancia.

Che Dio mi aiuti.

"Signorina Leonardi, ci si rivede!" dice e se la ride sotto quel suo odioso baffo.

Cominciamo male!

Già mi suscita ribrezzo adesso.

Circa un'ora dopo, in cui mi ha fatto tremila domande e ho ripetutto praticamente tutta la materia a macchinetta veniamo interrotti da delle voci.

"Signore aspetti" urla qualche segretaria che irrompe nella stanza al seguito di un ragazzo, in total black con gli occhiali da sole.

Ma c'è una cosa che riconoscerei tra mille in questo ragazzo.

La garza nella testa!

Merda!

"Non può entrare adesso, ci sono le sessioni degli esami in corsoo!" strilla la segretaria.

"Ho detto un'attimo." dice lui stufo "E per la cronaca, sono già entrato"

La segretaria lo fulmina con gli occhi e esce dall'aula.

"Cinque minuti signorino, cinque!" dice sbattendo la porta.

"Che carina!" dice sarcastico.

Io ho ancora la bocca aperta e rischio di mangiare qualche mosca se non la chiudo.

Come cavolo fa ad essere qui?

Come ha fatto a trovarmi?

Aspetta, magari è una coincidenza, magari sta cercando qualcun'altro.

Il prof Cataudella si alza abbastanza seccato per l'interruzione.

"E lei chi è?" dice il professore tuonando nell'aula.

"Scusate, ma mia madre mi ha insegnato a riportare gli oggetti alle persone che li perdono" dice avvicinandosi e sorpassando tutta l'ammasso di alunni che lo fissano sbavando.

"E che cosa avremmo perso?" dice indispettito Cataudella.

"Beh lei sicuramente ha perso la bellezza, ma questa non posso restituirgliela, ammesso che l'abbia mai avuta." dice Gianluca.

La settimana prima non sembrava così bravo nelle risposte, sarà che è svanito l'effetto dell'anestetico.

Il professore lo fulmina con gli occhi e si risiede senza saper che rispondere.

"Cerco Anna" dice guardando in giro.

No, cerca proprio me.

Sono paralizzata!

"Oggi dovrebbe avere un esame se ho decifrato bene la sua scrittura" dice indicando il libretto nelle sue mani.

Ma quello è il mio libretto?

Lui ha il mio libretto, ci rendiamo conto?

"Anna quella che mi ha ricucito per la precisione" afferma.

Mi alzo dalla sedia e lo correggo "Suturato" dico.

"Ooh eccoti, finalmente. Ho dovuto superare tremila persone prima di trovarti, neanche un politico è così circondato, ti hanno per caso incluso nel programma di protezione testimoni?" dice sventolando il libretto.

Uuh ma tu guarda.

Altro che parlantina.

Pure le battute fa.

"Vedo che ti sei ripreso bene!" dico ironica.

Pure io so essere secca nelle risposte.

Più di lui se è per questo.

"Beh starei meglio se mi cambiassi la garza, ma va bene." dice.

"Hai la stessa garza da una settimana?" dico.

La gente si mette a ridere e il professore sbuffa irritato per la conversazione.

Dobbiamo stringere e andare al punto.

"Perché si deve cambiare?" dice.

Gli altri ridono ancora di più ne io mi porto una mano alla testa.

"Sentire queste cose in un'aula di chirurgia è il colmo! Possiamo finire al più presto questa manfrina?" si intromette il professore.

"Certo, eccoti il libretto e sta attenta a non lasciare la borsa aperta quando vai a soccorere malati" dice e mi strizza l'occhio.

Afferro il libretto distogliendo lo sguardo.

Altro che timido, fa pure il don Giovanni in pubblico.

E lo fa pure bene.

"Ah un ultima cosa. Io le darei un bel trenta, mi ha ricucito alla perfezione!" dice facendo lo scemo.

"Suturato" lo correggo per l'ennesima volta.

"Si, si quello .." dice.

"Se questo è tutto può anche andarsene e lasciarci in pace, signor ..." dice il professore volendo sapere il nome del ragazzo.

"Gianluca Ginoble" afferma fiero.

Il professore sbianca rimanendo a bocca aperta e Gianluca ridacchia.

"Oh, mi scusi non l'avevo riconosciuto!" dice il professore mortificato. 

Che razza di opportunista.

Adesso si scusa pure.

"Me n'ero accorto!" dice dandoci le spalle e dirigendosi verso la porta "Tolgo il disturbo" e esce dall'aula salutando con la mano mentre tutte le ragazze non smettono di allungare il collo e di guardarmi male.

Che figura di merda.

Mi rigiro verso il professore che sembra essersi pentito di aver fatto tutta quella sceneggiata con uno dei cantanti del Il Volo.

"Procediamo con l'esame!" dice schiarendosi la gola e facendo ritornare il silenzio in aula.

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Ci siamo.
Questo era il quarto capitolo di questa modestissima storia...
So che sono ancora pochi capitoli, ma mi farebbe moltissimo piacere sapere che ve ne pare e secondo voi che cosa accadrà o cosa vi piacerebbe che accadesse.
Adesso vi lascio e ci sentiamo nel quinto capitolo, bellissimi.
A domani...

     -Jey

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