Capitolo 7

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"...tutto il ricavato verrà diviso in due, una parte alla ricerca e un'altra ad una società che cura i bambini malati in Africa" conclude mio padre.

Si alza un'applauso in tutta la sala.

"Dobbiamo ringraziare tutti voi qui presenti per queata raccolta fondi e un grazie speciale a Il Volo, che ha destinato l'intero ricavato di un concerto per questo progetto" dice ancora.

Un altro applauso, i ragazzi sorridono ma allo stesso tempo abbassano gli guardi imbarazzati.

Sono davvero sensibili.

"Adesso vi lascio cenare in santa pace" scherza mio padre che posa delicatamente il microfono e viene accerchiato da cinquanta persone che fanno duemila domande al secondo.

Il piano di stare attaccata a mio padre è miseramente fallito, mia sorella sta parlando con un giovanotto che non ho mai visto in vita mia, mia madre affianca mio padre e mio fratello è in giro cercando di prendere qualche stuzzichino dall'angolo buffet.

Risultato sono sola, seduta a quello che sarebbe il tavolo della mia famiglia, ma è deserto.

Sbuffo poggiando un gomito sul tavolo e guardando la massa di gente che parla e scherza.

"È davvero una cosa fantagliosa" sento dire.

Sposto la sguardo verso destra e vedo una ragazza che scherza e flirta con Gianluca.

Lui le sorride annuendo.

Sospiro nervosamente e cambio direzione dello sguardo.

Perché ti stai facendo tutti questi problemi Anna?

Gianluca sicuramente fa sempre così con le ragazze e a te non interessa!

Sento ridere la ragazzina, risata alquanto svervante, e così mi alzo all'improvviso e mi dirigo verso l'uscita della sala.

Sono da sola, in una festa da ricconi in cui non mi sento a mio agio e in più con una che ride che sembra una gallina con una pallina da tennis incastrata nel gargarozzo!

Peggio di così!

Esco fuori mentre mi salgono i brividi per il freddo, ho dimenticato anche il coprispalle dentro.

Che scema.

Penso stia anche per piovere.

Roma, ti prego, non fa la stupida stasera.

Cammino fino a dirigermi verso le vie principali della città.

Il panorama di Roma notturna è mille volte migliore di quella noiosa festa.

"Allora ti attieni proprio al copione" sento dire.

Oh no!

Mi giro e mi ritrovo davanti Gianluca.

Che fa?

Mi segue?

"Di che copione parli?"

Lui sorride e si avvina fino a separarci solo dieci centimetri.

C'è tensione, vorrei fare qualche passo indietro ma non riesco a sbloccarmi.

Sono paralizzata.

"Cenerentola perde oggetti in giro e abbandona le feste sul più bello" risponde con una voce da collasso.

E infatti sento di stare collassando.

Mi schiarisco la gola e sostengo il suo sguardo.

Sono sempre stata una ragazza decisa e devo esserlo anche ora, perché mai lui mi dovrebbe far cambiare?

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