Premessa: La fanfiction si baserà principalmente sugli eventi accaduti nei film Thor e The Avengers, in quanto non conosco nello specifico i fatti raccontati nei fumetti. Saranno anche raccontati e/o modificati fatti riguardanti le leggende sulle divinità nordiche.
Freya non versa una sola lacrima quando vede il fuoco bruciare la sua casa, la sua famiglia. Osserva l'edificio mentre viene divorato dalle fiamme e il suo unico pensiero è rivolto al Padre degli Dei.
Odino è lì, al suo fianco, ma è arrivato tardi. Non è giunto in tempo per salvare nessuno, ma Freya non lo accusa di nulla.
È sollevata, in realtà.
Il sospiro che le esce non è un preludio al pianto, o alla disperazione che una bambina comune dovrebbe provare in quel momento.
I cavalieri di Odino sciamano intorno ai giardini della villa, ma nemmeno la servitù è sopravvissuta. Il calore è così intenso che Freya prova quasi l'illusione di star bruciando.
Il rosso si staglia nel cielo notturno come una macchia di sangue dipinta da un pittore su una tela nera.
Il sangue, quello vero, è solo sulle sue mani di bambina. Lei le rotea più volte davanti agli occhi, ricordandosi ciò che ha fatto per poter fuggire dal nemico, abbandonando il resto della sua famiglia.
Famiglia...
Non è certa di poter considerare tale i due individui che l'hanno cresciuta. Si chiede cosa penserebbe Odino se gli rivelasse la verità sul fratello che ha passato una vita al suo fianco prima dell'arrivo di Frigga.
Naturalmente non intende rivelare nulla. Non ha intenzione di apparire come un piccolo cucciolo bisognoso di compassione.
Lei è forte, lo è sempre stata. Non si è mai lasciata piegare da quel padre folle e crudele che il fato le ha destinato.
Per un attimo, quando aveva affondato il pugnale nel petto del nano che aveva tentato di ucciderla, aveva pensato di voltarsi, correre nella camera dei genitori e urlare loro di fuggire, ma il fuoco stava già divorando la casa.
Non lo aveva fatto e non avrebbe mai permesso al rimorso di sopraffarla.
Freya è una guerriera, è stata cresciuta per essere tale. Più forte di una valchiria, più potente di un comune utilizzatore del Seiðr[1].
È solo grazie alla magia che è riuscita a sfuggire a quelle fiamme che ora si riflettono nei suoi occhi.
Anche quello... è un particolare che tacerà ad Odino.
Si porta distrattamente una mano al collo, lì dove sente il peso del monile d'oro[2] che ha strappato dalla gola del nano morente. Sfiora la superficie della pietra e il suo sguardo si incupisce.
"Freya..." la voce di Odino è rotta, spezzata. Le poggia una mano sulla spalla e la sospinge al suo fianco, in un gesto protettivo. "Una vendetta." le spiega, stringendo la presa su di lei, costringendola a mordersi le labbra per non emettere un grido di dolore. "Nani provenienti da Svartálfaheimr[3], un regno che in passato io e Víli[4] abbiamo combattuto a lungo..."
Freya smette ben presto di prestare ascolto alle parole del Padre degli Dei. Una parte di lei, una grande parte, si sente quasi in dovere di ringraziare i nani per quell'assurdo tentativo di ferire Asgard.
Forse il cuore di Odino sta piangendo la perdita di un fratello, ma il suo non sta piangendo nulla.
Asgard sopravvivrà, come sempre è stato e sempre sarà.
"Loki, accompagna Freya ai cavalli." ordina il Padre degli Dei.
Freya si volta e non fa nulla per mascherare la sorpresa di ritrovarsi a fissare il secondogenito di Odino.
Loki è qualche centimetro più basso di lei e il suo sguardo trasuda orgoglio quando annuisce al desiderio del padre. Le sfiora la spalla, quasi scocciato nel doverle ricordare che i cavalli sono nella direzione opposta a quella che lei vorrebbe percorrere.
"Seguimi." mormora autoritario, scambiando un ghigno divertito con il fratello, Thor. L'altro scuote la testa e alza gli occhi al cielo.
"Mi dispiace per la tua famiglia." le dice Thor, camminandole alle spalle.
Freya non risponde, se lo facesse ha il dubbio che potrebbe finire con il mostrare i suoi reali sentimenti.
"Non temere, cugina." È Loki a parlare, con un tono arrogante che non le ricorda né Thor né il saggio Odino.
Saggio... Anche su quel particolare Freya ha qualche perplessità.
"Nostro padre non lascerà impunito questo attacco." continua.
Questa volta è Thor a sogghignare. "Nessuno può permettersi di attaccare Asgard e sperare di non incorrere nelle ire del Padre."
I cavalli li attendono ai margini del giardino, gli zoccoli scalpitano nervosi sulla parte di terreno sterrato. Freya ignora deliberatamente la mano che le offre Loki e sale da sola in groppa all'animale che le è stato assegnato.
Solo dopo si chiede se avrebbe fatto meglio a mostrarsi reticente e spaventata. Ma non è nella sua natura mostrarsi debole e fingere è qualcosa che non le è mai riuscito bene.
Pulisce le mani sui vestiti bruciacchiati e sporchi di cenere. Il sangue si confonde sulla stoffa e Freya è rassicurata nel sentire il pugnale premerle sulla coscia.
Fa girare il cavallo e per l'ultima volta porta lo sguardo sulle macerie fumanti di una casa odiata e una famiglia mai realmente voluta.
Le cose cambieranno, si dice, mentre qualcosa si agita nella sua mente.
Un pensiero... l'ombra di un pensiero.
Freya cerca di afferrarlo, ma l'improvvisa presenza di Odino le confonde le idee.
"Andiamo." dice il Padre degli Dei.
E Freya obbedisce, non può fare altrimenti.
[1] Seiðr: più comunemente noto come magia.
[2] Brísingamen: collana che nel mito fu forgiata dai nani che la donarono a Freya a patto che giacesse con loro, ma qui ottenuta in modo diverso.
[3] Svartálfaheim: è il mondo abitato dai nani e dagli elfi oscuri.
[4] Víli: realmente fratello di Odino, ma per esigenze di trama la sua storia sarà "riscritta".
Note: Innanzitutto, grazie per chi ha avuto il coraggio di arrivare fin qui u_u
La storia è nata basandosi sul personaggio mitologico di Freya, sebbene di ispirazione si tratti. Molti dei fatti narrati si baseranno sulla rivisitazione di questo personaggio che di fatto è possibile considerare più come una mia creatura che la dea narrata nelle leggende.
Man mano che la storia proseguirà segnalerò nelle note i fatti e i nomi ripresi dalla mitologia classica per distinguere le parti originali del mito da quelle che modificherò.
Nello specifico, la Freya del mito era considerata la dea dell'amore, della seduzione, della fertilità, della guerra e delle virtù profetiche. Inoltre, era un'esperta nelle arti magiche, caratteristica che manterrà anche nella fanfiction. Infine, Freya possedeva la collana Brísingamen, forgiata dai nani che gliela donarono a patto che giacesse con loro, ma qui ottenuta in modo differente.
Il primo capitolo, salvo imprevisti, lo posterò giovedì! :DNota II: in questi giorni ho provato a creare un trailer. Se volete vederlo: https://www.youtube.com/watch?v=4XO5woon6S8
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Cicatrici |COMPLETA|
FanfictionFreya è un'arma, una guerriera creata e plasmata per conquistare Asgard. Il suo destino sembra tracciato, ma il fato prende una piega diversa la notte in cui i suoi genitori vengono uccisi. Sfuggita alla morte, viene accolta da Odino e cresciuta i...