"Jotunheim" mormora Loki, guardando con incredulità il mondo in cui sono finiti. "Questo non è Svartálfaheim" sibila, quasi bisognoso di ribadire quell'ovvietà. È solo ghiaccio e nebbia ciò che li circonda, un luogo che lui ha sempre sperato di non dover mai più visitare.
Avrebbe dovuto essere polvere, Jotunheim, e solo un ricordo. Il vento gelido di quel pianeta, tuttavia, non lo infastidisce né lo turba come dovrebbe.
Quando si volta, pronto a inveire contro l'artefice di quell'inatteso risvolto, Freya è poggiata a una roccia e ai suoi piedi la neve è macchiata di sangue. Le rune circondano lo spazio attorno a lei come pennellate di un artista folle e dal gusto macabro. Poi i secondi passano e i simboli arcaici lasciano il posto solo a rivoli cremisi che si ghiacciano a contatto con la neve.
In lontananza un suono gutturale si ripete più volte e lui non osa immaginare a quale tipo di creatura può corrispondere un richiamo simile.
Qualcosa di grosso, considera con una smorfia di disgusto. Qualcosa che la nebbia tiene al sicuro, qualcosa che preferirebbe non dover incontrare senza il potere del suo Seiðr.
"Dannazione" sbotta Freya tossendo e con lo sguardo annebbiato. "Ho perso troppo sangue. Non credevo che..." la sua voce si affievolisce e Loki la raggiunge mettendole un braccio dietro le spalle per sostenerla.
È colpito da ciò che lei è riuscita a fare, ma non gli piace il prezzo che sta pagando per averli fatti fuggire da Asgard. "Dobbiamo trovare una grotta o qualcosa di simile" considera il dio degli inganni, avvertendo la debolezza di Freya. "Hai bisogno di riposo e poi... poi ci porterai via da questo mondo."
Perché non ha intenzione di passare altro tempo su Jotunheim e prima lascieranno quel luogo, prima potrà uccidere Aster con le sue mani.
In risposta ottiene solo un gorgoglio indistinto, soffocato da risa di scherno. "Riposo? Loki non hai idea di come sono messa" ribatte lei, soffocando dei colpi di tosse. "Non hai fatto caso alle impronte che ho lasciato nel ghiaccio?"
Lui serra la mascella e abbassa lo sguardo. Ci sono piccole pozze d'acqua nei punti in cui Freya ha camminato, solchi liquidi.
"Un asgardiano non può resistere molto a lungo con simili temperature. E io non ho freddo, Loki, capisci? Fa così caldo..."
Il dio degli inganni non ha mai lasciato che il panico sopraffacesse la sua mente, ma deve ammettere che non è una situazione piacevole quella in cui si trovano. Ha il sospetto che gli Jotun non accoglierebbero di buon grado colui che ha tentato di eliminare la loro patria e quanto a Freya...
Preferisce non pensare a cosa potrebbe accadere a lei.
"Sta arrivando qualcosa..." gli bisbiglia Freya, guardandosi attorno con fare nervoso.
E poi Loki lo percepisce, il leggero tremore che scuote il suolo attorno a loro, creando crepe nella superficie di ghiaccio. Il suono, il lamento della creatura che ha sentito in precedenza si ripete, ma ora è più vicino, più nitido, e a lui basta alzare lo sguardo per rendersi conto che la bestia sconosciuta sta correndo verso di loro...
"Un Ghoul, infestano le zone nel nord del pianeta" spiega Freya, staccandosi da lui e barcollando in avanti. "Deve aver fiutato il mio sangue... i Ghoul non vanno mai a caccia da soli, gli altri membri del branco devono essersi posizionati sulle alture per poterci attaccare dall'alto" osserva, afferrando l'elsa di Vanadis con un lamento di dolore. Gli lancia un pugnale e Loki lo prende al volo.
La nebbia si dirada e tre figure animali sbucano dalle rocce, muovendosi accucciate come felini. Gli artigli affondano nella neve, mentre la loro coda sferza il vento di continuo. Le zanne bianche sporgono dalle fauci ringhianti e Loki si china in avanti pronto a combattere.
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Cicatrici |COMPLETA|
FanfictionFreya è un'arma, una guerriera creata e plasmata per conquistare Asgard. Il suo destino sembra tracciato, ma il fato prende una piega diversa la notte in cui i suoi genitori vengono uccisi. Sfuggita alla morte, viene accolta da Odino e cresciuta i...