Epilogo

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Hel è una piana infinita di sterile sabbia rossa. Un mare piatto e uguale a se stesso in ogni punto in cui lo sguardo può vagare.

Freya ansima e cade a terra. Fa caldo, troppo, quasi quanto l'incendio che sta distruggendo Asgard in quel momento. L'aria sa di zolfo e di cadaveri in putrefazione.

Le gira la testa e le mani affondano nella terra bollente. Dietro di lei il cavallo della valchiria morta emette un nitrito soffocato, poi rotea gli occhi al cielo e cade su un fianco: morto.

I vivi non possono sopravvivere su Hel, non senza il consenso di Hela e Freya ha il sospetto che lei non sia molto incline a concedere eccezioni.

Ovunque, sagome nere e senza volto, camminano in fila indiana. Ciondolano di lato, a destra e sinistra, come se fossero ubriache.

La gola le brucia e la guerriera comprende che quelle sono le anime dei morti non destinate al Valhalla. Riconosce creature provenienti da tutti i Nove Regni e un brivido d'angoscia le corre lungo la schiena.

Quello sarà il suo ultimo viaggio.

Ne è convinta perché sente già le forze scemare via dal suo corpo.

Stringe la presa su Brísingamen e avanza in quella pianura color del sangue.

Riconosce dei volti, ma non ha il coraggio di chiamarli o di attirarne l'attenzione perché non ha idea di quello che potrebbe accadere.

Le gambe affondano nella sabbia e ai piedi Freya sente un calore insopportabile che le ustiona la pelle.

Non è nulla, si dice. Passerà. Ma più avanza nel cuore di quel mondo sconosciuto più il dolore si intensifica.

I lamenti dei morti e le loro incessanti preghiere di supplica sono un vociare fastidioso che non l'aiutano a trovare un minimo di orientamento.

Una figura si posiziona davanti a lei e Freya sobbalza quando la riconosce.

"Da quella parte" enuncia la voce piatta di Siryo, alzando il braccio e puntandolo in un punto alla sua sinistra.

"S-Siryo" balbetta Freya e per la prima volta da quando lui è morto sente gli occhi inumidirsi di rabbia e nostalgia. "Sei finito in questo luogo maledetto" osserva pacata.

Gli occhi del ladro sono opachi come quelli di un cieco e non sembrano vederla realmente. "Da quella parte" ripete e lei annuisce, muovendosi silenziosa.

Siryo scompare tra la folla e la guerriera è costretta a farsi largo con la forza in mezzo a quel fiume di gente.

Incontra Sonea rannicchiata dietro ad un masso, intenta a tracciare dei segni sulla sabbia. Mentre si avvicina, Freya capisce che si tratta di una freccia.

La sua precettrice le sta indicando la direzione da percorrere per giungere fino allo spirito imprigionato di Hela e a quello di Jormungand.

"Mi dispiace" le bisbiglia, ma senza aspettarsi alcuna risposta.

Sonea sembra quasi annuire prima di mescolarsi anche lei alle altre anime.

A loro due seguono altri morti che le suggeriscono la via. Freya è turbata all'idea di poter incontrare anche i suoi genitori, ma si sforza di proseguire.

Quella storia deve concludersi lì e ai vivi deve essere concessa la possibilità di fare le proprie scelte. Lo fa per Thor, per Frigga, Sif, Odino... Perfino per Loki.

Non si è concessa la possibilità di vederlo un'ultima volta quando ha preso la decisione di andare su Hel perché sarebbe stato troppo crudele... per entrambi.

Cicatrici   |COMPLETA|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora