Capitolo 6: Vanadis

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"Sapevo che saresti venuta. Immagino che tu ti stia chiedendo per quale ragione io abbia mentito a mio marito." Frigga incrocia le mani sul ventre e la invita a seguirla in giardino.
"Me lo sono chiesta" risponde Freya, scostando il ramo di un albero per farsi strada.
"Per salvare Loki, prima di tutto, ma anche per te. Il futuro ha in previsione altro... per entrambi" mormora la regina.
"Voi sapevate." Non è un'accusa, ma una verità che Freya ha sempre preferito evitare. Non può sapere quanto la regina conosca e ciò è l'unica cosa che riesce a confortarla in quelle circostanze.
"Il futuro muta in continuazione. Non commettere l'errore di credere che la mia vista sia infallibile" le dice Frigga. "Tuttavia, nel tempo, ci sono sempre dei punti fermi, eventi inevitabili che accadranno indipendentemente dalla scelta dei singoli."
Freya non è certa di comprendere, ma è lieta che Frigga voglia condividere con lei quelle informazioni.
"Come facevo a sapere della capacità che possiedi sul dominio del Seiðr?" prosegue la regina di Asgard. "Tua madre era un'abile seiðkona[1], quel genere di dono in genere si trasmette ai figli."
Freya vorrebbe ribattere che Thor non è per niente abile nella manipolazione del Seiðr e che Loki non è realmente figlio dei regnanti di Asgard, ma tace.
"Ma questo era solo un sospetto. Non avevo prove sulla tua abilità. Gli anni che hai trascorso a corte non mostrarono alcuna stranezza, nessun segno che la magia si piegasse al tuo comando."
"Non riesco a capire" interviene Freya, sfiorando i petali di un fiore.
"Il giorno che Loki è tornato, ho sognato. Non ti dirò ciò che ho visto, ma è così che ho capito. Ciò che non capisco è il motivo che ti ha spinto a salvare Loki."
Freya chiude un istante gli occhi.
"Non lo so..." sussurra. "Qualcuno doveva risolvere quella situazione. Ho pensato che affidandomi al Seiðr e alla scaltrezza di Loki avrei potuto ingannare i nemici."
"Sono stati condotti nelle prigioni. Verranno interrogati finché non sveleranno dove si trova l'uomo con la maschera" spiega Frigga, sistemandosi una ciocca di capelli.
"Aster..." mormora Freya, fermandosi davanti al labirinto in cui da ragazzini lei e Loki si erano nascosti. Si chiede se da qualche parte esistano ancora le farfalle create dal dio degli inganni.
"Il futuro mi è oscuro. C'è una minaccia che nemmeno i miei occhi sanno vedere. E tu s-"
"Madre!"
Frigga sobbalza, mentre Thor le raggiunge. Freya si chiede se sia merito della liberazione di Loki se il dio del tuono appare tanto sollevato.
"Siete stata straordinaria! Creare un'illusione di Loki! Le vostra gesta saranno cantate dai bardi in ogni angolo dei Nove Regni!"
Freya scuote appena la testa e Frigga guarda il figlio con una strana dolcezza nello sguardo. Thor esagera sempre con i complimenti e lei si domanda se in gioventù anche Odino o Víli assomigliassero al dio del tuono.
"Dov'è tuo fratello?" Frigga interrompe il figlio con un movimento della mano.
Thor alza le spalle in un gesto che Freya trova irritante visto che è di Loki che stanno parlando.
"Nelle sue stanze, sta ammirando l'arazzo che avete tessuto per lui, madre."






Loki sfiora con una certa malinconia la superficie del letto che per centinaia d'anni è stato un rifugio sicuro in cui tornare. C'erano sempre state le braccia di Frigga ad accoglierlo, allora, e un buon libro con cui trascorrere le serate più buie.
L'ultimo volume che ha letto è ancora appoggiato sul comodino, una foglia a tre punte incastrata tra le pagine per rammentargli il punto in cui era arrivato con la lettura.
Nulla è cambiato ad Asgard se non lui.
Loki si chiede come sia possibile per qualcuno amare e detestare tanto se stessi allo stesso tempo.
Si cambia gli abiti della prigione, indossandone di altri più adatti al suo rango e osserva l'ultimo dono di sua madre; un arazzo che è stato appeso alla parete della stanza solo poche ore prima.
C'è un cervo che cammina in una tormenta di neve e una farfalla di fuoco che vola sopra di lui.
Loki sa che deve esserci un significato nascosto in quella rappresentazione, ma non è mai stato in grado di decifrare gli enigmi di Frigga e decide che non gli importa. Se è un avvertimento teme che non potrà essergli di grande aiuto.
Ciò che ora gli importa è parlare con Freya. Vuole scoprire qualsiasi cosa la riguardi e per farlo deve vederla.

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