Freya sogna e si ritrova a correre nella casa in fiamme della sua infanzia. Ancora. Questa volta però è diverso perché la collana dei nani è al suo collo e lei è solo una bambina.
Non c'è fumo e benché il fuoco lambisca gli angoli di ogni stanza non avverte il suo calore sulla pelle.
Freya inciampa e quando si alza nota Vanadis abbandonata sotto un cumulo di macerie e una mano perlacea che la tiene stretta tra le dita. Non si ferma oltre in quel luogo e corre rapida verso il corridoio.
Freya ansima, si guarda attorno spaurita e ciò che vede è un mostro di ghiaccio e sangue che sogghigna in modo divertito. "Ora chi è che potrebbe ucciderti con una sola parola?" ringhia l'essere, facendola indietreggiare.
La Freya bambina sa che è solo un sogno e che quel Gigante di Ghiaccio non dovrebbe essere in grado di spaventarla in alcun modo, ma il fuoco è alle sue spalle e davanti c'è un muro di ghiaccio invalicabile.
Stringe la presa sulla collana e studia le sue possibilità di fuga con un'ansia che non le appartiene. Una farfalla dorata occupa la sua visuale e Freya decide di seguirla.
Corre incontro al gigante, ma quando lo raggiunge di lui non rimane altro che neve e nebbia. Freya stringe i denti e scivola sul sangue del cadavere del nano per poi rimettersi in piedi e zoppicare fino alle scale.
C'è una nuova figura nel salone, in basso. La sua precettrice, Sonea, le sorride gentile prima di scomparire tra le tenebre della casa. "Addio..." le sussurra.
Freya grida il suo nome, la supplica di aiutarla, ma quando fa per scendere una catena compare ai suoi piedi e le impedisce di proseguire oltre la sua fuga.
Poi compare lo spettro: un'ombra, nera come l'inchiostro con cui lei ha imparato a scrivere da bambina.
Ora Freya è nuovamente nel suo corpo di adulta e tira disperatamente le catene che la imprigionano, ma i suoi tentativi sono vani.
"Ciò che Brísingamen mi ha tolto dovrà essermi restituito" recita lo spettro, protendendosi verso di lei.
Freya urla, mentre le fiamme si fanno più minacciose alle sue spalle e il calore insopportabile. Le dita si stringono attorno alla collana...
Loki non riesce a prendere sonno quella notte. Più cerca di chiudere gli occhi, più ha la sensazione che qualcosa non sta andando nel modo giusto.
Si alza dal letto, getta un'occhiata all'arazzo di Frigga, e esce dalla stanza nei corridoi semi illuminati. Le guardie che incontra non badano a lui, troppo impegnate nel combattere il sonno che su Loki non sembra avere alcun effetto.
Supera la sala dei banchetti e non trova strana la presenza dei Tre guerrieri lì. Ciò che lo stupisce è l'assenza di Thor, ma non perde tempo a chiedersi dove possa trovarsi il dio del tuono.
Loki non sa dirsi da dove nasce la sensazione che lo porta a spingersi nell'ala ovest del palazzo, ma quando capisce dove sta andando si ferma sui gradini d'ingresso e alza gli occhi sulle finestre degli alloggi di Freya.
Un bagliore anomalo proviene da quella direzione e senza pensarci Loki si ritrova a correre.
Quando raggiunge il piano che cerca, l'aria che lo colpisce al volto è fastidiosamente calda e si domanda se Freya abbia tentato un qualche incantesimo finito male. Il crepitio delle fiamme lo raggiunge subito dopo, accompagnato dallo sgradevole odore di fumo.
Vuoi bruciare viva, Freya?
Quella constatazione gli riporta alla mente le circostanze in cui morirono il fratello di Odino e sua moglie, lasciando ad Asgard una giovane orfana.
Dove sono le guardie? Perché non c'è nessuno?
Loki non ha tempo -non c'è tempo- e si getta con violenza sulla porta, ingoiando un gemito di dolore quando i suoi abiti entrano in contatto con il metallo incandescente.
I cardini cedono immediatamente e Loki soffoca un colpo di tosse, facendosi strada tra fumo e fiamme. Si chiede come Freya possa essere stata tanto stupida, poi, si interroga sul perché non ha fatto ricorso alle sue doti nell'uso della magia per rimediare a quel disastro.
Loki sente delle urla provenire dal cortile e si ritrova a sperare che i soccorsi arrivino presto, perché non ha intenzione di morire per salvare un'ingrata ragazza.
"Sarà meglio che tu sia ancora viva quando ti troverò, mi hai sentito Freya?"
Non gli giunge alcuna risposta e anche se non lo ammetterebbe dinanzi a nessuno, Loki comincia a essere preoccupato. Domande del tipo: perché la sto aiutando, continuano ad assillarlo.
Una tenda infuocata gli cade addosso e Loki riesce a schivarla solo all'ultimo istante.
Infine, la vede e Loki pensa di non aver mai assistito prima d'ora a qualcosa di così strano e bello. Pericoloso, gli suggerisce la voce della ragione, ma lui non l'ascolta.
Freya è stesa nel suo letto, sembra dormire -Loki non accetterebbe altre spiegazioni- ma il fuoco non la sfiora minimamente. Vanadis giace a terra e tutto attorno la stanza è lambita da lingue di fuoco cremisi, che bruciano ogni cosa.
Malgrado la situazione, Loki si prende il tempo di guardarla. La pelle di Freya è pallida ai riflessi delle fiamme, una regina che giace morente sul suo letto di morte -potrebbero credere altri- ma non lui. Freya potrebbe dormire in eterno, ma non una sola fiamma oserebbe sfiorare la sua pelle.
È più bella di quanto lui ricordi, molto, molto di più, e Loki rimane turbato da quel pensiero molesto e non necessario.
Una regina che potrebbe ridurre in cenere i Nove Regni.
Loki viene distratto da un mobile che crolla ai suoi piedi e la parte più razionale di lui prende nuovamente il controllo. Il caldo all'improvviso non è più un fattore così ignorabile, per lui che proviene da un mondo di ghiaccio e neve, e le fiamme stanno diventando troppo alte e pericolose.
Loki piega le ginocchia, prende la rincorsa e salta nell'unico punto che considera sicuro: al fianco di Freya.
Lì le fiamme non lo tormentano e Loki è libero di allungare una mano e poggiarla sulla fronte della ragazza. Il respiro di Freya è appena accennato e le dita stringono un monile intorno al suo collo, come se da quello dipendesse la sua sopravvivenza.
Loki guarda il fuoco e l'insolito bagliore dorato, domandandosi per la decima volta che cosa sia di preciso.
Dall'altro lato della stanza sente la voce di Thor chiamare il nome di Freya e il dio degli inganni capisce che quella situazione deve avere fine.
"È tempo per te di svegliarti" dice e nel farlo Loki scuote Freya per le spalle. "Svegliati!"
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Cicatrici |COMPLETA|
FanfictionFreya è un'arma, una guerriera creata e plasmata per conquistare Asgard. Il suo destino sembra tracciato, ma il fato prende una piega diversa la notte in cui i suoi genitori vengono uccisi. Sfuggita alla morte, viene accolta da Odino e cresciuta i...